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Guide diritto del lavoro

Che cos’è il diritto del lavoro?

Che cos’è il diritto del lavoro? Di che cosa si occupa? Quali sono le normative? Proviamo a delineare un breve quadro giuridico per quanto riguarda il lavoro in Italia.

Innanzitutto dobbiamo dire che il diritto del lavoro serve a regolare i rapporti tra datore di lavoro e lavoratore, ma anche l’interesse economico, la libertà, la dignità e la personalità dei soggetti coinvolti.

Se analizziamo la questione da un punto di vista prettamente giuridico il datore di lavoro e il lavoratore sono sullo stesso piano, in una situazione di parità, mentre da un punto di vista economico il lavoratore è in una posizione inferiore.

Per questo motivo le leggi in materia di diritto del lavoro hanno lo scopo di tutelare soprattutto i dipendenti, e si possono raggruppare in:

  • Diritto del lavoro in senso stretto: cioè la definizione dei contratti, e dei ruoli
  • Diritto sindacale: le contrattazioni collettive
  • Legislazione sociale: i rapporti tra Stato, datori di lavoro e lavoratori, in merito alla previdenza e assistenza sociale.

Le fonti del diritto del lavoro

Le norme che regolano il diritto del lavoro derivano da diverse fonti, in particolare:

  • Sovranazionali: emanate da organizzazioni internazionali delle quali l’Italia è un membro. Ad esempio sono le Convenzioni dell’OIL, o i Trattati dell’Unione Europea, come quello di Maastricht del 1992.
  • Nazionali: le leggi italiane, contenute nella Costituzione, nel codice civile dall’art. 2060 al 2246, nello Statuto dei lavoratori e in vari decreti 
  • Contrattuali: le regole inserite nei Contratti Collettivi

Le fondamenta di trovano proprio nella nostra Costituzione, che afferma, negli art 1 e 4:

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.​Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società

Che cos’è il diritto del lavoro? Lavoro subordinato o autonomo.

Come descritto dall’art. 2094 del codice civile, il lavoro subordinato avviene quando un soggetto si obbliga a compiere alcune attività intellettuali o manuali sotto la direzione di un imprenditore e con una retribuzione. Il rischio in merito al risultato è a carico del datore di lavoro.

Il lavoro autonomo, invece, viene svolto prevalentemente senza vincoli di subordinazione e il lavoratore può operare con piena discrezionalità per quanto riguarda al tempo, al luogo e alle modalità.

In particolare una prestazione autonoma:

  • è prevalentemente personale
  • viene svolta senza il vincolo di subordinazione 
  • è realizzata con la responsabilità e il rischio relativi alla qualità dell’opera
  • ha diritto a un corrispettivo economico, concordato tra le parti.

Esiste anche una tipologia definita lavoro parasubordinato, con la quale un soggetto svolge un’attività non completamente libera da vincoli di subordinazione, con carattere continuativo e coordinata con il  committente. Si tratta di una modalità più flessibile, che permette al datore di lavoro di utilizzare personale qualificato senza avere tutti gli oneri di un dipendente.

Le forme più comuni sono le prestazioni occasionali d’opera e le collaborazioni coordinate continuative, i Cococo.

Che cos’è il diritto del lavoro? Il contratto di lavoro

Per dare inizio a un rapporto di lavoro è necessario che le parti coinvolte stipulino un contratto. Quindi lavoratore e datore di lavoro devono trovare degli accordi in merito alle attività da svolgere, ai relativi orari e alla remunerazione.

Ma quali sono gli elementi essenziali che caratterizzano un contratto di lavoro? Scopriamoli insieme.

Innanzitutto ci devono essere i seguenti requisiti soggettivi e oggettivi:

  • La capacità giuridica: è l’idoneità a possedere diritti e doveri, si acquista con la nascita e si perde solo con la morte. 
  • La capacità di agire: è l’idoneità a compiere atti giuridici, che si può ottenere con la maggiore età. 
  • La capacità giuridica speciale: l’idoneità a prestare un’attività lavorativa, che si raggiunge con i 16 anni di età. 
  • L’accordo: è rappresentato dal punto d’incontro tra la proposta e l’accettazione, effettuata tra le parti
  • La forma: è libera, nel senso che il contratto scritto non è sempre obbligatorio, e le parti possono decidere come accordarsi. Ad esempio per una collaborazione occasionale è sufficiente anche un accordo verbale tra lavoratore e datore di lavoro. L’unico obbligo è la redazione di una ricevuta non fiscale con ritenuta d’acconto a fronte del pagamento.
  • La causa: cioè la funzione economico sociale del contratto, determinata dalla prestazione lavorativa e dalla retribuzione. Ovviamente il contenuto della mansione deve essere lecito e non in contrasto con le norme , anche di ordine pubblico e di buon costume. Per quanto riguarda la retribuzione, essa viene determinata in base al contratto collettivo di lavoro.

Che cos’è il diritto del lavoro? Diritti e doveri del lavoratore

In un rapporto giuridico esiste una relazione tra due o più soggetti, regolata da particolari norme. Esiste un soggetto attivo che può pretendere un determinato comportamento dall’altra parte, e un soggetto passivo che è tenuto a svolgere un’azione.

In un rapporto di tipo lavorativo un individuo è contemporaneamente un soggetto attivo e passivo, nel senso che entrambi hanno delle obbligazioni e dei vantaggi. 

In particolare, vediamo di seguito gli obblighi di un lavoratore:

  • La diligenza: deve svolgere il compito richiesto in maniera precisa e con un’attenzione proporzionale al tipo di mansione
  • L’obbedienza: deve seguire le disposizione date dal datore di lavoro, ovviamente può e deve rifiutarsi di compiere atti vietati dalla legge.
  • La fedeltà: deve mantenere un atteggiamento leale, tutelando gli interessi dell’azienda. Proprio per questo motivo esiste il divieto di concorrenza, che impedisce a un dipendente di svolgere altre attività nello stesso ambito. 

I suoi diritti, invece, sono:

  • Patrimoniali: inerenti all’aspetto economico, quindi la retribuzione 
  • Personali: diritto all’integrità fisica e alla salute.
  • Sindacali: libertà di organizzazione, di svolgere attività sindacali e diritto di sciopero

 Che cos’è il diritto del lavoro? Diritti e doveri del datore di lavoro

Oltre al diritto di ottenere la prestazione lavorativa di cui ha bisogno e stabilita nel contratto, i poteri di un datore di lavoro sono:

  • Direttivo: cioè di organizzare l’attività dei propri dipendenti in ogni dettaglio, secondo le necessità dell’azienda
  • Vigilanza e controllo: verificare che tutto venga effettuato secondo le modalità previste. Il potere in questo caso, però, non è assoluto, ci sono dei limiti come ad esempio il controllo a distanza dei lavoratori con sistemi audiovisivi o perquisizioni.
  • Disciplinare: possibilità di imporre sanzioni ai lavoratori che non rispettano i loro doveri
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