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Violazione del codice della strada: le conseguenze

La violazione del codice della strada può portare a diverse conseguenze più o meno gravi in relazione al comportamento dell’automobilista. Posso essere tolti dei punti dalla patente o può esservi la revoca, ma in alcuni casi si tratta di veri e propri reati, punibili anche con l’arresto.

Conoscere le norme inserite nel Codice della Strada consente non solo di evitare il pagamento delle tanto fastidiose multe, ma anche di evitare pericolosi incidenti stradali che ogni anno causano un numero troppo elevato di vittime.

Le persone spesso, effettuano alcuni gesti e comportamenti in modo del tutto normale, senza rendersi conto che si tratta di atteggiamenti particolarmente pericolosi, in grado di mettere in pericolo la loro vita ma anche quella degli altri.

In genere la maggior parte delle multe notificate riguardano violazioni del codice della strada inerenti al superamento dei limiti di velocità consentiti. Risulta ovvio dire che, viaggiando a velocità sostenute diventa più difficile evitare eventuali ostacoli o incidenti. 

La legge italiana, comunque, punisce più severamente alcuni comportamenti che rientrano nella fattispecie dei reati, ad esempio la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Va sottolineato, inoltre che 2016 esiste il reato di omicidio stradale.

Violazione codice della strada: eccesso di velocità

La multa per eccesso di velocità è senza dubbio una della più frequenti nel nostro Paese, per questo abbiamo deciso di soffermarci a descrivere in modo approfondito questa violazione del codice della strada.

Innanzitutto va sottolineato che i limiti di velocità non sono sempre uguali, infatti essi cambiano in base al tipo di strada che si percorre, e al tipo di mezzo che si sta guidando.

Per praticità forniamo, di seguito, un elenco per quanto riguarda i veicoli con un peso inferiore a 3,5 tonnellate:

  • centri abitati: 30 km/h
  • strade urbane: 50 km/h
  • strade urbane di scorrimento: 70 km/h
  • strade extraurbane principali: 110 km/h
  • strade extraurbane secondarie: 90 km/h
  • autostrade: 130 km/h

Ad ogni, modo, bisogna fare attenzione alla segnaletica presente, in quanto molte volte le norma vengono decise dai vari Comuni, soprattutto per quanto riguarda i limiti per i centri abitati e le strade urbane di scorrimento.

La violazione della norme viene punita con una multa se vengono superate le cosiddette fasce di tolleranza. Ciò significa che ci sono delle sanzioni solamente se si supera il limite:

  • fino a 10 km/h in più: si devono pagare da 41 a 168 euro, ma se avviene in orari notturni aumenta da 54,67 a 224 euro
  • tra 10 e 40 km/h: si devono pagare da 128 a 674 euro o da 224 a 898 se si tratta di orari notturni
  • tra 40 e 60 km/h: la multa varia da 527 a 2108 euro, aumenta da 702 a 2810 in orari notturni, e c’è la sospensione della patente fino a massimo 3 mesi.
  • oltre i 60 km/h: la multa varia da 821 a 3287 euro, da 1094 a 4382 in orari notturni, e c’è la sospensione della patente da 6 a 12 mesi

Quindi, in base a quanto abbiamo riportato sopra, i rischi sono considerati maggiori durante le ore della notte, in particolare dalle 22 alle 7.

Va sottolineato, poi, che superando i limiti di velocità possono essere sottratti i punti della patente, nel seguente modo:

  • fino a 5 punti: tra 10 e 40 km/h
  • fino a 10 punti: tra 40 e 60 km/h
  • 10 punti: oltre 60 km/h

Quanto abbiamo detto fino ad ora potrebbe non essere valido, se l’infrazione viene fatta per uno “stato di necessità”. 

Infatti nella legge 669 del 1981, l’art. 4 afferma che:

Non risponde delle violazioni amministrative chi ha commesso il fatto nell’adempimento di un dovere o nell’esercizio di una facoltà legittima ovvero in stato di necessità o di legittima difesa

Perciò, chi ad esempio supera i limiti per recarsi di fretta al pronto soccorso, trasportando un ferito o una donna che sta per partorire, non deve pagare la multa. Ovviamente tale situazione va dimostrata con delle prove, cioè con i documenti dell’ospedale.

Violazione codice della strada: notifica di una multa

La prima cosa da precisare riguarda i corretti termini da utilizzare. In genere quando si parla di multa, si fa riferimento a ciò che in giurisprudenza viene definito come sanzione amministrativa pecuniaria, cioè la punizione prevista per avere violato determinate norme del codice della strada. Oltre ad essa, comunque, sono previste anche altre misure accessorie, come ad esempio la sospensione o la revoca della patente.

Ad ogni modo la sanzione amministrativa pecuniaria può essere:

  • immediata
  • differita

La multa immediata viene fatta nel momento in cui un agente si accorge dell’infrazione. In altre parole accade che un carabinieri fermi un automobilista per verificare o notificare le infrazioni.

In tale situazione il verbale viene redatto immediatamente, inserendo tutti i dati necessari. 

Il soggetto non è obbligato a firmare il verbale, ma ciò non toglie che esso risulterà ad ogni modo notificato e inizieranno a decorrere i termini per il relativo pagamento.

Soltanto se chi ha effettuato l’infrazione non è il proprietario del veicolo, è necessario inviare il verbale anche a quest’ultimo, dato che si tratta di una persona obbligata in solido.

La multa differita, invece, viene spedita al domicilio o residenza dell’interessato in un secondo momento, entro 90 giorni, attraverso una raccomandata o una PEC.

Violazione codice della strada: come contestare una multa?

In alcuni casi avviene che, la multa notificata non sia regolare, in quanto riporta delle inesattezze o è del tutto infondata. L’interessato, quindi, ha il diritto di opporsi, attraverso il ricorso. 

In particolare ci possono essere dei vizi:

  • sostanziali: riferiti alla contravvenzione
  • formali: nella compilazione. Ma, non tutti i vizi sono invalidanti. In genere ci deve essere una imprecisione o un difetto in grado di non permettere una corretta interpretazione dei fatti.

Il cittadino può decidere di fare ricorso, secondo tre diverse modalità:

  • autotutela: inviando una lettera all’ente che ha emesso la multa
  • presso il Prefetto: entro 60 giorni, inviando una richiesta scritta
  • presso il Giudice di Pace: entro 30 giorni, non è necessaria la presenza di un avvocato, anche se è consigliata per ottenere dei risultati migliori.

In genere è opportuno rivolgersi a un legale, per tutte le suddette modalità di ricorso, in quanto solamente con la consulenza di un esperto è possibile fare emergere eventuali vizi contenuti nella multa.

Va considerato, inoltre, che a partire dal 2018 è previsto un rimborso totale della spesa relativa all’avvocato, nel caso in cui il ricorso venga accolto, e la multa venga considerata nulla.

Si tratta di una novità introdotta per evitare che gli enti pubblici possano effettuare un uso scorretto delle contravvenzioni, per aumentare le loro entrate.

Violazione codice della strada: quando è un reato?

Alcune violazioni del codice della strada sono considerate dei reati, punibili quindi più severamente, data la loro gravità.

Le infrazioni in oggetto sono:

  • falsificazione targhe automobilistiche
  • guida senza patente
  • guida in stato di ebbrezza, con tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l
  • guida sotto effetto di stupefacenti 
  • omissione di soccorso in caso di incidenti con feriti

La differenza tra una semplice violazione del codice della strada che funge da illecito amministrativo e il reato è evidente in quanto nel primo caso è prevista una pena pecuniaria, mentre nel secondo ci può essere anche l’arresto.

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