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Amministratore di condominio: compiti, responsabilità e come contestarne l'operato

L'amministratore di condominio rappresenta una figura centrale nella gestione della vita condominiale, con responsabilità che spaziano dalla manutenzione ordinaria alla rappresentanza legale dell'edificio.

Comprendere i suoi doveri, i limiti delle sue competenze e le modalità per contestarne eventualmente l'operato è fondamentale per ogni condomino che voglia tutelare i propri diritti e garantire una corretta amministrazione del proprio immobile.

Chi è l'amministratore di condominio e quando è obbligatorio

L'amministratore di condominio è la persona fisica o giuridica incaricata di gestire gli affari comuni dell'edificio e di rappresentare il condominio nei rapporti con i terzi. La sua nomina diventa obbligatoria quando il condominio è composto da più di otto unità immobiliari, come stabilito dall'articolo 1131 del Codice Civile.

Nei condomini con otto o meno unità abitative, la nomina dell'amministratore rimane facoltativa e può essere deliberata dall'assemblea condominiale qualora i condomini ritengano necessaria una gestione professionale degli affari comuni. In assenza di amministratore, ogni condomino può agire per la conservazione delle parti comuni, ma con evidenti limitazioni pratiche nella gestione ordinaria.

I principali compiti dell'amministratore di condominio

Gestione amministrativa e contabile

L'amministratore ha il dovere di tenere la contabilità del condominio in modo accurato e trasparente. Deve redigere il rendiconto consuntivo annuale, che illustra le entrate e le uscite dell'esercizio precedente, e il preventivo per l'anno successivo. È inoltre responsabile della riscossione dei contributi condominiali e del pagamento delle spese comuni, come utenze, assicurazioni e interventi di manutenzione.

La gestione finanziaria include anche l'apertura e la gestione di conti correnti intestati al condominio, la conservazione della documentazione contabile per almeno dieci anni e la predisposizione del registro di nomina e cessazione, dove vengono annotati tutti i dati relativi ai condomini e alle loro quote di partecipazione.

Manutenzione e conservazione dell'edificio

Tra le responsabilità principali rientra la cura della manutenzione ordinaria delle parti comuni dell'edificio. L'amministratore deve garantire che scale, ascensori, impianti comuni, giardini e cortili siano mantenuti in buono stato di conservazione e sicurezza. È suo compito programmare interventi di pulizia, piccole riparazioni e controlli periodici degli impianti.

Per gli interventi di manutenzione straordinaria che superano i limiti stabiliti dalla legge o dal regolamento condominiale, l'amministratore deve necessariamente ottenere l'autorizzazione dell'assemblea condominiale. Tuttavia, in caso di urgenza che non ammette dilazioni, può procedere autonomamente informando tempestivamente l'assemblea.

Convocazione e gestione delle assemblee

L'amministratore ha l'obbligo di convocare l'assemblea condominiale almeno una volta all'anno per l'approvazione del rendiconto e del preventivo. Deve inoltre convocare assemblee straordinarie quando necessario per deliberare su questioni urgenti o su richiesta di condomini che rappresentino almeno un sesto del valore millesimale dell'edificio.

Durante le riunioni assembleari, l'amministratore presenta le questioni all'ordine del giorno, fornisce chiarimenti tecnici e amministrativi, e redige il verbale delle decisioni prese. È responsabile dell'esecuzione delle delibere assembleari legittime e della comunicazione delle decisioni a tutti i condomini.

Le responsabilità legali dell'amministratore di condominio

L'amministratore risponde civilmente dei danni causati al condominio o a terzi a causa della sua negligenza, imprudenza o imperizia nell'esercizio delle sue funzioni. Questa responsabilità si estende sia agli atti compiuti nell'ambito delle sue competenze sia agli eventuali omessi controlli che abbiano causato pregiudizi al patrimonio condominiale.

