Quanto costa una causa civile? Quanto tempo può durare? Sono le domande tipiche di chi sta pensando se conviene o meno procedere con un processo per fare valere i propri diritti.
In Italia lo sappiamo bene che i processi sono molto lunghi, a volte sono necessari anni prima di arrivare a una sentenza definitiva. Ma il problema non è solo quello. Il procedimento civile è composto da diverse fase, che da una parte assicurano il corretto svolgimento del processo, dall’altra rendono molto lungo e costoso intraprendere un percorso di questo tipo.
Per fare una scelta ponderata, quindi, è importante capire il funzionamento dell’intero sistema, per valutare i relativi costi e tempistiche. Va precisato subito che individuare un buon avvocato civilista è probabilmente il primo passo da compiere, per potere avere dei consigli, anche in merito a vantaggi e svantaggi di un processo in merito al proprio caso specifico.
Di seguito proponiamo un elenco dei vari step necessari per giungere a una sentenza, e i costi relativi a tutto il procedimento.
In Italia con il termine causa si fa riferimento generalmente a un processo, ma non tutti sono uguali, infatti esistono procedimenti diversi a seconda dei specifici ambiti di competenza. In particolare ci sono essere cause:
La principale differenza tra diritto civile e penale sta nel fatto che nel primo caso l’iniziativa viene presa dal singolo cittadino che intende fare valere i propri diritti, mentre nel secondo il Pubblico Ministero avvia un’indagine per tutelare la vittima e proteggere la collettività da individui potenzialmente pericolosi. In una causa tra privati il magistrato si pone in modo imparziale, attenendosi ai documenti presentati dalle parti, invece nel penale si attiva in prima persona per cercare prove utili al caso.
In giurisprudenza tale situazione viene definita “principio dispositivo” ed è utile per evitare che un giudice possa suggerire alcune possa a una parte per farle vincere il processo.
Quanto costa una causa civile? Si tratta di una domanda che non ha una risposta semplice e univoca, in realtà dipende dal valore stesso della causa, e dai vari procedimenti necessari per riuscire ad arrivare a una soluzione.
I meno esperti in diritto spesso restano perplessi quando si parla della durata di un processo e dell’elevato numero di atti e procedimenti necessari per il suo svolgimento. Da una parte, infatti, il sistema è eccessivamente macchinoso, e necessità di una tempestiva riforma per potere funzionare al meglio, dall’altra bisogna considerare comunque che il nostro sistema giuridico è considerato un’eccellenza internazionale.
Per capire quanto costa una causa civile, è indispensabile capire da quanti fasi è composta e come devono essere sviluppate. In particolare i vari step sono i seguenti:
Come possiamo notare, sono necessarie diverse azioni per riuscire ad arrivare a una soluzione. Ogni step, inoltre, può avere tempistiche più o meno lunghe in base alla complessità dei fatti.
Va sottolineato anche che, quanto abbiamo elencato sopra si riferisce solamente al primo grado di giudizio, e come sappiamo, nel nostro Paese sono previsti 3 gradi, per evitare errori di valutazione.
Quindi, chi ha perso la causa può decidere di impugnare la sentenza del giudice, facendo ricorso in Appello. Tale possibilità rappresenta una variabile importante se vogliamo capire quanto costa una causa civile.
Per fare ciò, comunque, devono essere rispettate delle scadenze precise, come sostiene l’art, 325 del cpc:
Il termine per proporre l'appello, la revocazione e l'opposizione di terzo di cui all'articolo 404, secondo comma, è di trenta giorni. È anche di trenta giorni il termine per proporre la revocazione e l'opposizione di terzo sopra menzionata contro la sentenza delle corti d'appello.
Provando a rispondere concretamente alla nostra domanda “Quanto costa una causa civile?”, una delle voci da considerare è quella relativa al cosiddetto contributo unificato, che ha preso il posto dei vecchi bolli e tasse di iscrizioni a ruolo.
Si tratta, in altre, parole, di spese relative all’amministrazione della giustizia, che si devono sostenere ogni volta che una persona fisica o giuridica decide di avviare un processo civile. La cifra deve essere pagata per ogni diverso grado di giudizio.
L’importo del contributo unificato varia a seconda del valore della causa, e la parte che agisce in giudizio deve effettuare una dichiarazione di valore, per potere calcolare correttamente la cifra da pagare.
In particolare esistono diversi scaglioni per i quali ci sono determinati contributi da pagare, ad esempio per le cause fino a 1000 euro:
Ovviamente più alto è il valore della causa stessa, più elevato sarà anche il contributo unificato.
Oltra alla spesa obbligatoria per potere iniziare un processo, bisogna sostenere un costo anche quando si arriva ad una sentenza: l’imposta di registro.
Alcuni atti infatti, devono essere registrati presso l’Agenzia delle Entrate per potere essere effettivamente attivi.
Una delle questioni centrali quando di tratta di un processo è il pagamento delle spese legali. Generalmente l’importo è stabilito dagli avvocati civilisti delle parti sulla base delle note spese che hanno depositato.
In particolare con l’ultimo atto del processo vengono indicate:
Il Giudice, normalmente, condanna la parte che ha perso il processo a pagare tutte le spese, comprese quelle della controparte.
Abbiamo visto che il costo di un processo può variare in base al suo valore e alla sua complessità, ma bisogna ribadire che lo Stato intende garantire i diritti di tutti i cittadini, compresi quelli che non hanno molta disponibilità economica.
L’art. 24 della Costituzione, infatti, afferma che:
Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi.La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento.
Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione
Per questo motivo in Italia è stato istituito il cosiddetto Gratuito Patrocinio, o Patrocinio a spese dello Stato. In pratica avviene che, chi ha diritto ad accedere a tale possibilità non deve pagare alcuni costi, e per le altre interviene direttamente lo Stato.
Per accedere al beneficio è necessario avere un reddito imponibile familiare inferiore a 11.490 euro.
Durante le cause, se non ci si affida ad avvocati che offrono il gratuito patrocinio, e quindi pagati dallo Stato, è necessario tenere in conto anche il pagamento della parcella dell'avvocato. Gli onorari sono stati liberalizzati, pertanto gli avvocati non sono vincolati dai parametri forensi prefissati.
In genere, gli avvocati possono essere pagati:
A volte, si è costretti a pagare anche se ci si affida ad avvocati con il gratuito patrocinio. Succede se si sforano i limiti economici stabiliti oppure se si è stati condannati al pagamento delle spese processuali.
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