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Guide diritto tributario e fiscale

Partita IVA: regime forfettario e novità fiscali 2025

Il regime forfettario continua a rappresentare una delle opzioni più vantaggiose per i professionisti e le piccole imprese in Italia.

Con l'avvio del 2025, sono state introdotte importanti novità che rendono questo regime ancora più conveniente per molti contribuenti. Questa guida fornisce un quadro completo e aggiornato di tutte le regole, i requisiti e le novità introdotte per il regime forfettario nel 2025.

Cos'è il regime forfettario

È un regime fiscale sostitutivo riservato alle persone fisiche che esercitano un'attività di impresa, arte o professione in forma individuale. Introdotto per semplificare gli adempimenti fiscali e contabili, questo regime prevede la determinazione forfettaria del reddito attraverso l'applicazione di coefficienti di redditività prestabiliti in base al tipo di attività svolta.

Questo regime comporta l'applicazione di un'imposta sostitutiva dell'IRPEF, delle addizionali regionali e comunali, e dell'IRAP. Inoltre, offre significative semplificazioni dal punto di vista degli obblighi contabili e IVA, rendendolo particolarmente attrattivo per liberi professionisti e piccole imprese.

Requisiti di accesso al regime forfettario 2025

Per poter accedere e mantenere questo regime nel 2025, è necessario rispettare specifici requisiti relativi ai ricavi, ai compensi e ad altre condizioni previste dalla normativa.

Limiti di fatturato

Il limite principale per l'accesso al regime resta invariato rispetto agli anni precedenti. Il limite di ricavi/compensi di 85.000 € (prima era di 65.000€) è stato stabilito dalla legge di bilancio 2023. Questo significa che possono accedervi i soggetti che nell'anno precedente hanno conseguito ricavi o compensi non superiori a 85.000 euro.

Per le nuove attività, il limite va riproporzionato in base al periodo di attività effettiva. Supponendo che si sia avviata la nuova attività il 1° dicembre 2025, il limite di compensi da rispettare nel 2025 sarà di 7.219 €, ovvero (85.000/365)*31.

Novità sui redditi da lavoro dipendente e pensione

Una delle principali novità del 2025 riguarda l'innalzamento della soglia per i redditi da lavoro dipendente e pensione. La soglia massima dell'eventuale reddito di lavoro dipendente (o da pensione) per accedere (o continuare ad adottare il regime) passa da euro 30.000 a € 35.000.

Questo cambiamento amplia significativamente la platea di soggetti che possono accedere al regime forfettario, permettendo a dipendenti e pensionati con redditi più elevati di aprire una partita IVA in regime agevolato.

Altri requisiti di accesso

Oltre ai limiti economici, permangono le altre condizioni previste dalla normativa:

  • non aver sostenuto spese per lavoro dipendente e assimilato superiori a 20.000 euro nel periodo d'imposta precedente;
  • non aver effettuato cessioni di beni tra quelli elencati nell'art. 85, comma 1, lettere c), d) e e) del TUIR per un ammontare complessivo superiore a 20.000 euro;
  • non esercitare un'attività d'impresa in forma societaria o associata;
  • non essere soci di società di persone, associazioni o imprese familiari che esercitano attività economiche;
  • non controllare direttamente o indirettamente SRL o associazioni in partecipazione.

Le principali novità fiscali del 2025

Il 2025 ha introdotto modifiche significative che rendono il regime forfettario ancora più conveniente, in particolare per quanto riguarda la gestione dei rimborsi spese e l'obbligo di fatturazione elettronica.

Rivoluzione dei rimborsi spese

A partire dal 1° gennaio 2025 le partite IVA in questo regime non dovranno più versare le tasse sui rimborsi spese, come quelle per viaggi, vitto e alloggio sostenuti per lo svolgimento degli incarichi e analiticamente addebitati ai clienti.

Questa modifica comporta vantaggi concreti:

Dal 1° gennaio 2025 i rimborsi spese non contribuiscono più alla formazione del reddito imponibile (dal punto di vista sia fiscale che previdenziale), né al raggiungimento del limite di fatturato imposto. Questo significa che i professionisti forfettari potranno fatturare separatamente i rimborsi spese senza che questi incidano sulla tassazione e senza rischiare di superare la soglia degli 85.000 euro.

Tuttavia, è importante sottolineare che ad oggi, non esiste ancora una completa chiarezza interpretativa su tutti gli aspetti applicativi di questa novità, e alcuni esperti segnalano incertezze nella sua applicazione pratica.

Fatturazione elettronica obbligatoria

Dal 1° gennaio 2025 anche coloro che detengono una partita iva forfettaria, sono obbligati ad emettere fattura elettronica. Un’eccezione è fatta per coloro che effettuano prestazioni sanitarie nei confronti di cittadini che dovranno emettere una fattura cartacea.

Questa novità rappresenta un importante cambiamento per molti professionisti che fino al 2024 potevano emettere fattura cartacea. L'obbligo di fatturazione elettronica comporta la necessità di dotarsi di software o servizi adeguati alla gestione telematica delle fatture.

Agevolazioni contributive per nuove iscrizioni

La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto anche una nuova agevolazione contributiva. Il comma 186 della legge 207/2024 consente ai lavoratori che nell'anno 2025 si iscrivono per la prima volta nella gestione artigiani o commercianti e che percepiscono redditi di impresa, di chiedere una riduzione contributiva del 50 percento. La riduzione contributiva è attribuita per 36 mesi.

Vantaggi del regime forfettario

Questa tipologia di regime continua a offrire numerosi vantaggi che lo rendono particolarmente attrattivo per professionisti e piccole imprese.

