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Lavori usuranti: i requisiti per la pensione

Chi è impiegato in lavori usuranti o in turni notturni, ha la possibilità di uscire dal lavoro con: la pensione anticipata, quota 100 e quota 41. Scopriamo le tipologie di lavoratori che rientrano in questa casistica, e quali sono i requisiti contributivi e anagrafici che devono avere.

Gli addetti a lavori usuranti e ai turni notturni hanno diverse possibilità per andare in pensione, prima del previsto.


Svolgendo, infatti, lavori difficili possono scegliere il modo a loro più consono per uscire dal mondo lavorativo. Generalizzando è possibile affermare che per chi ha effettuato dei lavori pesanti per un certo numero di anni, i requisiti sono più “leggeri” rispetto alle categorie.

Ovviamente si può sempre optare anche per le altre misure, come la pensione per i precoci, con la famosa quota 41, o la pensione anticipata ordinaria con quota 100.

Le condizioni per andare in pensione prima del previsto sono però diverse tra lavoratori dipendenti e autonomi, come vedremo.

Inoltre, per chi svolge turni notturni le cose cambiano parecchio se il numero di giornate lavorative sono superiori o inferiori a 78 in un anno.

Ma, procediamo con ordine cercando di analizzare tutti gli aspetti più significativi.. 

Alcune attività lavorative sono più difficili e logoranti di altre, e quindi i diritti dei soggetti occupati in tali mansioni non possono essere gli stessi dei normali dipendenti.​


Quali sono i lavori usuranti?

E’ ovvio, infatti, che una persona che lavora in ufficio non subisce la stessa fatica fisica di chi passa le giornate in miniera. Per questo motivo è stato coniato il termine “lavori usuranti”, che comprende anche i turni effettuati di notte.

Tale categoria può beneficiare di alcune misure per andare in pensione in maniera anticipata rispetto agli altri. In modo particolare per i lavori usuranti sono necessari un minimo di 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi.

Ma, vediamo quali sono considerate mansioni logoranti secondo la legge italiana. L’elenco è stato stilato in un decreto del 2011, e ci indica che i lavori usuranti sono:
  • in galleria, cava o miniera
  • in cassoni ad aria compressa
  • palombari
  • ad alte temperatura
  • lavorazione del vetro cavo
  • asportazione di amianto
  • in spazi ristretti
  • conducenti di veicoli pubblici con più di 9 posti
  • lavori a catena o in serie

La differenza tra lavori gravosi e usuranti

Prima di capire le regole in merito alla pensione anticipata per le categorie di lavori logoranti, dobbiamo fare una precisazione.


Spesso, infatti, vengono confusi i termini e di conseguenza le normative a riguardo, in modo particolare non bisogna usare come sinonimi le seguenti parole:
  • lavori usuranti
  • lavori gravosi
Questi ultimi rientrano in una categoria diversa, in particolare tra i lavori che hanno diritto all’Ape sociale, cioè un anticipo pensionistico a carico dello Stato.

Pensione anticipata per i lavori usuranti

Chi svolge lavori usuranti ha diritto a un trattamento privilegiato per quanto riguarda l’uscita dal mondo lavorativo. Essi possono andare in pensione, nel momento in cui raggiungono una determinata quota, cioè la somma tra requisiti contributivi e di età.


La nuova per la pensione anticipata, quando parliamo di mansioni logoranti, prevede almeno una quota 97,6 con 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi.

L’età aumenta di un anno in presenza di contributi da lavoro autonomo.

Gli addetti ai turni notturni

Come abbiamo anticipato, anche i lavori svolti con turni di notte rientrano tra quelli tutelati dalla giurisprudenza in modo diverso da quelli ordinari.


E’ evidente infatti che lavorare durante la notte, comporta delle conseguenze notevole nella vita di un soggetto, che avrà ritmi e tempi diversi rispetto a famigliari e amici.

Per usufruire della pensione anticipata, però, bisogna possedere alcuni requisiti. L’attività notturna deve essere svolta:
  • per almeno 7 anni, negli ultimi 10 anni di lavoro
  • almeno per metà della vita lavorativa
I requisiti per avere la pensione agevolata dal 2019 sono:
  • almeno 78 notti in un anno: quota 97,6 con età minima 61 anni e 7 mesi e 35 anni di contributi
  • tra 72 e 77 notti: quota 98,6 con età minima 62 anni e 7 mesi e 35 anni di contributi
  • tra 64 e 71 notti: quota 99,6 con età minima 63 anni e 7 mesi e 35 anni di contributi
Anche in questo caso, per i lavoratori autonomi, viene conteggiato sempre un anno in più.

Come fare domanda?

Per chiedere la pensione anticipata per lavori usuranti e notturni è necessario inviare una domanda all’Inps, per certificare i requisiti.


La richiesta va inviata entro il 1 maggio dell’anno precedente alla maturazione dei requisiti. Quindi nel 2019 va fatta la domanda per il 2020. 

Nel caso in cui ci sia un ritardo nella presentazione della richiesta, la pensione viene solamente posticipata da 1 a 3 mesi a seconda dei casi.

In ogni caso, solamente dopo gli accertamenti fatti dall’Inps è possibile procedere con la domanda vera e propria. 

Pensione quota 41

I lavoratori possono valutare quale sia l’opzione più favorevole in basa alla propria situazione lavorativa. Non esiste, infatti, una possibilità migliore di altre in assoluto, in quanto bisogna valutare diversi parametri.


In alcuni casi, ad esempio, è più vantaggiosa la pensione anticipata quota 41, anche per chi svolge attività usuranti.

Ma di cosa si tratta?

Come ci suggerisce il termine stesso, è possibile chiedere la pensione quando sono stati maturati almeno 41 anni di contributi. Si tratta di un provvedimento adottato per premiare i lavoratori precoci, cioè coloro che possiedono almeno 12 mesi di contributi versati prima dei 19 anni di età.

Pensione quota 100

La tanto discussa pensione anticipata a quota 100 prevede:

  • età minima di 62 anni
  • almeno 38 anni di contributi
Ciò significa che al di fuori di tali limiti non è possibile uscire dal lavoro prima del previsto, anche se la somma dei propri requisiti è 100.

In ogni caso, calcoli di questo tipo possono essere interessanti anche per quanto riguarda il lavoro usurante, soprattutto per le tipologie che richiedono un’età minima più elevata.

Come si può notare le norme a riguardo sono molteplici, e può risultare complicato capire quale sia la più adatta a un lavoratore.

Per questo motivo è sempre consigliato farsi aiutare da un professionista o da un centro CAF, per potere interpretare le leggi nel modo più giusto, e per capire quale sia la modalità più favorevole.
PENSIONE ANTICIPATA LAVORI USURANTI E NOTTURNI
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