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Responsabilità civile: cosa significa?

La responsabilità civile si riferisce a comportamenti illeciti che violano le norme del codice civile. Può essere di due tipi: contrattuale o extracontrattuale. Come conseguenza il responsabile deve effettuare un risarcimento del danno causato.

Nel nostro Paese il diritto è suddiviso in diverse branche, che hanno lo scopo di regolare situazioni tra loro simili, o meglio illeciti che comportano la stessa tipologia di conseguenze.

I reati sono previsti dal diritto penale, e vengono puniti con la reclusione in carcere o con una ammenda. Si tratta di comportamenti considerati particolarmente gravi, tanto che lo Stato interviene in prima persona, tramite il Pubblico Ministero, per garantire la sicurezza dei cittadini.

Quando si parla di responsabilità civile, invece, si fa riferimento a problematiche tra soggetti privati, per le quali la magistratura rimane imparziale, facendo riferimento esclusivamente alle prove portate dalle parti. La causa civile viene intraprese per ottenere un risarcimento danni a seguito di alcuni illeciti.

In questo articolo cercheremo di capire in quali casi un soggetto è responsabile civilmente e quando è tenuto a risarcire i danni causati.

Cos’è il diritto civile?

Prima di analizzare l'argomento, è utile fare un premessa per capire le peculiarità di questo settore del diritto italiano. Si tratta di una branca particolare utile per regolare i rapporti tra privati

Può accadere, infatti, che nella vita di tutti i giorni alcuni soggetti non rispettino gli obblighi presi con altri, causando effettivamente dei danni alla controparte.
Non si tratta di illeciti pericolosi per la sicurezza delle persone, quindi lo Stato non interviene in prima persona per proteggere i cittadini da comportamenti ritenuti particolarmente gravi, come avviene nel diritto penale.

Ciò significa che, se un soggetto ritiene di avere subito un torto, deve necessariamente rivolgersi a un avvocato civilista per intraprendere un causa in tribunale, ed ottenere così un equo risarcimento.

Inoltre, durante il procedimento solo le parti hanno l’onere delle prove, in quanto il magistrato deve valutare i documenti presentati in modo del tutto imparziale.

Va però considerato che, una causa civile è spesso molto lunga, a volte sono necessari anni, e può essere molto costosa. Quindi, prima di decidere di intraprendere le vie legali è consigliabile valutare con attenzione le probabilità di potere vincere, visto che la parte soccombente deve pagare anche le spese legali della controparte.

Per alcune particolari materie, inoltre, da qualche anno è prevista la cosiddetta mediazione obbligatoria, cioè un tentativo di risolvere la questione senza ricorrere al tribunale, grazie al lavoro di un mediatore. Lo scopo è quello di trovare un accordo che sia soddisfacente per entrambi le parti, per concludere la faccenda in breve tempo.

Il legislatore introducendo tale obbligo ha cercato di creare dei presupposti per alleggerire la macchina della giustizia italiana, che spesso è “intasata” da troppe cause, e non riesce a funzionare al meglio.

Cosa significa responsabilità civile?

La responsabilità civile si verifica nel momento in cui vengono violate alcune norme del diritto privato, che ha l’obiettivo di regolare i rapporti tra i cittadini, se non si tratta di reati o illeciti amministrativi.

La giurisprudenza italiana prevede che, la conseguenza a un illecito di tipo civilistico sia il risarcimento del danno. In altre parole il responsabile deve pagare per non avere rispettato determinate regole o accordi presi con altri sottoscrivendo un contratto.

Come anticipato, a differenza della responsabilità penale o amministrativa, essa può essere dimostrata soltanto attraverso una causa, che può iniziare solo su iniziativa della parte danneggiata, in quanto lo Stato non ha alcun interesse a intervenire per tali questioni.

A tal proposito è utile fare alcuni esempi. Se un condomino è troppo rumoroso e crea del fastidio soltanto al vicino di casa, quest’ultimo potrà avviare un procedimento civile, invece se i rumori disturbano tutto lo stabile, coinvolgendo più persone, può scattare un illecito penale.

