Vediamo insieme che cosa sono i consorzi, ovvero unioni di imprenditori per l'esercizio di attività che vengono svolte in comune.
Che cos'è un consorzio e quali tipi di consorzio esistono? Partiamo dal presupposto che il detto l'unione fa la forza non funziona solamente nella vita quotidiana ma anche a livello imprenditoriale e più in generale a livello lavorativo. Se, infatti, ci sono difficoltà a raggiungere determinati obiettivi da soli, il condividere in modo strutturato le proprie idee, la manodopera e le proprie risorse, permette di raggiungere in modo più agevole questi obiettivi che diventano, dunque, comuni e non solamente individuali.
In quello che è il settore legale, più imprese possono associarsi creando un consorzio che, ovviamente, comporta una serie di adempimenti burocratici. Il consorzio può esistere in diverse forme e tipologie.
Il consorzio è un'associazione fra imprese, di natura economica, che ha la finalità di realizzare interessi finanziari di tutti i partecipanti nal consorzio. La realizzazione di questi interessi avviene attraverso la collaborazione fra le imprese e gli imprenditori che ne fanno parte ed ha lo scopo di massimizzare i risultati che si intendono raggiungere. Questa collaborazione o forma di collaborazione fra imprese comporta una regolamentazione delle attività delle rispettive imprese che compongono il consorzio ed ogni attività è volta a rispettare determinate fasi di ogni impresa consorziale. Un consorzio è anche un'associazione tra enti privati o pubblici, uniti da un obiettivo comune. Possono collaborare internamente (consorzio interno) o coinvolgere enti esterni (consorzio esterno). Hanno personalità giuridica e devono registrarsi presso il Registro delle imprese. L'obbligo reciproco, la posizione sul mercato, le regole di recesso ed esclusione sono regolati dall'ufficio comune.
Con il contratto di consorzio più imprenditori istituiscono un'organizzazione comune per la disciplina o per lo svolgimento di determinate fasi delle rispettive imprese.
E', dunque, una collaborazione interaziendale, regolata e decisa in comune. Proprio la definizione proposta dall'articolo 2602 del codice civile permette di individuare alcune tipologie di elementi essenziali per la formazione di un consorzio. Per primo possiamo riconoscere il contratto associativo che può essere stretto tra imprenditori che prevedono di coordinare le proprie azioni o le fasi delle loro imprese per arrivare ad uno scopo condiviso e comune fra le imprese stesse che formano il consorzio.
Andando a determinare, poi, più nel dettaglio che cos'è un consorzio, si può indicare come questo abbia una funzione strumentale per le imprese che lo formano e che vi aderiscono. Sono infatti gli imprenditori che si aspettano dal consorzio una forma di guadagno che può essere valutata sia come incremento reale degli utili aziendali che come conservazione della propria situazione.
Esiste una specifica disciplina di legge che regolamenta organizzazione e forma dei consorzi. E' l'articolo 2602 e seguenti del codice civile che, appunto, organizza tutto ciò che deve essere chiaro all'interno della formazione di un consorzio.
Innanzitutto i consorzi rientrano all'interno della categoria codicistica dei contratti plurilaterali con comunione di scopo: in pratica, dunque, sono contratti con più parti che, tutte insieme, perseguono quello che è uno scopo comune e condiviso. Attraverso il contratto di consorzio, la legge stabilisce che più imprenditori creano questa organizzazione, comune, atta a disciplinare e regolamentare quelle che sono attività determinate che devono essere svolte per arrivare a realizzare lo scopo comune e condiviso. Si tratta, dunque, di una scelta che non è singola ma collettiva che ha l'obiettivo di creare guadagni per le singole imprese grazie alla forza del consorzio. I guadagni, in pratica, deriveranno dalla maggior forza sul mercato del consorzio, così come dall'incremento di utili per il maggior numero di attività svolte in breve tempo. Tutti gli imprenditori coinvolti nel consorzio devono godere dell'aumento di guadagno che il consorzio stesso porta alle parti che lo costituiscono.
Il contratto di consorzio deve contenere al suo interno l'oggetto e la durata del consorzio stesso, gli obblighi ed i contributi dei consorziati, i casi per cui si può recedere ed i casi di esclusione dla consorzio. Il contratto di consorzio va stipulato in forma scritta.
Esistono diverse tipologie di consorzio. Vediamo insieme, dunque, le forme che può assumere un consorzio ovvero un'associazione di imprenditori.
In materia di imposte ed Iva, le prestazioni effettuate dai consorzi verso i suoi consorziati o associati costituiscono reddito d'impresa anche se questi rientrano nell'ambito dei compiti istituzionali dell'ente stesso. Questa definizione vale anche per tutti i servizi di vigilanza che vengono utilizzati per i beni degli associati.
I consorzi, quindi, sono compresi fra quella categoria di soggetti che possono effettuare esercizio d'impresa: e dunque, proprio in virtù di questa definizione, hanno l'obbligo di istituire una regolare contabilità fiscale e di emettere regolare fattura o fatture che siano relative ai compensi che vengono percepiti dai consorziati.
Vediamo, infine, quali possono essere i vantaggi e gli svantaggi di essere impresa all'interno di un consorzio.
I vantaggi economici del consorzio o associazione consortile sono evidenti: con il consorzio, infatti, si possono intraprendere delle strategie che hanno un respiro molto più ampio ed anche su contesti che sono internazionali rispetto a ciò che normalmente viene fatto a livello impresa. Inoltre vengono condivise le esperienze ed i costi strategici ed inoltre si acquisisce una maggior credibilità sul mercato proprio perché si è un soggetto super partes.
A livello di svantaggi, invece, va detto che condividere le strategie in una associazione consortile può tradursi in una cessione anche solo parziale di ciò che viene deciso a livello aziendale: per dirla in termini meno sofisticati potrebbe essere un po' "scoprire le proprie carte". Questo perché ovviamente il consorzio prevede il fatto di condividere quelle che sono le proprie idee ed i propri punti di vista compresi quelli degli altri associati e questo, oltre a quanto detto prima, porta spesso a scontrarsi con punti di vista diversi dove viene difficile imporre il proprio orientamento imprenditoriale con altri attori del panorama economico.
Un altro aspetto da tener conto è la presenza indiretta sul mercato e la presenza della mia azienda sul mercato: sarà infatti l'immagine del consorzio ad apparire sul mercato e non solamente il brand della singola impresa. Questo può portare ad una mancata crescita di branding a favore, ad esempio, di realtà più piccole che gioverebbero invece della visibilità del consorzio nel suo insieme.
Bisogna quindi valutare con attenzione pregi e difetti del consorzio prima di entrarne a far parte perché ci sono aspetti non indifferenti che vanno valutati a priori e sui quali diventa difficile ragionare una volta che si è già parte di questo istituto.
Fonti normative
Articolo 2602 del codice civile.
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