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Dichiarazione di successione: come si fa?

Dichiarazione di successione: come si fa? E' un adempimento per nulla facile. Vediamo, insieme, un vademecum per districarsi in questa pratica.

La dichiarazione di successione è un documento fiscale che riguarda gli eredi di un defunto. Essa informa, in sostanza, l'Agenzia delle Entrate sull'ammontare e sulla composizione del patrimonio ereditario lasciato dal defunto e serve, soprattutto, a calcolare e pagare diverse imposte.

Le imposte da pagare con la successione dipendono a seconda del valore stesso del patrimonio ereditario e dal grado di parentela rispetto al de cuius.

Dichiarazione di successione: quando va presentata

La dichiarazione di successione deve essere presentata dagli eredi entro dodici mesi dalla data di decesso. La data di decesso del defunto di cui si presenta la dichiarazione di successione dà inizio all'apertura della successione.

Guardando alle sanzioni, possiamo dire che la dichiarazione omessa prevede una sanzione pecuniaria pari ad una percentuale che varia dal 120% al 240% dell'imposta liquidata. Se invece non sono previste imposte, la sanzione va da 250 a 1000€.

La presentazione di una dichiarazione di successione tardiva entro i 3o giorni mette gli eredi nella condizione - sfortunata - di dover pagare una sanzione amministrativa che varia dal 60% al 120% dell'imposta liquidata. Se l'imposta non è dovuta, la sanzione sarà trai 150 ed i 500€.

Esiste, poi, la possibilità di pagare una sanzione ridotta se vengono omesse - in tutto o in parte - le imposte ipotecaria, catastali ed altri tributi che vanno pagati con la dichiarazione di successione. Questa operazione è definita ravvedimento operoso e può essere fatta solamente se il ravvedimento avviene prima dell'accertamento delle imposte non pagate da parte dell'ufficio dell'Agenzia delle Entrate. La sanzione che sarà applicata è pari ad una percentuale che varia a seconda del ritardo:

  • ​pagamento effettuato entro 15 giorni dalla scadenza: la sanzione è dello 0,1% delle imposte dovute per ogni giorno di ritardo;
  • se il pagamento è effettuato entro il trentesimo giorno dalla scadenza dei dodici mesi previsti per la presentazione, la sanzione pecuniaria sarà dell'1,5%;
  • se, invece, il pagamento è effettuato entro il novantesimo giorno dalla scadenza, la sanzione è dell'1,67%;
  • pagamento entro 1 anno dalla scadenza dei 12 mesi previsti per legge, la sanzione è pari al 3,75%;
  • pagamento effettuato oltre l'anno di ritardo ma, comunque, entro il secondo annno; in questo caso la sanzione èpari al 4,29%,
  • infine, se il pagamento viene effettuato con unritardo superiore ai 2 anni, la sanzione sarà pari al 5%.

Presentazione dichiarazione: come e dove va fatta?

La dichiarazione di successione deve essere presentata in via telematica direttamente da chi fa la dichiarazione o da persone interessate personalmente come, ad esempio, un commercialista o un Caf.

L'Agenzia delle Entrate ha messo disposizione uno strumento online per compilare la dichiarazione ed inviarla. Il programma in questione - reperibile direttamente sul sito dell'Agenzia delle Entrate - permette anche di compilarla e stamparla ma si affida all'Agenzia delle Entrate per la trasmissione della dichiarazione stessa.

Se il decesso è avvenuto prima del 3/10/2006 bisogna, invece, bisognerà utilizzare il metodo cartaceo. Anche le dichiarazione integrative, sostitutive o modificative utilizzano la stessa regola.

Con la presentazione della dichiarazione, il dichiarante è tenuto, contestualmente, al pagamento, laddove sia dovuto ovviamente, delle imposte catastali, ipotecarie, imposta di bollo, tasse ipotecarie e tributi speciali che vengono pagate in autoliquidazione ovvero queste vengono calcolate e pagate subito dal dichiarante.

Ecco, dunque, le modalità di pagamento per le somme autoliquidate:

  • ​dichiarazione presentata direttamente dal dichiarante che è tenuto, come detto, pagare subito le imposte ed i bolli.
  • dichiarazione presentata attraverso un intermediario: in questo caso il pagamento deve essere fatto attraverso addebito online disposto dall'intermediario sul conto del dichiarante.
  • presentazione della dichiarazione presso l'Agenzia delle Entrate. Il pagamento si può fare in banca, all'agente delle riscossioni, all'ufficio postale.

Successione: quali beni vanno dichiarati?

La dichiarazione di successione comprende tutti i beni ed i diritti di cui il defunto era titolare ovvero del patrimonio ereditario conosciuto con il termine tecnico di attivo ereditario. Ecco un breve elenco:

  1. beni immobili: fabbricati e terreni (sia edificabili che agricoli);
  2. beni mobili e titoli al portatore di proprietà del defunto o che sono depositati da altri a suo nome;
  3. gioielli, denaro, mobilia, preziosi (tra i quali opere d'arte e quadri). Rientrano in questa categoria, in una misura del 10% sull'integrità dell'asse ereditario, anche tutto ciò che non è stato dichiarato o dichiarati in maniera minore;
  4. pensioni, rendite, crediti (come i rimborsi fiscali ad esempio). Rientrano qui anche il diritto alla liquidazione di una società semplice, a nome collettivo ed in accomandita semplice;
  5. aziende (commerciali ed agricole), azioni, obbligazioni, quote societarie;
  6. imbarcazioni, navi, aeromobili (che non facciano parte di aziende).
  7. anche i BOT ed i CCT, anche se esenti dall'imposta, è sempre bene inserirli in dichiarazione.
  8. TFR (indennità di fine rapporto), indennità spettante per diritto agli eredi, assicurazioni previdenziali obbligatorie o stipulate dal defunto, invece, non vanno presentate nella dichiarazione.

I documenti per la dichiarazione di successione

Sulla dichiarazione di successione deve essere sempre presente l'abero genealogicodel defunto da dove siano visibili nome, cognome,luogo e data di nascita del coniuge e di tutti i benificiari dell'asse ereditario.

Ecco gli altri documenti da raccogliere:

  • ​autocertificazione dello stato di famiglia;
  • autocertificazione dello stato di famiglia degli eredi;
  • dichiarazione sostitutiva del certificato di morte;
  • se presente, copia del testamento pubblicato;
  • se ci sono, conti correnti, libretti dirisparmio, titolo eccetera;
  • visura catastale degli immobili;
  • dati anagrafici del defunto;
  • ultima residenza del de cuius;
  • certificati di destinazione urbanistica per eventuali terreni edificabili;
  • indirizzi di residenza di tutti gli eredi;
  • dati anagrafici di tutti gli eredi;
  • sapere se esiste qualcuno che rinuncia all'eredità.

Chi non deve presentare la dichiarazione?

La dichiarazione di successione non va presentata se l'eredità è devoluta interamente al coniuge ed ai parenti in linea retta del defunto e se l'attivo ereditario non è superiore a 100 mila euro e se non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari (terreni e fabbricati).

La dichiarazione, inoltre, non deve essere presentata se tutti gli aventi diritto al'eredità rinunciano oppure se chiedono la nomina di un curatore prima del termine previsto per la presentazione della dichiarazione stessa.

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