La cassetta di sicurezza presso una banca, si può aprire con lo scopo di conservare in un luogo sicuro alcuni oggetti di valore, pagando un canone di affitto. L’istituto di credito è sempre responsabile, tranne per i cosiddetti “casi fortuiti”.
Tutti noi abbiamo il desiderio di mettere al sicuro oggetti di valore, come ad esempio oro, gioielli, diamanti, contanti, e documenti importanti, che non ci fidiamo di lasciare semplicemente nel cassetto di un mobile dentro casa.
Negli ultimi anni sono aumentate le rapine domestiche, infatti, quasi quotidianamente sentiamo notizie relative a furti nelle abitazioni. Una delle soluzioni possibili è una cassaforte, ma non sempre riesce a garantire una elevata sicurezza. I rapinatori più esperti potrebbero riuscire a scassinarla facilmente. Inoltre, dotare la nostra casa di moderni impianti di videosorveglianza e allarmi potrebbe essere molto dispendioso
Per questo motivo la scelta di aprire una cassetta di sicurezza presso una banca, potrebbe essere l’alternativa migliore, per custodire in modo efficace i nostri beni.
Non sempre, però, abbiamo le idee chiare in merito, e non sappiamo bene come procedere per poterne affittare una.
Se i dubbi riguardano il fatto che gli operatori bancari possano “sbirciare” nel contenuto custodito presso la loro sede, è meglio sottolineare subito che la chiave per aprire la cassetta è solo nelle mani dell’intestatario. In caso di smarrimento, infatti, sarà necessario effettuare una apertura forzata per recuperare i beni.
Ma, facciamo un passo indietro e proviamo a capire nel dettaglio come si può sottoscrivere un contratto di questo tipo con un istituto di credito, e quali sono le relative implicazioni.
La cassetta di sicurezza è un soluzione che possiamo adottare per mettere al sicuro i nostri beni di valore, presso una banca. In pratica si tratta di un contenitore, adibito a contenere oggetti dalle dimensioni limitate, invece, se il volume è elevato possiamo optare per il cosiddetto “deposito chiuso”, cioè la possibilità di custodire i beni in un luogo chiuso.
Gli istituti di credito sono dotati di stanze con chiusura ermetica, e sofisticati sistemi di allarme e vigilanza. Si tratta di aree blindate, i famosi caveau, posti all’interno di armadi corazzati. Per questa ragione, sottoscrivere un contratto per depositare in un posto sicuro i nostri beni, ci aiuta a dormire sonni più tranquilli, senza più preoccupazioni per il rischio di furti domestici.
Per accedere al contenuto, il titolare della cassetta ha una apposita chiave, in copia unica, quindi nessun altro può aprire la “scatola” e conoscere cosa si trova al suo interno.In caso di smarrimento, infatti, l’unica soluzione sarà un’apertura forzata.
Inoltre, per potere entrare nell’area sorvegliata è necessario trascrivere l’accesso in un registro specifico, in presenza di un funzionario dell’istituto, che avrà anche il compito di accompagnarci negli appositi locali.
Per ottenere un livello di sicurezza ancora più elevato possiamo assicurare i nostri beni, attraverso specifiche polizze. Si può arrivare a una copertura fino a 100 mila euro, per potere essere risarciti in caso di rapina.
Le dinamiche inerenti alle cassette di sicurezza sono descritta nel codice civile, in particolare nell’art. 1839:
Nel servizio delle cassette di sicurezza la banca risponde verso l'utente per l'idoneità e la custodia dei locali e per l'integrità della cassetta, salvo il caso fortuito.
Come possiamo leggere, quindi, la banca deve fornire al cliente l’integrità e l’idoneità del luogo adibito per la custodia dei beni di valore.
I diritti e i doveri delle parti, scattano nel momento in cui viene sottoscritto un contratto, che essendo di tipo consensuale, verrà disciplinato dalle regole interne dell’Istituto, quindi stabilite unilateralmente e in seguito accettate anche dal cliente.
In ogni caso la banca non può controllare il contenuto della cassetta, se non in casi particolare e con l’autorizzazione del giudice.
Abbiamo visto che per mettere al sicuro i nostri beni più preziosi possiamo custodirli in apposite “scatole” super protette e blindate in una banca. Nessuno, nemmeno gli operatori bancari possono conoscere il contenuto di ciò che stiamo depositando. Le uniche informazioni disponibili saranno quelle inerenti al massimale che abbiamo deciso di coprire con una polizza assicurativa.
Ma come si ottiene una cassetta di sicurezza in banca?
La prima cosa da fare è quella di recarsi presso l’istituto di credito dove abbiamo un conto corrente attivo, indispensabile per poterci addebitare le spese di gestione cioè i costi amministrativi e il premio assicurativo.
L’incaricato ci farà sottoscrivere un vero e proprio contratto, che dovremo leggere con cura prima di firmare, per conoscere le varie norme di riferimento. Con la sottoscrizione è necessario depositare anche la firma per autorizzare l’accesso alla cassetta.
Attraverso il suddetto contratto, in pratica stiamo affittando un posto fisico in cui conservare i nostri beni di valore. Il canone di locazione è proporzionale alle dimensioni della cassetta di sicurezza. In genere il costo varia tra diverse banche, ma generalmente il prezzo è compreso tra 50 e 200 euro in un anno.
In seguito al decesso del titolare, nessuno può accedere ai beni, se non tramite una autorizzazione di un giudice.
Lo scopo di sottoscrivere un contratto con una banca per il deposito di oggetti di valore, è quello di ridurre al minimo i rischi legali a furti o rapine. Quindi, l’Istituto deve garantire la sicurezza attraverso sofisticati sistemi di sorveglianza e vigilanza. Infatti, stiamo pagando un canone proprio per avere tale servizio.
Come sottolineato dall’art. 1839 del codice civile, la banca “risponde verso l’utente per l’idoneità e la custodia dei locali”.
Ciò significa che, l’Istituto di credito è sempre responsabile nei confronti dei beni che gli abbiamo affidato in custodia. Esiste un’unica eccezione data da i cosiddetti “casi fortuiti”, come espressamente indicato dal legislatore.
In caso di eventi negativi, l’onere della prova spetterà alla banca, che dovrà dimostrare di non essere responsabile di quanto accaduto, come precisato dall’art. 1218 del codice civile:
Il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno, se non prova che l'inadempimento o il ritardo è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile.
Semplificando possiamo dire che solo in casi straordinari, come eventi fortuiti tipo terremoti o altro non dovrà essere elargito alcun risarcimento danni.
Esistono, però, alcuni obblighi anche a capo del cliente. Infatti, se non paghiamo correttamente quanto pattuito per l’affitto della cassetta diventando quindi morosi, ci potrebbe essere una apertura forzata stabilita da un giudice. Un’azione di questo tipo viene sempre fatta attraverso l’assistenza di un notaio per fare l’inventario dei beni.
In base a tutto ciò che abbiamo descritto nei paragrafi precedenti è evidente che una soluzione di questo tipo può essere molto utile nel caso in cui non avessimo la possibilità di mettere in un altro posto sicuro i nostri beni.
Ma, vediamo di fare un elenco dei diversi vantaggi in merito:
Alcuni svantaggi, invece, possono essere:
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