Ad ogni modo la responsabilità civile può essere di due tipi:

  • contrattuale
  • extracontrattuale

Responsabilità civile contrattuale

La responsabilità contrattuale si basa sul concetto che se un individuo non adempie agli obblighi presi sottoscrivendo un contratto, deve pagare i relativi danni causati.
Ovviamente egli ha la possibilità di dimostrare la sua buona fede, fornendo le prove dell’effettiva impossibilità a far fronte ai propri impegni entro le scadenze pattuite, per motivi a lui non imputabili.
Perciò, ad esempio, se un debitore non è riuscito a versare la cifra dovuta al creditore a causa di una rapina subita presso la banca dove si era recato per l’operazione, non può essere considerato responsabile dell’inadempimento.

Per essere responsabile, inoltre, ci devono essere alcuni presupposti, in particolare il soggetto deve essere capace di agire, cioè in grado di stipulare contratti e di tutelarsi legalmente.

Il danneggiato, per fare valere i propri diritti deve fornire delle prove in merito all’esistenza dell’obbligazione e al relativo inadempimento. In questo caso, infatti, la distinzione tra dolo e colpa non ha alcun valore in quanto viene sempre applicato il principio della presunzione della colpa. Come abbiamo detto, infatti, il debitore può dimostrare di non avere avuto la possibilità di adempiere all’obbligo.

Ad ogni modo sono risarcibili solamente i danni dovuti all’inadempimento, quindi l’eventuale perdita di denaro subita o il mancato guadagno direttamente collegabili all’illecito.

I fatti cadono in prescrizione in 10 anni.

Responsabilità civile extracontrattuale

Fino ad ora abbiamo analizzato ciò che accade se un individuo non rispetta i doveri specifici derivanti da un contratto che ha sottoscritto con un altro soggetto.
La responsabilità civile extracontrattuale, detta anche aquiliana, invece si riferisce a doveri generici legati a comportamenti ritenuti illegali in quanto possono provare dei danni ad altri.

Gli elementi costitutivi di tale situazione giuridica sono:

  • un fatto illecito: un comportamento doloso o colposo che genera conseguenze negative
  • un danno ingiusto: l’ingiustizia va intesa come l’avere leso un diritto tutelato dalla giurisprudenza senza delle cause giustificative
  • collegamento causa effetto tra il fatto e il danno causato
  • imputabilità: non può esserci responsabilità se il soggetto è incapace di intendere e volere 

In questo caso, l’onere della prova è più gravoso per il danneggiato, rispetto alla responsabilità contrattuale, in quanto deve dimostrare:

  • i fatti, ovvero la condotta della controparte
  • il danno subito
  • il rapporto di causa-effetto

Va sottolineato inoltre, che per quanto riguarda la responsabilità aquiliana possono essere risarciti tutti i danni causati dall’illecito.

Il risarcimento danni

Da un punto di vista giuridico, il danno è un concetto oggettivo, quindi misurabile e quantificabile, e deve essere causato da un comportamento illegale commesso da un soggetto e non da cause di tipo ambientale.

Perciò, cadere a causa di un ostacolo messo fuori posto non determina a priori un risarcimento danni, in quanto deve essere dimostrato chiaramente di non essere caduti a causa di una distrazione.

Detto ciò è utile elencare le varie tipologie di danni che possono sussistere:

  • economico: detto anche patrimoniale, riguarda i redditi o i possedimenti. Vengono conteggiati i soldi spesi, non guadagnati o persi a causa di un comportamento illegittimo altrui.
  • biologico: relativo alla salute, quindi a ripercussioni fisiche o psichiche. 
  • morale: sofferenza psicologica ed emotiva, il classico “patema d’animo”
  • esistenziale: ad esempio cicatrici in grado di determinare lo sconvolgimento della vita quotidiana, soprattutto nel caso di ustioni gravi al volto.

Ad ogni modo per potere essere risarciti adeguatamente è indispensabile affidarsi a un avvocato civilista competente e preparato in materia, in grado di consigliare adeguatamente il proprio cliente in merito alle azioni da intraprendere.

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