La liberatoria è la dichiarazione di consenso per la pubblicazione e diffusione di immagini. L’autorizzazione non è sempre necessaria, vediamo quindi cosa prevede la legge in materia di privacy.
Al giorno d’oggi, soprattutto nel web, c’è un enorme utilizzo di immagini. Soprattutto nei social network, come ad esempio Instagram, avere delle foto accattivanti significa avere molti follower, e in alcuni casi riuscire a creare un piccolo business.
La domanda centrale, comunque, è spesso una, ovvero: è possibile pubblicare immagini che ritraggono altri?
Può accadere, infatti, che mentre si scatta una foto per strada, senza volerlo vengano “catturate” anche altre persone. Cosa fare quindi? Si deve evitare di condividere l’immagine? Si deve utilizzare un programma di fotoritocco per togliere le persone? Cosa dice la legge a riguardo?
Scopriamolo nelle prossime righe.
La liberatoria è una dichiarazione di consenso che deve essere esplicitamente fornita da un soggetto per permettere la pubblicazione e la diffusione di immagini che lo ritraggono.
In particolare, per garantire la privacy dei soggetti in questione, il fotografo o il videomaker che ha realizzato del materiale che contiene il volto di alcuni soggetti, deve chiedere loro l’autorizzazione per diffondere il materiale. Se si tratta di minorenni, la liberatoria viene firmata dai genitori.
Quando si parla di tutela della privacy, ad ogni modo, si fa riferimento al GDPR, ovvero il General Data Protection Regulation, che ha recentemente modificato la disciplina inerente al trattamento dei dati personali. In seguito analizzeremo come vengono considerate le immagini in tal senso, ovvero a quale tipologia di dati si riferiscono.
Ora, però, è utile capire cosa prevede la nuova legge, entrata in vigore il 25 maggio 2018 in tutti i paesi membri dell’Unione Europea.
La nuova normativa, infatti, ha introdotto diverse novità, andando a sostituire, nel nostro Paese il vecchio decreto legislativo 196/2003, e in europa la direttiva 95/46/CE.
A livello comunitario, infatti, c’era l’esigenza di dare un maggiore protezione ai dati, visto il progresso tecnologico degli ultimi anni. L’utilizzo sempre più frequente del web, in particolare di blog e social network, ha reso necessario un intervento per proteggere in modo più sistematico la riservatezza delle persone.
A tal proposito, è di fondamentale importanza capire quando è possibile pubblicare foto che ritraggono altri soggetti, o meglio, comprendere quando è necessario chiedere l’autorizzazione ai diretti interessati per agire in tal senso, attraverso la liberatoria.
L’evoluzione normativa, infatti, ha imposto delle cautele giuridiche, per potere procedere correttamente con il trattamento dei dati personali, tra i quali ci sono anche le immagini.
In modo particolare il nuovo regolamento ha l’obiettivo di fornire maggiori informazioni all’utente e di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle privacy.
D’altro lato il legislatore ha voluto anche dare maggiore responsabilità al titolare del trattamento, essendo obbligato ad adottare tutte le misure idonee per garantire che le informazioni di cui è in possesso siano al sicuro da ipotetici attacchi esterni.
Quindi il titolare deve dimostrare che i dati sono trattati correttamente, secondo quanto previsto dalla normative, e in modo da evitare rischi che potrebbero gravare sulla libertà e sui diritti degli interessati.
A tal scopo sono stati introdotti i concetti di privacy by design e privacy by default, per garantire che vengano adottate e progettate fin da subito le soluzioni migliori per limitare il più possibile i rischi.
Il Regolamento Ue 2016/679, meglio conosciuto come Gdpr, come abbiamo visto nel paragrafo precedente, è diventato il nuovo standard da seguire a livello comunitario per quanto riguarda la protezione dei dati personali.
Le nuove regole riguardano tutte le organizzazioni, ovvero i soggetti che entrano in contatto con i dati personali degli utenti. Non è indispensabile che essi abbiano la sede in Europa, ma che trattino informazioni di utenti residenti nel territorio Ue.
Va precisato, comunque, che lo scopo è quello di tutelare le informazioni utilizzate a scopo commerciale o professionale e non per uso domestico.
Ma, per comprendere esattamente cosa prevedono le nuove norme sulla privacy è indispensabile capire cosa si intende per dato, visto che il legislatore ha previsto un senso molto ampio del termine, che comprende anche le immagini, per le quali è necessaria la liberatoria.
In particolare possiamo individuare 4 categorie:
Come possiamo notare, quindi, una foto che ritrae un soggetto può essere considerato un dato biometrico, quindi è necessario seguire le norme previste per consentire al soggetto in questione di scegliere come esso deve essere trattato.
Per fare ciò è necessario fare firmare all’interessato la liberatoria, contenente le informazioni su come l’immagine verrà utilizzata.
Fino ad ora abbiamo specificato che la norma di riferimento in materia di privacy, anche quando si tratta di materiale fotografico è il Gdpr, vediamo ora di capire esattamente quanto è necessario avere la liberatoria per potere pubblicare e diffondere immagini di altri soggetti.
In genere, nella liberatoria devono essere indicate in modo preciso in quali circostanze sono state raccolte le immagini, e come l’organizzazione intende utilizzarle. Ma non solo. Deve essere specificato anche come verranno conservate le stesse, per evitare rischi.
Bisogna sottolineare comunque che l’autorizzazione non serve per raccogliere immagini o materiale audiovisivo, ma è indispensabile se si intende diffondere lo stesso.
La liberatoria, ad ogni modo, non è sempre obbligatoria. Se, infatti, la riproduzione è giustificata dalla notorietà, dall’ufficio pubblico, da necessità di giustizia o di polizia, da scopi didattici, scientifici o culturali, o se essa è inerente ad avvenimenti o cerimonie svolte in ambienti pubblici, non è necessario chiedere l’autorizzazione.
Perciò la liberatoria non è necessaria se si tratta di foto di persone note o di persone non conosciute riprese durante manifestazioni pubbliche.
Quando si tratta di protezione dei dati personali entra in gioco la libertà ed il diritto alla riservatezza di un soggetto. Per questo motivo nel Gdpr sono previsti più diritti all’interessato, per porre al centro la dignità della persona.
L’interessato, infatti ha il diritto di sapere come verranno trattate le sue informazioni, attraverso una informativa o un liberatoria che deve espressamente accettare.
In particolare esso ha i seguenti diritti:
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