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Disdetta contratto di locazione: quando e come va data?

La disdetta dal contratto di locazione può essere data solo in alcuni casi dal proprietario e dall’inquilino, rispettando le regole del contratto specifico che hanno sottoscritto. Quindi quanto è possibile inviare una disdetta anticipata? Si deve inviare una lettera di preavviso?

Erroneamente si pensa che un inquilino possa abbandonare in qualsiasi momento la propria abitazione in affitto, senza fornire spiegazioni in merito, ma non è così. Egli infatti non viene considerato dalla legge come la parte debole. I problemi più grossi sono infatti a carico del locatore, nel caso in cui il conduttore non paghi regolarmente il canone concordato.
In questo caso, infatti, dovrà attivarsi per ottenere lo sfratto esecutivo.

Per questo motivo sono state fissate alcune regole da seguire nel caso in cui una delle parti non intenda proseguire fino alla scadenza naturale.
Ovviamente deve essere inviata una lettera di preavviso alla controparte, come vedremo.

Tipologie di contratto di locazione

Il contratto di locazione viene utilizzato per regolarizzare un accordo tra un conduttore e un locatore, come stabilito dall’art. 1571 del codice civile:

La locazione è il contratto col quale una parte si obbliga a far godere all'altra una cosa mobile o immobile per un dato tempo, verso un determinato corrispettivo

Si tratta, perciò, di un accordo che prevede il pagamento di un canone, quindi vengono considerati nulli i contratti che non contengono tale informazione.
Nel caso in cui un soggetto volesse concedere gratuitamente un immobile di sua proprietà ad un altro, ad esempio un padre al figlio, si deve ricorrere ad un’altra tipologie contrattuale, ovvero il comodato d’uso

Le parti possono decidere consensualmente in merito alle condizioni del loro accordo, ma devono per legge stabilire necessariamente i seguenti parametri:

  • la data della sottoscrizione
  • i loro dati anagrafici
  • l’identificazione del bene in oggetto
  • il canone pattuito
  • la durata

Per capire, quindi, come è possibile dare la disdetta dal contratto di locazione, bisogna controllare la durata indicata nel contratto stesso.

In genere i contratti ad uso abitativo possono essere di diverso tipo:

  • a canone libero: conosciuto anche come 4+4, dato che la durata è di 4 anni, e alla prima scadenza esso si rinnova in modo automatico per altri 4 anni se non viene comunicata una disdetta. In questo caso il corrispettivo da pagare viene scelto liberamente dal proprietario e dall’inquilino, senza particolari vincoli.
  • a canone concordato: il contenuto è prestabilito da un modello ministeriale, quindi il prezzo è stato concordato preventivamente dalle organizzazioni rappresentative delle parti. La durata è di 3+2 anni.
  • a uso transitorio: dura da un minimo di 1 mese a un massimo di 18 mesi, e non è rinnovabile. Il canone viene stabilito liberamente. Può essere utilizzato solo in caso di necessità temporanee che devono essere correttamente indicate.​per studenti universitari: il corrispettivo è fissato da accordi sindacali, e la durata minima è di 6 mesi, mentre la massima 36 mesi.
  • per finalità turistiche: viene utilizzato generalmente per brevi periodi, e prevede la disdetta automatica alla scadenza. Il canone viene concordato liberamente, come la durata.

Come vedremo nei prossimi paragrafi scegliere la tipologia di contratti di locazione è importante, dato che da essa derivano particolari obblighi da rispettare anche nel caso in cui si intenda rompere l’accordo prima della scadenza pattuita.

Quindi, prima di prendere una decisione, è meglio analizzare in modo approfondito le varie caratteristiche, individuando l’opzione più adatta alle proprie esigenze.

Quando può essere data la disdetta dal contratto di locazione?

Abbiamo visto che i contratti di affitto a volte hanno una durata minima stabilita dalla legge, che può essere prorogata in automatico se nessuno invia una disdetta entro i termini previsti.

Detto ciò è utile evidenziare che il padrone di casa e l’inquilino non possono recedere prima della scadenza, se non è previsto dal contratto stesso. In altre parole è possibile dare una disdetta anticipata soltanto se sono state inserite delle clausole che specificano le modalità del recesso.

