L'usucapione della casa dei genitori è possibile secondo le leggi italiane? Quali sono i requisiti necessari? Ci può essere il passaggio di proprietà dopo il possesso per oltre 20 anni? Di recente il Tribunale di Roma si è espresso in merito alla questione.
Il diritto italiano prevede la possibilità di diventare proprietari di un immobile dopo averne avuto il possesso, senza utilizzare la violenza e alla luce del sole, per almeno 20 anni. Ovviamente il legittimo proprietario deve disinteressarsi al bene perché possa verificarsi una situazione di questo tipo.
Si tratta di una modalità per premiare i soggetti che effettivamente si occupano di un immobile, curandone i vari aspetti, ad esempio pagando le tasse o sostenendo spese di manutenzione.
Ma cosa avviene se un figlio vive per anni nella casa del padre e della madre, o al contrario se i genitori vivono a casa del figlio? Se esistono legami di parentela cosa dice la legge? E' possibile il trasferimento di proprietà dopo 20 anni, come negli altri casi o il tutto deve essere gestito diversamente?
Dopo avere visto quanto sia difficile, se non impossibile l'usucapione della casa dei genitori, vediamo ora come funziona la donazione, il metodo più utilizzato per trasferire la proprietà di un bene.
In giurisprudenza si parla di usucapione quando un soggetto può diventare proprietario di un immobile a titolo originario, ovvero senza l'obbligo di effettuare un atto di trasferimento, cioè un acquisto a titolo derivato.
Si tratta di una possibilità concessa a chi utilizzata un determinato bene per molti anni, almeno 20, senza che nessuno si opponga, senza utilizzare la violenza e alla luce del sole.
In altre parole chi decide di prendersi cura di un immobile, come se fosse suo, ad esempio sostenendo dei costi per la manutenzione o pagando le tasse, dopo un certo periodo può vantare dei diritti sul bene stesso.
Ovviamente perché ciò avvenga è necessario che nessuno ostacoli il soggetto, quindi anche il legittimo proprietario deve disinteressarsi del bene.
Un individuo che decide di utilizzare e prendersi cura di un bene immobile o mobile, come se fosse suo, senza nascondersi, e non subisce alcuna azione legale da parte del titolare legittimo, può fare la richiesta al giudice per ottenere l’effettiva proprietà dell’oggetto in questione.
La legge impone di attendere un periodo di tempo relativamente lungo, proprio per dare modo al titolare di accorgersi della situazione e di agire per recuperare i suoi diritti. Risulta ovvio che, se in 20 anni nessuno si fa vivo, significa che il disinteresse è palese.
Lo scopo di tale strumento giuridico è proprio quello di regolarizzare alcune situazioni, evitando che ci siano terreni o case totalmente abbandonate, quando è evidente l'interesse di altri per la cura e la gestione di tali beni.
In particolare le norme prevedono la necessità che trascorra un periodo di tempo diverso in base alla natura stessa del bene in oggetto, ad esempio:
Nei termini prefissati non ci devono essere interruzioni superiori a un anno del possesso, in caso contrario il conteggio riparte nuovamente.
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