La pensione anticipata è una prestazione economica erogata dall’INPS, dopo avere presentato una domanda e solamente se vengono rispettati i requisiti anagrafici o contributivi. Le novità riguardano quota 100, quota 41, ape volontario e sociale.
Il tema inerente alla pensione anticipata è di grande interesse per i lavoratori ed è anche un argomento in grado di suscitare dibattiti e scontri di opinioni politiche. Nei talk show televisivi ne abbiamo sentito parlare molto, ultimamente, e abbiamo ascoltato probabilmente le opinioni di amici e parenti, ma non sempre la situazione ci appare chiara e abbiamo una grande confusione in testa in merito all’età e agli anni contributivi necessari.
Vediamo allora di delineare un quadro generale, cercando di capire quali possano essere le opzioni a disposizione per un cittadino che intende fare domanda per la pensione anticipata.
In particolare vedremo quali sono le novità in merito alla tanto discussa quota 100, la quota 41, le pensioni per i lavoratori precoci e per i lavori usuranti, l’Ape volontario e quello sociale, l’opzione donna e la possibilità di ricevere la pensione di cittadinanza.
A partire dal 1 gennaio 2019 cambiano i presupposti inerenti all’età per la pensione, che diventano gli stessi per uomini e donne e sono:
Nel 2018 erano necessari 66 anni e 7 mesi di età, con un minimo di 5 anni di contributi versati. Gli ultimi cambiamenti sono stati pensando agli incrementi della speranza di vita.
La pensione anticipata ordinaria 2019
La pensione anticipata permette di avere l’assegno pensionistico in anticipo rispetto ai requisiti della pensione di vecchiaia, ai lavoratori dipendenti che presentano la relativa domanda. La prestazione economica viene erogata dall’INPS dopo avere verificato se sono presenti i requisiti necessari per averne diritto, in particolare:
Bisogna ricordarsi che i metodi per il calcolo della pensione, anche quella anticipata, sono di tre tipi:
La cosiddetta pensione anticipata Quota 100 dà la possibilità a un lavoratore di potere uscire dal mondo del lavoro quando la somma dell’età anagrafica e gli anni di contributi versati è pari a 100.
Ma, per potere usufruire di tale opzione è necessario possedere anche altri requisiti:
Sono previste, inoltre, le finestre fisse, che dovrebbero essere 4 ogni anno, 2 per i lavoratori statali.
La prima finestra utile sarà ad aprile 2019 per coloro che hanno maturato i requisiti al 31 dicembre 2018 e la domanda potrà essere inviata a febbraio 2019.
Si tratta di un intervento non ancora certo, sul quale il Governo Lega M5S sta ancora lavorando per capire se è possibile renderlo attivo già nel 2019 o solamente nei prossimi anni.
Prevede la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi, per tutti, senza limiti di età anagrafica. Un modo per premiare, in un certo senso, chi ha iniziato a lavorare molto presto, magari a 16 anni.
La questione è delicata, e la politica italiana sta ragionando sull’argomento per valutare se si tratta di una misura possibile con i fondi a disposizione.
Sono considerati lavoratori precoci i soggetti che hanno versato almeno 12 mesi di contributi prima di avere compiuto 19 anni di età.
Essi hanno diritto a una pensione anticipata, con 41 anni di contributi, ma solo se appartengono a determinate categorie:
In questo caso i requisiti devono esserci al 31 dicembre 2018 e la domanda può essere presentata entro il 1 marzo 2019, ma sono prese in considerazione anche quelle “tardive”, fatte fino al 30 novembre 2019.
Le misure inerenti ai lavori usuranti restano invariate anche per il 2019, e sono:
Le mansioni definite usuranti secondo la legge italiana sono quelle:
Rientrano in questa categoria anche i lavori notturni, svolti per almeno 78 giorni all’anno per 7 anni, negli ultimi 10 anni di lavoro, o in ogni caso se effettuati per le metà della vita lavorativa
E’ stata prorogata l’opzione donna, che prevede la possibilità di una speciale pensione agevolata alle lavoratrici. Esse possono anticipare di molto l’uscita dal mondo del lavoro, in cambio del ricalcolo contributivo della prestazione.
In questo caso i requisiti sono:
La proroga è valida fino al 31 dicembre 2019.
L’Ape, significa letteralmente “Anticipo Pensionistico” ed è una prestazione che consente al lavoratore di prepensionarsi con un minimo di 63 anni e 5 mesi, anticipando così la pensione di vecchiaia di 3 anni e 7 mesi.
Si tratta di uno strumento che permette al lavoratore di ricevere un assegno mensile, alternativo o complementare allo stipendio, prima di andare effettivamente in pensione.
Esistono due tipologie di Ape:
In entrambi i casi i requisiti per farne richiesta sono gli stessi.
L’Ape volontario è una specie di prestito bancario, definito come prestito pensionistico, in particolare è un finanziamento che deve essere restituito in 20 anni, nel momento in cui si raggiungono i requisiti per la pensione.
L’ammontare ricevuto non corrisponde alla futura pensione, ma può essere:
La richiesta di un Ape volontario causa una diminuzione della pensione futura, infatti si deve restituire il prestito ricevuto ed è necessario pagare l’assicurazione obbligatoria, per coprire il rischio di premorienza.
Di particolare interesse è il tema della pensione di cittadinanza. Si tratta di un sussidio a favore di tutti coloro che si trovano sotto la soglia di povertà.
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