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Sospensione condizionale della pena: quando viene concessa?

La sospensione condizionale della pena è una causa di estinzione di un reato, concessa se sono presenti i requisiti previsti dalla legge. Ciò significa che il condannato può evitare il carcere, se il Giudice ritiene che non sia presente il rischio di altri illeciti.

Solitamente quando un soggetto commette un illecito, deve essere punito, in base alla gravità del fatto commesso. In generale il diritto penale tende a trattare i casi più gravi, cioè quelli che mettono in pericolo alcuni interessi rilevanti come l’incolumità delle persone, l’amministrazione della giustizia e il patrimonio. Le legge tende a punire le trasgressioni più gravi con il carcere, che rappresenta la massima punizione inflitta dal diritto italiano.

Può succedere, però, che di fronte a reati meno gravi e pericolosi, il Giudice possa disporre la cosiddetta sospensione condizionale della pena, se sussistono determinati requisiti. Il colpevole, quindi, non dovrà scontare la pena in carcere, ma sarà tenuto sotto controllo per verificare la sua condotta.

Perché viene data tale possibilità? Ci dobbiamo ricordare che, la detenzione in galera ha anche uno scopo educativo, cioè fare riflettere il soggetto in merito alle proprie colpe, preparandolo per un futuro reinserimento nella società, se non ha commesso reati molto gravi.

Tale obiettivo non viene sempre raggiunto, e spesso chi entra in un penitenziario, rischia di uscire con una condotta peggiorata. Il sovraffollamento delle carceri italiane, infatti, rende particolarmente difficile il recupero sociale dei soggetti detenuti. 

Per ovviare a tale problema il legislatore ha deciso di concedere la sospensione condizionale della pena, se vengono rispettate determinate condizioni.

​Cosa significa sospensione condizionale della pena?

La sospensione condizionale della pena è una causa di estinzione del reato, che viene concessa al colpevole se ha una buona condotta e se rientra nella casistica prevista dalla giurisprudenza.

Quindi un giudice, può decidere di non mandare in carcere un soggetto, sebbene sia stato condannato a una pena detentiva, se non lo ritiene pericoloso e non considera alto il rischio di altri illeciti. 

Lo scopo di tale opzione è quello di favorire ed incentivare il ravvedimento e il reinserimento in società di un individuo che ha commesso degli errori non particolarmente gravi, da un punto di vista penale.

La sospensione provvisoria della pena è disciplinata dall’art.163 del codice penale, che afferma quanto segue:

Nel pronunciare sentenza di condanna alla reclusione o all'arresto per un tempo non superiore a due anni, ovvero a pena pecuniaria che, sola o congiunta alla pena detentiva e ragguagliata a norma dell'articolo 135, sia equivalente ad una pena privativa della libertà personale per un tempo non superiore, nel complesso, a due anni, il giudice può ordinare che l'esecuzione della pena rimanga sospesa per il termine di cinque anni se la condanna è per delitto e di due anni se la condanna è per contravvenzione. In caso di sentenza di condanna a pena pecuniaria congiunta a pena detentiva non superiore a due anni, quando la pena nel complesso, ragguagliata a norma dell'articolo 135, sia superiore a due anni, il giudice può ordinare che l'esecuzione della pena detentiva rimanga sospesa.

Quindi il presupposto fondamentale è la presenza di una sentenza di condanna alla reclusione in carcere, non superiore a 2 anni, o in ogni caso al pagamento di una sanzione pecuniaria equivalente.

L’estinzione, però, pur essendo integrale, rimane provvisoria per essere sicuri che non vengano commessi altri illeciti. In particolare la sospensione condizionale dura:

  • 5 anni in caso di delitti
  • 2 anni in caso di contravvenzioni

In altre parole possiamo dire, perciò, che il giudice può formulare una prognosi di non recidività, dopo avere esaminato alcuni presupposti oggettivi. Succede allora che le pene principali ed accessorie possano essere sospese per il periodo di tempo previsto dalla legge.

In alcuni casi eccezionali, la pena può venire sospesa solo per un anno, solo se la condanna relativa è di uguale durata e se sono stati riparati integralmente i danni provocati, attraverso un risarcimento alla vittima.

Bisogna, inoltre, sottolineare che tale concessione viene data a fronte del rispetto di alcuni obblighi, ad esempio:

  • risarcimento del danno
  • eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose del comportamento illecito
  • prestare attività lavorativa non retribuita a favore della comunità 

Va considerato anche che, il beneficiario delle sospensione della pena può tranquillamente vivere la propria vita senza limitazioni particolari, diversamente da ciò che è previsto per la Riabilitazione Penale, e il casellario giudiziario non verrà “macchiato”.

​Quando viene concessa?

Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, la sospensione condizionale della pena può essere concessa ai condannato all’arresto per un periodo non superiore ai due anni, o a una pena pecuniaria equivalente a tale privazione della libertà.

Ma, oltre all’aspetto quantitativo, deve venire analizzata la personalità del soggetto, arrivando a un giudizio prognostico positivo. In altre parole bisogna ritenere scarsa la probabilità che possa commettere altri reati.

Per questo motivo si tratta di una “concessione” data soprattutto a chi commette un illecito per la prima volta, per favorire un recupero con modalità migliori rispetto alla reclusione in un penitenziario, che potrebbe peggiorare la situazione. 

Può, comunque accadere che venga data più volte alla stessa persona, se la somma tra le due sospensioni non supera il limite temporale previsto dalla normativa.

Quando non viene concessa?

Nell’art. 164 del codice penale, vengono espressamente indicati i motivi per i quali non è possibile concedere tale possibilità:

La sospensione condizionale della pena non può essere conceduta:
1) a chi ha riportato una precedente condanna a pena detentiva per delitto, anche se è intervenuta la riabilitazione, né al delinquente o contravventore abituale o professionale;
2) allorché alla pena inflitta deve essere aggiunta una misura di sicurezza personale, perché il reo è persona che la legge presume socialmente pericolosa.

E’ abbastanza ovvio considerare pericoloso chi ha già avuto delle precedenti condanne, in quanto si tratta di un individuo propenso ad attività criminali e illecite. Tuttavia se in passato è stata concessa una sospensione provvisoria del provvedimento, può essere data nuovamente tale concessione, se in totale la pena non supera i due anni, cioè il limite temporale previsto dalla legge.

Il Giudice deve valutare attentamente ogni singolo caso, analizzando

  • l’aspetto temporale
  • l’aspetto psicologico

​Revoca delle sospensione condizionale della pena

Nei paragrafi precedenti abbiamo detto che un condannato può evitare di essere chiuso in prigione, se i fatti commessi non sono particolarmente gravi, e la reclusione prevista non supera i due anni.

Ma, sospensione condizionale, significa che il provvedimento ha una natura provvisoria e non definitiva. In altre parole, è stata data una seconda possibilità all’individuo, che può riprendere normalmente la propria vita, come se nulla fosse successo. Non essendo presente alcuna traccia nel casellario giudiziale, inoltre, non avrà alcun problema nel trovare lavoro o chiedere delle concessioni.

In un certo senso, però, si tratta di una specie di prova, della durata di 5 anni in caso di delitti e 2 anni in caso di contravvenzioni. Se vengono commessi altri reati in tale limite temporale viene revocata la sospensione condizionale, e verranno eseguite le condanne irrogate originariamente.

In particolare possono determinare la revoca:

  • un ulteriore illecito
  • l’inadempimento degli obblighi imposti, ad esempio un’attività lavorativa non retribuita a favore della comunità o il risarcimento dei danni

PENA SOSPESA SOSPENSIONE CONDIZIONALE
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