Dal punto di vista penale, l'amministratore può incorrere in reati quali appropriazione indebita, truffa o abuso d'ufficio qualora utilizzi impropriamente i fondi condominiali o agisca in conflitto di interessi. È inoltre soggetto alle sanzioni previste per l'omessa tenuta della contabilità o per la mancata osservanza degli obblighi fiscali del condominio.

Doveri di diligenza e trasparenza

L'amministratore deve agire con la diligenza del buon padre di famiglia (art. 1176 del Codice Civile), informando costantemente i condomini sullo stato della gestione e garantendo la massima trasparenza nelle operazioni. Ha l'obbligo di consentire la consultazione dei documenti amministrativi e contabili a tutti i condomini che ne facciano richiesta.

È tenuto a rispettare le delibere assembleari legittime e a non eccedere i poteri conferitigli dalla legge o dall'assemblea stessa. Deve inoltre astenersi dal compiere atti che possano configurare conflitto di interessi e informare tempestivamente l'assemblea di qualsiasi situazione che possa compromettere l'imparzialità del suo operato.

Come contestare l'operato dell'amministratore condominiale

Revoca per giusta causa

La revoca dell'amministratore può essere deliberata dall'assemblea condominiale con la maggioranza stabilita dall'articolo 1136 del Codice Civile per le deliberazioni ordinarie. Tuttavia, quando sussiste una giusta causa, la revoca può essere pronunciata anche dall'autorità giudiziaria su ricorso anche di un singolo condomino.

Costituiscono giusta causa comportamenti quali la violazione dei doveri inerenti al mandato, la mancata rendicontazione, l'utilizzo improprio dei fondi condominiali, la negligenza grave nella gestione o il conflitto di interessi. La revoca giudiziale comporta anche la condanna dell'amministratore al risarcimento dei danni eventualmente causati.

Impugnazione delle delibere assembleari

Quando l'amministratore esegue delibere assembleari viziate da nullità o annullabilità, i condomini possono impugnare tali delibere davanti al tribunale competente. L'azione di impugnazione deve essere promossa entro trenta giorni dalla data della delibera per i vizi di annullabilità, mentre non è soggetta a termini di decadenza per i vizi di nullità.

L'impugnazione può riguardare sia delibere relative alla gestione ordinaria sia quelle concernenti lavori straordinari, modifiche al regolamento condominiale o ripartizione delle spese. Il tribunale può sospendere l'esecuzione della delibera impugnata e, in caso di accoglimento del ricorso, dichiararla nulla o annullabile.

Azione di responsabilità

I condomini possono promuovere azione di responsabilità contro l'amministratore per ottenere il risarcimento dei danni derivanti dall'inadempimento dei suoi doveri. Questa azione può essere esercitata sia dal singolo condomino sia dall'assemblea condominiale e deve essere fondata sulla dimostrazione del danno, del comportamento colposo o doloso e del nesso causale tra condotta e pregiudizio.

L'azione di responsabilità è soggetta al termine di prescrizione di cinque anni dal momento in cui si è verificato il fatto dannoso o da quando i condomini ne sono venuti a conoscenza. Il risarcimento può comprendere sia il danno emergente sia il lucro cessante, oltre agli interessi e al rimborso delle spese legali.

La figura dell'amministratore di condominio riveste un ruolo cruciale per il buon funzionamento della vita condominiale. I condomini devono essere consapevoli dei diritti e dei doveri che caratterizzano questo rapporto, mantenendo un controllo attivo sulla gestione e non esitando a far valere le proprie ragioni quando necessario.

Per evitare controversie, è consigliabile verificare periodicamente la documentazione amministrativa, partecipare attivamente alle assemblee condominiali e richiedere chiarimenti su qualsiasi aspetto della gestione che non risulti chiaro. In caso di dubbi sulla legittimità dell'operato dell'amministratore, è sempre opportuno consultare un professionista qualificato per valutare le azioni più appropriate da intraprendere.

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