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Spiare WhatsApp: è possibile e legale?

Spiare WhatsApp non è legale. In rete si trovano molti programmi o app che rendono possibile spiare uno smartphone altrui, o almeno così dicono. In ogni caso un comportamento di questo tipo può essere punito penalmente in quanto lesivo del diritto alla privacy.

Fidarsi di qualcuno non è sempre facile, e soprattutto nei rapporti di coppia, è possibile sentirsi più vulnerabili ed esposti a tradimenti. Per questo motivo si cerca spesso un modo per controllare il partner e avere delle conferme o smentite.

Secondo recenti statistiche è emerso che, quasi un italiano su due è infedele, quindi si tratta di un numero altissimo, che ci colloca direttamente al primo posto in Europa. Nonostante ciò bisogna però ricordarsi che violare il diritto alla privacy altrui è un reato, punibile penalmente.

Quindi, prima di decidere di spiare WhatsApp, il computer o altro, si deve ragionare e capire che cosa si rischia.

Ovviamente se il coniuge o il convivente more uxorio, lascia il cellulare sopra al tavolo, e il compagno o la compagna consulta i messaggi, quest’ultima non sta commettendo un reato, ma se utilizza strumenti tecnologici volti a spiare i dispositivi altrui, attua un comportamento illegale.

Online si trovano molti programmi o app, che promettono di poter spiare WhatsApp facilmente e in modo legale, beh non è possibile, anzi a volte proprio questi software sono pericolosi, ed espongono gli utenti a possibili rischi informatici.

E’ possibile spiare WhatsApp?

Abbiamo detto che il tradimento è purtroppo molto diffuso in Italia, e spesso le coppie in difficoltà cercano un supporto nalle nuove tecnologie per controllare il partner, per capire se nasconde qualcosa.

Sentimenti quali la gelosia, la paura e l’ossessione spingono molti italiani ad adottare sistemi di spionaggio per assicurarsi che il compagno non nasconda nulla.

Se si tratta di conviventi more uxorio, o di coppe spostate risulta ovvio che la privacy è attenuata dalla convivenza in sè. Ciò significa che, se viene spiato WhatsApp perchè il telefonino è stato lasciato sopra il tavolo, non si verifica un reato.
D’altra parte se vengono utilizzati metodi diversi, come ad esempio uno “spy” per intrufolarsi nei dispositivi altrui, la questione cambia.

Le più note compagnie che raccolgono un grande volume di dati personali, adottano sistemi di protezione avanzati, per impedire che possano essere utilizzati e sfruttati da malintenzionati. In particolare il noto servizio di messaggistica utilizza la crittografia e non salva sui server i contenuti che vengono scambiati tra le persone. Nonostante ciò, possono esistere svariati modi per violare il sistema, che esperti informatici possono sviluppare illegalmente e immettere nel mercato.

Facendo una ricerca online, infatti, possiamo notare molti siti in grado di proporre dei metodi per riuscire nell’intento, nessuno dei quali consentito dalla legge italiana. Inoltre, a parte il rischio legale che si corre scaricando programmi o app dedicate allo spionaggio, è molto alto il pericolo di installare virus o contenuti dannosi per i nostri dispositivi.

Quindi, se si sospetta del comportamento del partner, non è il caso si agire in modo sconsiderato, affidandosi al primo articolo sul web che delinea le azioni da intraprendere per spiare WhatsApp.

E’ legale spiare WhatsApp?

Controllare il dispositivo di una persona attraverso app o programmi scaricati in rete, è pericolo per due diversi motivi:

  • il contenuto del download non è sicuro
  • rientra tra i reati penali​

In merito ai contenuti che si possono “rubare” ad altri, l’art. 615 quater del codice penale, afferma che:

Chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto o di arrecare ad altri un danno, abusivamente si procura, riproduce, diffonde, comunica o consegna codici, parole chiave o altri mezzi idonei all'accesso ad un sistema informatico o telematico, protetto da misure di sicurezza, o comunque fornisce indicazioni o istruzioni idonee al predetto scopo, è punito con la reclusione sino a un anno e con la multa sino a cinquemilacentosessantaquattro euro.

