Il patto marciano rappresenta una garanzia per facilitare la concessione di credito alle aziende. In caso di inadempienza, la banca può vendere l’immobile trasferito al momento della stipula, senza ricorrere a una procedura esecutiva giudiziale.Non deve essere confuso con il patto commissorio, ritenuto illegale.
Le aziende, per sopravvivere, hanno spesso bisogno di ottenere dei finanziamenti da parte degli Istituti di credito. Può accadere infatti che un imprenditore abbia bisogno di maggiori capacità economiche per effettuare dei cambiamenti o per potenziare il proprio business.
Per rimanere al passo con i tempi, qualsiasi attività deve intraprendere un percorso innovativo, deve studiare l’ambiente competitivo, cercando di non rimanere indietro, anzi l’obiettivo è proprio quello di creare delle regole diverse, imponendo novità in grado di fare breccia sul proprio target di riferimento.
Ma, ottenere un credito non è sempre semplice. E’ necessario fornire delle garanzie per assicurare l’istituto bancario, nel caso in cui non ci fosse la possibilità di restituire la somma ricevuta.
Prima di concedere un credito la banca valuta i redditi dell’azienda, ma anche altre forme di garanzie, dette reali, attraverso le quali l’istituto può godere di un determinato bene del debitore, in caso di inadempienza.
La modalità più conosciuta è l’ipoteca, ma non è la più semplice, in quanto i tempi per la procedura esecutiva sono lunghi. Da questo punto di vista, il patto marciano, risulta essere più veloce, quindi più conveniente per le banche ma anche per le aziende, in quanto possono avere più probabilità di ricevere un finanziamento.
In seguito vedremo, perciò, quali sono le opzioni a disposizione di un imprenditore per potere accedere al credito.
Gli imprenditori hanno bisogno di molta disponibilità economica per avviare delle aziende, o anche per sostenere cambiamenti o ulteriori sviluppi.
Le fonti di finanziamento possono essere:
Un finanziamento tramite mutuo, prevede due soggetti coinvolti:
Un mutuo è generalmente oneroso, in quanto chi presta del denaro guadagna gli interessi relativi, che il mutuatario deve restituire assieme alla cifra ricevuta.
Normalmente sia gli interessi che la somma di denaro da restituire vengono suddivisi in rate mensili, semestrali o annuali.
Ma, non è semplice riuscire a ottenere un prestito, le banche infatti chiedono delle garanzie di solvibilità, per assicurarsi di non perdere i soldi. Oltre a dimostrare i redditi, a volte sono necessarie ulteriori azioni, come analizzeremo nel prossimo paragrafo.
Come abbiamo visto le aziende spesso necessitano di liquidità, per questo motivo si rivolgono alle banche, che prima di concedere il prestito valutano la posizione economica dell’imprenditore, e richiedono particolari garanzie.
Con il patto marciano è possibile ottenere un prestito in maniera più facile, in quanto esso rappresenta una sicurezza di ottenere il valore economico dato in prestito, attraverso la cessione di un bene di equivalente valore.
Ma, prima di procedere a descrivere questa particolare modalità, scopriamo quali sono le possibile garanzie da offrire quando si chiedere un credito
Le richieste di finanziamento hanno più probabilità di essere accettate se sono supportate da garanzie, cioè da un supporto accessorio al credito, che affiancato a un sostenibile progetto imprenditoriale, sia in grado di dimostrare la capacità di rimborsare il denaro ricevuto.
Le principali forme di garanzia sono:
Con la riforma del 2016, in modo particolare con il Decreto Legislativo n.59, è possibile offrire una ulteriore garanzia rispetto alla classica ipoteca. Il patto marciano, infatti, soddisfa le esigenze delle banche, senza costi elevati e con tempi più brevi.
Un bene ipotecato ha un prezzo di vendita inferiore rispetto al suo valore reale, inoltre, i tempi necessari per il procedimento di espropriazione immobiliare non sono proprio brevi. Per questo motivo l’ipoteca non sempre viene vista come una vera assicurazione per un istituto di credito.
Ma in cosa consiste in particolare il patto marciano?
Si tratta di un accordo, attraverso il quale il creditore può acquisire l’immobile avuto in pegno, se il debitore è inadempiente. Quindi la banca può rivalersi sul bene dell’imprenditore, se quest’ultimo non paga le rate dovute.
In ogni caso, ciò è possibile solo a determinate condizioni:
I punti che abbiamo appena elencato segnano il confine tra un metodo legale e uno illegale, quindi tra il patto marciano e il patto commissorio, con il quale non vengono calcolate le eccedenze.
La legge italiana non considera valido un accordo, attraverso il quale viene pattuito che un bene possa diventare di proprietà della banca, in caso di inadempimento.
Questo concetto è ribadito dall’art 2744 del codice civile:
È nullo il patto col quale si conviene che, in mancanza del pagamento del credito nel termine fissato, la proprietà della cosa ipotecata o data in pegno passi al creditore. Il patto è nullo anche se posteriore alla costituzione dell'ipoteca o del pegno
Da questa affermazione possiamo dedurre che un patto commissorio è considerato illegale, mentre è lecito il patto marciano in quanto prevede il calcolo di un prezzo giusto. Infatti, con quest’ultima modalità nel patto stesso le parti prevedono che il debitore possa perdere la proprietà del bene in caso di inadempienza, ma solo per il valore che deve ancora restituire alla Banca.
Verrà, infatti, fatta una stima dell’immobile per capire se è presente una eccedenza in denaro che il debitore ha il diritto di ricevere.
Nel momento in cui un’azienda diventa inadempiente nei confronti di un banca, quest’ultima può avvalersi degli effetti del contratto di trasferimento della proprietà, come garantito con il patto marciano.
L’istituto di credito può chiedere a un Tribunale di nominare un esperto per valutare il bene immobile.
Dai risultati ottenuti, il valore può essere:
Il vantaggio di un’operazione di questo tipo risiede nel fatto che l’istituto di credito ha la possibilità di vendere subito l’immobile, senza attendere la procedura esecutiva, velocizzando notevolmente i tempi e senza sostenere ulteriori costi.
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