Che cos’è il diritto del lavoro? Di che cosa si occupa? Quali sono le normative? Proviamo a delineare un breve quadro giuridico per quanto riguarda il lavoro in Italia.
Innanzitutto dobbiamo dire che il diritto del lavoro serve a regolare i rapporti tra datore di lavoro e lavoratore, ma anche l’interesse economico, la libertà, la dignità e la personalità dei soggetti coinvolti.
Se analizziamo la questione da un punto di vista prettamente giuridico il datore di lavoro e il lavoratore sono sullo stesso piano, in una situazione di parità, mentre da un punto di vista economico il lavoratore è in una posizione inferiore.
Per questo motivo le leggi in materia di diritto del lavoro hanno lo scopo di tutelare soprattutto i dipendenti, e si possono raggruppare in:
Le norme che regolano il diritto del lavoro derivano da diverse fonti, in particolare:
Le fondamenta di trovano proprio nella nostra Costituzione, che afferma, negli art 1 e 4:
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società
Che cos’è il diritto del lavoro? Lavoro subordinato o autonomo.
Come descritto dall’art. 2094 del codice civile, il lavoro subordinato avviene quando un soggetto si obbliga a compiere alcune attività intellettuali o manuali sotto la direzione di un imprenditore e con una retribuzione. Il rischio in merito al risultato è a carico del datore di lavoro.
Il lavoro autonomo, invece, viene svolto prevalentemente senza vincoli di subordinazione e il lavoratore può operare con piena discrezionalità per quanto riguarda al tempo, al luogo e alle modalità.
In particolare una prestazione autonoma:
Esiste anche una tipologia definita lavoro parasubordinato, con la quale un soggetto svolge un’attività non completamente libera da vincoli di subordinazione, con carattere continuativo e coordinata con il committente. Si tratta di una modalità più flessibile, che permette al datore di lavoro di utilizzare personale qualificato senza avere tutti gli oneri di un dipendente.
Le forme più comuni sono le prestazioni occasionali d’opera e le collaborazioni coordinate continuative, i Cococo.
Per dare inizio a un rapporto di lavoro è necessario che le parti coinvolte stipulino un contratto. Quindi lavoratore e datore di lavoro devono trovare degli accordi in merito alle attività da svolgere, ai relativi orari e alla remunerazione.
Ma quali sono gli elementi essenziali che caratterizzano un contratto di lavoro? Scopriamoli insieme.
Innanzitutto ci devono essere i seguenti requisiti soggettivi e oggettivi:
In un rapporto giuridico esiste una relazione tra due o più soggetti, regolata da particolari norme. Esiste un soggetto attivo che può pretendere un determinato comportamento dall’altra parte, e un soggetto passivo che è tenuto a svolgere un’azione.
In un rapporto di tipo lavorativo un individuo è contemporaneamente un soggetto attivo e passivo, nel senso che entrambi hanno delle obbligazioni e dei vantaggi.
In particolare, vediamo di seguito gli obblighi di un lavoratore:
I suoi diritti, invece, sono:
Oltre al diritto di ottenere la prestazione lavorativa di cui ha bisogno e stabilita nel contratto, i poteri di un datore di lavoro sono:
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