Inoltre, l’art. 617 bis del codice penale, sottolinea che:

Chiunque, fuori dei casi consentiti dalla legge, installa apparati, strumenti, parti di apparati o di strumenti al fine di intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche tra altre persone è punito con la reclusione da uno a quattro anni.

Perciò, prima di intraprendere in modo superficiale e sconsiderato azioni di questo tipo, bisogna ragionare sulle possibili conseguenze.

Non è considerato un reato, invece, leggere i messaggi direttamente da uno smartphone lasciato in casa, ad esempio sul tavolo o sul divano, dal proprio partner convivente o coniuge.

Il Tribunale di Torino e quello di Roma, infatti, si sono recentemente espressi in merito dichiarando che se due soggetti vivono sotto lo stesso tetto, risulta inevitabile condividere gli stessi spazi, attenuando in parte il diritto di privacy. 

In altre parole, spiare WhatsApp in modo del tutto causale, approfittando del momento, non è un comportamento punibile legalmente. D’altro canto, con il matrimonio la coppia ha sottoscritto svariati obblighi, tra i quali la fedeltà reciproca, che deve essere rispettata.

Quindi, se viene scoperto un tradimento attraverso una modalità di spionaggio legale, sarà possibile dimostrare con alcune prove, magari con lo screenshot dei messaggi, la colpevolezza del partner, e il suo ruolo nel causare la fine del matrimonio, proponendo la cosiddetta “separazione con addebito”.

Se, invece, vengono utilizzati strumenti non consentiti, nessuna prova verrà considerata legittima, anzi si rischia di essere condannati per avere commesso un atto illecito.

Il diritto alla privacy

La tutela dei dati personali e della privacy rappresenta oggi una delle sfide più importanti, sia per le aziende che per i privati cittadini. Le nuove tecnologie hanno permesso di migliorare la qualità di vita in modo determinante, ma ci ha anche esposti a nuovi rischi, inesistenti fino a pochi decenni fa.

La privacy rientra tra i diritti fondamentali dell’uomo, e della dignità umana, per questo motivo rientra ormai in tutte le carte dei diritti dei Paesi democratici.

Proprio per tale motivo, il nuovo Regolamento Europeo, GDPR, entrato in vigore il 25 maggio 2018, impone delle regole più rigide per le aziende che chiedono alcuni dati personali ai propri utenti. 

Possiamo dire che nell’era dell’informazione tecnologia, i dati personali degli individui sono diventati la nuova ricchezza, alla quale tutti ambiscono, ma legge ha imposto dei limiti proprio per tutelare la dignità umana e il diritto alla privacy.

Come difendersi dallo spionaggio?

Finora abbiamo analizzato come, spiare WhatsApp, sia illegale se fatto attraverso app o programmi di spionaggio, in grado di ledere il diritto alla privacy.

Ma come possiamo proteggerci da questo? Come possiamo evitare di essere spiati?

Proviamo ad elencare di seguito alcuni accorgimenti utili da adottare per evitare di diventare vittime di spionaggio:

  • tenere sempre lo smartphone sott’occhio: sembrerà banale, ma il modo migliore per evitare di essere controllati è quello di non lasciare incustodito il proprio cellulare, ovviamente se non c’è nulla da nascondere si può stare tranquilli in ogni caso
  • inserire pin per bloccare lo schermo: per impedire ad altre persone di visualizzare i contenuti personali nel nostro dispositivo possiamo bloccare lo schermo con un pin, con l’accortezza di non essere visti mentre viene digitato
  • controllare le app installate: per capire se qualcuno ha scaricato app volte allo spionaggio è utile controllare che non siano presenti strani programmi nel nostro cellulare
  • affidarsi agli esperti: se c’è un reale sospetto di essere spiati, è utile rivolgersi a investigatori privati in grado di bonificare i dispositivi e ad avvocati per difendere i propri diritti.

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