All’interno del Decreto Fiscale, da poco diventato legge, è stata inserito anche l’obbligo della fattura elettronica a partire dal 1 gennaio 2019. Si tratta di una vera rivoluzione per le aziende italiane, che devono fare degli investimenti per adeguarsi.
Nel nuovo Decreto Legislativo n.119/2018, recentemente approvato alla Camera, dopo avere superato il test al Senato, sono compresi molti cambiamenti significativi per il nostro Paese, tra i quali anche l’obbligo della fattura elettronica per tutti a partire dal 2019.
Le domande e i dubbi in materia sono molti. Come sempre le novità possono spaventare all’inizio, possono renderci diffidenti e timorosi, ma spesso portano anche a migliorare le situazioni, attraverso evoluzioni positive, come in questo caso.
I primi passi per una completa fatturazione elettronica sono stati fatti già nel 2014, anno in cui questa nuova modalità fiscale è diventata obbligatoria per tutti i rapporti con la Pubblica Amministrazione.
Nel 2017 è stata segnata un’altra tappa fondamentale, mettendo a disposizione il cosiddetto Sistema di Interscambio anche agli operatori privati, per iniziare a trasmettere e ricevere le fatture elettroniche, in modo facoltativo.
A partire dal 1 gennaio 2019, però, tutti dovranno adattarsi alle nuove procedure, previste dalla legge. In realtà per il primo semestre dell’anno non ci saranno sanzioni in merito, ma è consigliato iniziare subito a programmare i cambiamenti necessari da effettuare per mettersi in regola.
Non possiamo più rimandare, le tanto temute “e-fatture” sono diventate realtà con l’approvazione del nuovo Decreto Fiscale. Quindi, che ci piaccia o meno dobbiamo capire il loro funzionamento e iniziare a correre ai ripari.
La fatturazione elettronica non è altro che un sistema digitale per emettere, trasmettere e conservare le fatture, abbandonando il supporto cartaceo e i relativi costi e sprechi per la stampa e la spedizione.
Ovviamente si tratta di una novità in grado di modificare radicalmente le vecchie abitudini, per fare spazio a nuovi meccanismi che hanno lo scopo di incentivare la modernizzazione.
Per molti anni le fatture sono state compilati senza avere uno standard preciso. Infatti sono state spesso compilate con carta e penna, con le macchine da scrivere, attraverso svariati editor testuali o fogli di calcolo, usando gestionali o software più o meno avanzati, e successivamente spedite tramite posta o email al destinatario.
A partire dal 2019, invece esisterà un unico percorso standardizzato, e verrà unificata la metodologia.
Abbiamo detto che la fattura è obbligatoria per tutti a partire dal 1 gennaio 2019. In realtà alcune categorie di soggetti non sono coinvolti in questa nuova normativa.
In generale possiamo dire che è obbligatoria la fatturazione elettronica tramite il sistema di interscambio Sld dell’Agenzia delle Entrate per tutti i soggetti privati che attuano cessioni di beni e prestazioni di servizi, se sono residenti e stabiliti nel territorio italiano.
Rientrano in questa categoria tutti coloro che operano in ambito B2B e B2C, ad esclusione:
Bisogna però fare attenzione, in quanto i soggetti che abbiamo elencato sono esonerati dalla solo emissione, ma devono essere in grado di ricevere le fatture elettroniche inviate da altri.
In ogni caso, a breve saranno inclusi tutti i soggetti, perchè diventerà una metodologia standard.
Non si tratta più solo di chiacchiere o ipotesi, ora è obbligatorio emettere e conservare fatture elettroniche, quindi è necessario iniziare subito a mettersi in regola.
Innanzitutto è necessario procedere con i seguenti step:
I obbligatori da inserire in fattura sono sempre gli stessi, solo che al posto di stamparla o salvarla sul computer per poi inviarla tramite email, devi generare un file nel formato XML, Extensible Markup Language.
In seguito il documento prodotto deve essere inviato tramite il sistema di interscambio nazionale. Per fare ciò si devono utilizzare metodi diversi in base ai destinatari della fattura:
Per rendere valida una fattura elettronica non è sufficiente creare il documento in formato xml, ma è necessario anche firmarlo digitalmente, prima di inviarlo.
Cosa significa? Si tratta dell’equivalente digitale della firma autografa fondamentale per validare degli atti.
In particolare la firma digitale, ma anche la fattura elettronica in generale, permettono di soddisfare tre specifiche funzioni:
La legge prevede anche l’obbligo di conservare le fatture elettroniche per 10 anni, sia per chi emette, sia per chi riceve.
Risulta, ovvio che tale processo è più semplice se effettuato in modo digitale, piuttosto che cartaceo.
I vantaggi pratici sono infatti evidenti, ad esempio:
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