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Riforma processo civile: quali sono le novità?

La riforma del processo civile prevede alcuni cambiamenti che nei prossimi anni segneranno il nostro sistema della giustizia. Il Governo si appresta a varare alcune novità. Vediamole insieme

Nel nostro Paese le cause civili sono spesso molto lunghe, con il rischio che un determinato diritto cada in prescrizione prima che ci sia una sentenza definitiva. Ma come mai succede?

I procedimenti sono molti lunghi e caratterizzati da varie fase che implicano il rispetto di scadenze specifiche. Il problema principale, comunque, è l’intasamento delle aule dei tribunali, che impedisce il corretto svolgimento dei processi.

La riforma del processo civile, che sta portando avanti l’attuale governo ha l’obiettivo di rendere più snelle le operazioni, per migliorare l’intero sistema.

Vediamo quindi di analizzare quelli che saranno probabilmente i cambiamenti più significativi dei prossimi anni.

Le fasi di un procedimento civile

Prima di analizzare le diverse novità che il governo sta vagliando per quanto riguarda la riforma del processo civile, è utile fare una premessa per analizzare oggi le varie fasi che caratterizzano il procedimento 

A tal proposito va sottolineato che la causa civile e quello penale sono molto diversi tra di loro, in quanto si basano su presupposti totalmente differenti.
In ambito civile l’obiettivo è quello di verificare se sono stati violati dei diritti soggettivi, cioè quelli che la legge riconosce ai privati cittadini. In genere si tratta di contratti non rispettati.
Il giudice riveste un ruolo del tutto imparziale, dovendo semplicemente analizzare i fatti.

Quando si tratta di reati penali, invece, lo Stato interviene in prima persona per garantire la sicurezza ai propri cittadini. attraverso il Pubblico Ministero. L’obiettivo in questo caso è quello di trovare prove per verificare la colpevolezza di un soggetto. Il giudice quindi ha più poteri e può prendere l’iniziativa.

Ma vediamo come si arriva ad una sentenza in un procedimento civile.

Come abbiamo detto si devono susseguire diverse fasi:

  • la mediazione obbligatoria: prima di entrare nelle aule dei tribunali, da alcuni anni è necessario tentare una soluzione “pacifica”, ovvero un dialogo con la controparte, grazie all’intervento di un mediatore. Soltanto se la conciliazione fallisce si prosegue, ma senza questa fase non è possibile iniziare gli altri step, per quanto riguarda cause inerenti a: diritti reali, eredità e successione, condominio, locazioni, risarcimento per responsabilità medica, per diffamazione, contratti bancari, assicurativi e finanziari.​notifica della citazione: il soggetto interessato a fare valere i propri diritti deve notificare alla controparte 
  • la citazione in giudizio, specificando le motivazioni e la data dell’incontro davanti al giudice. D’altra parte il cosiddetto convento deve dare una risposta, presentando una difesa inerente a tutti i punti.​prima udienza e fase delle prove: vengono analizzati e verificati tutti gli adempimenti formali, notifiche e depositi. Vengono presentate le prove e indicati i testimoni. 
  • decisione: dopo avere sentito le parti, e avere analizzato tutti i documenti, viene fissata un’udienza riassuntiva per ribadire le posizioni. Alla fine viene pubblicata la sentenza 
  • appello: chi perde la causa di primo grado può impugnare la decisione del giudice in secondo grado di giudizio ed eventualmente in un terzo.

Riforma processo civile: mediazione e negoziazione assistita

Tra le novità della riforma in atto, c’è l’eliminazione della mediazione obbligatoria nei procedimenti riguardanti la responsabilità medica e le controversie con le banche, ma viene inserita nei contratti di mandato. 

Al posto di fare intervenire un mediatore, l’avvocato del soggetto interessato deve occuparsi di un tentativo di negoziazione assistita tra le parti.

Non è necessario, invece, alcun tentativo di conciliazione per quanto riguarda le cause per circolazione stradale, che di fatto negli ultimi anni aveva rallentato il procedimento invece che velocizzarlo.

In materia di diritto del lavoro si ipotizza una soluzione stragiudiziale con il mediatore, ma non in modo obbligatorio, ovvero non sarà una condizione di procedibilità, come avviene per altre materie.

Ad ogni modo si stanno studiando nuovi standard per la negoziazione effettuata dagli avvocati, in particolare l’attività sarà caratterizzata dalla ricerca di dichiarazione da parte dei soggetti terzi, con il conseguente inasprimento delle pene previste in caso di false testimonianze.

Le informazioni raccolte possono poi essere sfruttate durante il processo, senza la necessità di allungare eccessivamente i tempi.

Riforma processo civile: rito semplificato

Le controversie per le quali le parti si devono presentare di fronte al giudice unico, ci sono delle semplificazioni, come ad esempio dare il via al procedimento con un atto di ricorso e non con la citazione. 

La prima udienza, inoltre, deve essere effettuata entro 4 mesi, e le parti devono comparire entro 80 giorni. Durante il primo incontro il giudice può stabilire una scadenza perentoria per la presentazione dei mezzi di prova.

Il processo civile telematico viene esteso anche per le cause svolte davanti al giudice di pace. Perciò anche in questa situazione i depositi devono essere fatti con le modalità telematiche.

Riforma processo civile: notifiche

Nella riforma non poteva mancare una estensione del raggio d’azione delle notifiche fatte tramite Posta Elettronica Certificata, Pec, 

Si tratta, infatti, di un metodo molto più semplice ed efficace per notificare gli atti giudiziari ai cittadini, evitando le problematiche connesse al Can Comunicazione di Avvenuta Notifica, e all’assenza del destinatario presso l’indirizzo di domicilio o residenza. 

Il soggetto avrà la possibilità di controllare facilmente e in tempo reale tutte le comunicazioni importanti, comprese le multe per contravvenzioni al codice della strada, comodamente nello smartphone o nel Pc.

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