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Denuncia per offese verbali: è possibile?

La denuncia per offese verbali non è più possibile da quanto è stata depenalizzata l’ingiuria. Ora è possibile procedere con una causa civile, e ottenere un risarcimento danni, ma bisogna avere delle prove in merito.

Recentemente il legislatore ha deciso di depenalizzare diversi reati minori, tra i quali anche l’ingiuria, per riuscire a risolvere il grave problema dell’intasamento della Macchina della Giustizia italiana.

Il rischio, infatti, era quello di non riuscire a trattare in tempi brevi tutti i casi, con la conseguenza di una progressiva e inesorabile mancanza di fiducia nell’istituzione stessa, da parte dei cittadini.

Nel diritto penale, infatti, è lo Stato che deve intervenire in prima persona, per proteggere le vittime, e per garantire sicurezza.

Per riuscire ad operare al meglio, quindi, alcuni comportamenti oggi non vengono più trattati penalmente, ma al limite l’interessato può decidere di agire in sede civile per chiedere un risarcimento danni.

Nelle prossime righe, quindi vediamo quali sono le alternative alla denuncia per offese verbali.

Cosa sono le offese verbali?

Prima di analizzare perchè oggi non è possibile effettuare una denuncia per offese verbali, e quali sono le azioni che si possono intraprendere, facciamo una piccola premessa per comprendere quando si verifica tale situazione.

In giurisprudenza le offese fatte personalmente a un individuo prendono il nome di ingiuria, e come abbiamo detto si tratta di un reato che da qualche anno è stato depenalizzato, quindi oggi non è più possibile procedere come si faceva in passato.

E’ importante precisare che se viene lesa la reputazione di un soggetto, mentre questo non è presente si parla invece di diffamazione, tuttora un reato, quindi una situazione trattata in modo diverso dal diritto italiano.

In particolare, quando il diretto interessato non è presente per potersi difendere, il legislatore ha considerato il fatto più grave. Il tutto diventa ancora più pesante se le informazioni sono diffuse a mezzo stampa, con un blog, o attraverso i social network, dato che possono venire lette da molte persone.

L’ingiuria invece avviene face to face, o anche tramite mezzi di comunicazione, ma in ogni caso le offese vengono rivolte direttamente alla parte lesa.

Sebbene la denuncia per offese verbali, quindi per ingiuria, non sia più possibile a seguito della depenalizzazione, si può tentare la causa civile, se si possiedono delle prove in merito.

Denuncia per offese verbali: si può fare?

La denuncia per offese verbali non è più possibile dal 2016, ovvero da quanto sono state fatte diverse depenalizzazioni, tra le quali anche l’ingiuria. 

Perciò è stato abrogato l’art. 594 del codice penale, che affermava quanto segue:

Chiunque offende l'onore o il decoro di una persona presente è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa fino a cinquecentosedici euro.
Alla stessa pena soggiace chi commette il fatto mediante comunicazione telegrafica o telefonica, o con scritti o disegni, diretti alla persona offesa.
La pena è della reclusione fino a un anno o della multa fino a milletrentadue euro, se l'offesa consiste nell'attribuzione di un fatto determinato.
Le pene sono aumentate qualora l'offesa sia commessa in presenza di più persone.

Possiamo notare che la punizione massima era la reclusione in carcere per un massimo di sei mesi, o per più tempo in caso di ingiuria aggravata, ovvero commessa in presenza di più persone.

Sicuramente si trattava di un valido deterrente per evitare che un soggetto potesse subire offese verbali anche pesanti, ma come abbiamo più volte ribadito dal 2016 in seguito alla depenalizzazione tutto è cambiato.

Non essendo più un reato, la “vittima” non può più effettuare la denuncia per offese verbali, ma può procedere in un altro modo. In tal caso, però, è di fondamentale importanza rivolgersi subito ad un avvocato civilista esperto, per evitare di perdere alcune prove fondamentali per portare avanti il giudizio.

Alternative alla denuncia per offese verbali

Nei paragrafi precedenti abbiamo detto che la denuncia per offese verbali non è più possibile dal 2016. A partire da tale data, infatti, il comportamento viene considerato un illecito civile, quindi è necessario seguire una strada diversa per ottenere giustizia.

La “vittima”, non potendo più recarsi presso i carabinieri per raccontare quanto subito, deve affidarsi ad un professionista del settore, ovvero un avvocato civilista, per ottenere dei validi consigli.

In alcuni casi, come vedremo, potrebbe non essere conveniente agire, visto il costo e la durata del procedimento, soprattutto se non ci sono buone possibilità di potere vincere la causa. Si deve considerare anche che, in caso di perdita si dovranno sostenere anche le spese legali della controparte.

Per procedere è necessario quindi un atto di parte, sottoscritto da un legale rappresentante, per il quale è previsto il pagamento di un contributo unificato, ovvero di una tassa per l’avvio del giudizio.

Ad ogni modo chi si trova in una condizione di ristrettezza economica, può richiedere il gratuito patrocinio, se ha tutti i requisiti previsti dalla legge.

Ma quali sono le sanzioni, ora che l’art. 594 è stato abrogato è non si può più effettuare una denuncia per offese verbali?

Chi offende un soggetto mentre questo è presente non rischia più il carcere, ma se ci sono prove in grado di dimostrare l’accaduto rischia una sanzione pecuniaria da 100 euro a 12.000 euro. Inoltre, può essere costretto a pagare i danni alla vittima.

L’ammontare esatto dell’importo viene calcolato considerando i seguenti aspetti:

  • la gravità del fatto
  • se si tratta di reiterazione di un illecito
  • la personalità del responsabile

Come dimostrare i danni subiti?

Nei paragrafi precedenti abbiamo evidenziato come oggi non sia più possibile procedere con una denuncia per offese verbali, in quanto dal 2016 è stata depenalizzata l’ingiuria, ed ora rientra nella categoria degli illeciti civili.

La parte lesa, comunque, può decidere di attivare un procedimento civile per ottenere un risarcimento danni. Ma, potrebbe non essere così semplice dimostrare quanto è successo.

In una causa civile, infatti, non è sufficiente la dichiarazione della vittima per innescare delle indagini volte a individuare delle prove a supporto dell’accusa.
L’interessato deve agire con il supporto di un avvocato civilista, fornendo al giudice le prove.

L’ideale sarebbe poter disporre di registrazioni audio della conversazione e delle offese, ma ciò risulta essere molto complicato da fare, dato che non è possibile riuscire a prevedere quando tale avvenimento può avvenire, ed essere quindi pronti a registrare.

Ovviamente se le frasi offensive sono state scritte tramite WhtasApp o altri programmi per comunicare a distanza, è più facile recuperare delle prove, ma anche qui bisogna fare attenzione, in quanto uno screenshot non è considerato attendibile. 

Per procedere è indispensabile affidarsi ad esperti, quindi è opportuno chiedere informazioni in merito al proprio legale.

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