Il principale vantaggio è rappresentato dall'applicazione di un'imposta sostitutiva con aliquote agevolate:

  • 15% per tutti i soggetti che possono accedere al regime;
  • 5% per i primi cinque anni di attività (regime start-up) per i soggetti che non hanno esercitato nei tre anni precedenti un'attività artistica, professionale o d'impresa.

L'imposta sostitutiva si applica in luogo dell'IRPEF, delle addizionali regionali e comunali, e dell'IRAP, garantendo un notevole risparmio fiscale rispetto al regime ordinario.

Si prevedono significative semplificazioni negli adempimenti contabili:

  • non è richiesta la tenuta delle scritture contabili ordinarie;
  • è sufficiente numerare e conservare le fatture emesse e i documenti ricevuti;
  • non è necessario redigere il bilancio;
  • la dichiarazione dei redditi risulta semplificata.

I soggetti, inoltre, sono esonerati dagli obblighi IVA, il che comporta:

  • non applicazione dell'IVA sulle fatture emesse;
  • non detraibilità dell'IVA sugli acquisti;
  • non presentazione delle dichiarazioni IVA periodiche;
  • esonero dalla comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini IVA.

Limiti e obblighi del regime forfettario

Nonostante i numerosi vantaggi, il regime forfettario presenta anche alcuni limiti e vincoli che è importante conoscere.

I soggetti non possono:

  • detrarre l'IVA sugli acquisti;
  • emettere fatture con IVA (salvo operazioni con soggetti UE soggette a reverse charge);
  • avvalersi di regimi speciali IVA;
  • dedurre completamente i costi sostenuti, ma solo attraverso l'applicazione dei coefficienti di redditività.

Obblighi da rispettare

Anche in questo regime permangono alcuni obblighi:

  • emissione e conservazione delle fatture (ora obbligatoriamente elettroniche);
  • numerazione e conservazione dei documenti di acquisto;
  • presentazione della dichiarazione dei redditi;
  • versamento dell'imposta sostitutiva;
  • rispetto degli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità) se applicabili.

Cause di esclusione dal regime

È importante conoscere le situazioni che comportano l'esclusione automatica dal regime forfettario:

Non possono accedere i soggetti che esercitano attività:

  • d'impresa in forma societaria;
  • in qualità di soci di società di persone, associazioni o imprese familiari;
  • di intermediazione immobiliare;
  • organizzate prevalentemente con lavoro altrui.

Sono inoltre esclusi i soggetti che:

  • hanno partecipazioni in SRL o che controllano associazioni in partecipazione;
  • sono in regime di contabilità ordinaria per opzione;
  • hanno residenza fiscale in Stati a fiscalità privilegiata;
  • effettuano operazioni intracomunitarie di importo superiore a 10.000 euro.

Coefficienti di redditività per tipologia di attività

Il reddito imponibile nel regime forfettario si determina applicando specifici coefficienti di redditività al fatturato, che variano in base al codice ATECO dell'attività svolta:

  • industrie alimentari e delle bevande: 40%;
  • commercio all'ingrosso e al dettaglio: 40%;
  • trasporto di merci su strada e servizi di trasloco: 40%;
  • servizi di ristorazione: 40%;
  • costruzioni e attività immobiliari: 86%;
  • intermediazione monetaria e finanziaria: 67%;
  • attività professionali, scientifiche e tecniche: 78%;
  • altre attività di servizi per la persona: 67%.

Passaggio dal regime forfettario ad altri regimi

I soggetti in regime forfettario possono trovarsi nella necessità di passare a regimi fiscali diversi per varie ragioni.

La fuoriuscita dal regime forfettario è obbligatoria quando:

  • si superano i limiti di ricavi/compensi previsti;
  • si verificano le cause di esclusione previste dalla legge;
  • non si rispettano più i requisiti di accesso

È possibile optare volontariamente per:

  • il regime ordinario con contabilità semplificata;
  • il regime ordinario con contabilità ordinaria;
  • altri regimi speciali se applicabili.

Il passaggio comporta l'applicazione delle regole fiscali e contabili del nuovo regime prescelto, con conseguente perdita da professionista forfettario.

Regime forfettario e INPS

Per quanto riguarda gli aspetti previdenziali, i soggetti in regime forfettario mantengono gli obblighi contributivi ordinari presso la gestione INPS di riferimento (Gestione Separata, Cassa Artigiani, Cassa Commercianti, etc.).

Il reddito previdenziale si determina applicando gli stessi coefficienti di redditività utilizzati ai fini fiscali. Le novità sui rimborsi spese si applicano anche dal punto di vista previdenziale, non concorrendo alla formazione della base imponibile contributiva.

Controlli fiscali e regime forfettario

I soggetti non sono esenti dai controlli fiscali. L'Agenzia delle Entrate può verificare:

  • il corretto utilizzo dei coefficienti di redditività;
  • il rispetto dei limiti e dei requisiti di accesso;
  • la corretta determinazione dell'imposta sostitutiva;
  • l'eventuale applicazione degli ISA.

Il regime forfettario nel 2025 si conferma un'opzione fiscale estremamente vantaggiosa per professionisti e piccole imprese. Le novità introdotte, in particolare il nuovo trattamento dei rimborsi spese e l'innalzamento della soglia per i redditi da lavoro dipendente, rendono questo regime ancora più accessibile e conveniente.

Tuttavia, è essenziale valutare attentamente la propria situazione specifica e consultare un commercialista qualificato per verificare la convenienza del regime e per una corretta gestione degli adempimenti fiscali. La scelta del regime fiscale più adatto deve sempre considerare non solo i vantaggi immediati, ma anche le prospettive di crescita dell'attività e le specifiche esigenze operative del contribuente.

REGIME FORFETTARIO
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