Se non sono state indicate tali informazioni la disdetta dal contratto di locazione ha effetto soltanto a partire dalla prima scadenza pattuita. In tal modo si evita che esso venga rinnovato automaticamente. 

Quindi alla scadenza si possono verificare le seguenti tre possibilità:

  • ci può essere la disdetta
  • ci può essere un rinnovo alle stesse condizioni
  • ci può essere un rinnovo con condizioni diverse

Come abbiamo detto, la disdetta anticipata non è possibile, se non prestabilita nel contratto stesso, ad ogni modo ci possono essere delle deroghe sia per il conduttore che per il locatore.

Il padrone di casa

Il proprietario dell’immobile può evitare il primo rinnovo automatico se ricorrono i seguenti motivi:

  • a la necessità di utilizzare il bene come abitazione per se stesso, per un figlio, per il coniuge, per i genitori o parenti entro il secondo grado
  • deve adibire l’immobile ad attività commerciale o professionale propria o di parenti entro il secondo grado
  • deve effettuare dei lavori di ristrutturazione, in quanto l’immobile risulta essere gravemente danneggiato, e la permanenza del conduttore è un ostacolo al compimento dei lavori
  • deve vendere l’immobile, in questo caso però, l’inquilino deve avere la disponibilità di un altro alloggio nello stesso comune
  • se il conduttore non occupa l’abitazione in modo continuativo, senza avere dei buoni motivi
  • se il locatore ha l’intenzione di vendere a terzi l’immobile e non possiede altri appartamenti ad uso abitativo se non la propria abitazione, in questo caso deve comunque rispettare il diritto di prelazione del conduttore.

L’inquilino

Il conduttore può disdire il contratto in qualsiasi momento se sussiste una giusta causa, ovvero se:

  • è costretto a trasferirsi altrove per motivi non derivanti dal proprio comportamento, perciò per una decisione aziendale ad esempio
  • si verifica qualcosa che al momento della contrattazione non era possibile prevedere, ad esempio un trasferimento lavorativo o altro
  • è presente una ragione obiettiva: quindi se ci sono impedimenti gravi, ad esempio la mancanza di un ascensore a seguito di un infortunio, oppure la presenza di vicini di casa molesti, la perdita del lavoro, ecc

Come va data la disdetta dal contratto di locazione?

In base a quanto detto fino ad ora, risulta evidente che ci devono essere delle buone motivazioni per dare la disdetta dal contratto di locazione. Ma esattamente come si deve procedere in questo caso?

A seconda della tipologia di contratto scelta è necessario inviare una lettera per recedere anticipatamente rispettando l’eventuale periodo di preavviso sancito dalla legge.

In particolare le regole sono:

  • 4+4: 6 mesi di preavviso
  • 3+2: 6 mesi di preavviso
  • uso transitorio: in qualsiasi momento senza comunicarlo con largo anticipo
  • studenti universitari: almeno un mese prima, e comunque non oltre 3 mesi in anticipo
  • turistico: in qualsiasi momento, liberamente

La lettera di disdetta dal contratto di locazione, una volta notificata alla controparte non può essere revocata, se non in accordo quest’ultima, per potere proseguire il contratto.

Ad ogni modo il recesso anticipato comporta l’obbligo di pagare la tassa di registro per la risoluzione anticipata, entro 30 giorni. 

Come si scrive la lettera di disdetta?

La lettera per la disdetta del contratto di locazione deve essere scritta elencando le seguenti informazioni:

  • gli estremi del contratto
  • la data di stipula
  • la data del recesso
  • i motivi

Se la decisione è presa dall’inquilino, ci deve essere un invito al locatore, per controllare la condizione della casa e verificare eventuali danni, per considerare se ci sono i presupposti per la restituzione della caparra.

La comunicazione deve essere inviata con raccomandata AR, e viene considerata la data di ricezione, non quella di spedizione.

Negli ultimi mesi di permanenza, comunque, il conduttore è obbligato a pagare il canone concordato, dato che la caparra deve essere versata soltanto alla fine, essendo una forma di garanzia per il locatario.

LOCAZIONI CONTRATTO DI LOCAZIONE DIRITTO DI PRELAZIONE COMODATO D'USO
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