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Atti giudiziari codice 786: cosa sono?

Gli atti giudiziari codice 786 sono documenti inerenti a procedimenti civili, penali o amministrativi. In particolare il codice è presente nell’avviso di giacenza lasciato al destinatario se non si trovava in casa al momento della consegna.

E’ risaputo che, nella maggior parte dei casi, quando il postino ci consegna una raccomandata, raramente si tratta di buone notizie.
In genere, infatti, un soggetto può ricevere bollette da pagare, multi o avvisi di pagamento.

Proprio per questo motivo quando viene lasciato il classico tagliandino indicante un avviso di giacenza, il destinatario inizia a preoccuparsi, facendo varie ipotesi in merito al probabile mittente e contenuto della stessa.

Dato che, non è possibile andare subito a ritirare la busta, essendo necessario attendere il giorno seguente, può essere utile sapere leggere attentamente le informazioni presenti nello scontrino bianco, per riuscire a capire di cosa si tratta.

Come vedremo, è sempre presente un codice in grado di contraddistinguere la comunicazione stessa, anche se non sempre si tratta di numero utilizzati in modo univoco, quindi non è possibile avere una reale certezza in merito.

Se hai ricevuto un atto giudiziario, ma non riesci a risolvere la questione con gli enti preposti, affidarsi ad un avvocato esperto nella materia è fondamentale: proprio per questo Avvocato360 mette a tua disposizione uno strumento di ricerca avanzato, che dopo averti mostrato un elenco degli avvocati amministrativisti presenti sul portale ti metterà a disposizione una serie di filtri che ti aiuteranno a definire la tua ricerca affinando i risultati e portandoti esattamente dall'avvocato che fa al caso tuo. 

Cosa sono gli atti giudiziari?

Gli atti giudiziari, codice 786, sono documenti che si riferiscono a procedimenti penali, civili o amministrativi.

Possono essere inviati direttamente da un giudice, dalla cancelleria, dagli uffici giudiziari, ma anche da un avvocato.
Si denominano giudiziari quegli atti che sono inerenti a un processo civile, penale o amministrativo. La convocazione può essere inviata da un giudice, dalla cancelleria o dagli uffici giudiziari, ma il mittente può essere anche un avvocato.

E’ utile sottolineare subito che, un eventuale rifiuto della busta o il mancato ritiro ha una valenza dal punto di vista giuridico, dato che la notifica risulta avvenuta in ogni caso e possono quindi avviarsi eventuali procedimenti e conseguenze nei confronti del soggetto.

Quest’ultimo, quindi, si troverà in una situazione di svantaggio non conoscendo il contenuto degli atti che erano stati recapitati.

Si può trattare, ad esempio di:

  • sentenze: quindi decisioni prese dal giudici, in merito a una determinata causa. La decisione, ad ogni modo, può essere impugnata presso la Corte d’Appello, ovvero in secondo grado di giudizio
  • ordinanze: utili per regolare i rapporti tra due parti contrapposte, possono avere una efficacia provvisoria in attesa delle sentenza
  • decreti: attività inerenti a processi, oppure provvedimenti cautelari, ma in ogni caso si tratta di decisioni prese al di fuori dell’udienza, perciò senza un contraddittorio
  • citazioni: convocazioni a una causa in tribunale
  • precetti: ultimo avviso prima di proseguire con il pignoramento
  • intimazioni a testimoni

Avviso di giacenza atti giudiziari 786

E’ importante sapere quali sono gli atti giudiziari 786, quando si trova il tagliandino indicante un avviso di giacenza dentro la cassetta della posta.

Il portalettere, infatti, lascia l’avviso nel caso in cui il destinatario non si trovi presso la propria abitazione e non è possibile lasciare la busta ad altri soggetti legittimati alla ricezione, come ad esempio i familiari o il portiere.

Lo scontrino bianco o tagliandino, contiene alcuni informazioni molto importanti, perciò riuscire a leggerlo correttamente è indispensabile, anche per capire, o farsi un’idea in merito al probabile destinatario.

Innanzitutto ci sono informazioni utili per potere procedere con il ritiro della stessa, presso l’ufficio postale indicato.

Ma, è possibile leggere anche:

  • la città di provenienza 
  • la data e l’ora del tentativo di consegna 
  • l’ufficio postale presso il quale recarsi per il ritiro
  • il codice di riferimento, composto da 10 numeri, collocato subito sopra al codice a barre

Risulta evidente, quindi, che per capire se si tratti realmente di atti giudiziari 786, è necessario controllare i numeri riportati sullo scontrino. In particolare bisogna fare riferimento alle prime tre cifre, per riuscire a capire di cosa si tratta.

Se sono riportate le cifre 786 quasi sicuramente si tratta di atti giudiziari, quindi provenienti da uffici giudiziari, visto che spesso si avvalgono anche del servizio postale.

In realtà lo stesso discorso si può fare anche per il codice 787. In entrambi i casi, molto probabilmente alle poste ci sarà un plico contenente un atto di citazione, uno sfratto, un atto di pignoramento, un decreto ingiuntivo, un avviso di garanzia, ecc.

In realtà i codici presenti dell’avviso di giacenza non sono sempre univoci, ciò significa che in alcuni casi è possibile che il contenuto sia diverso.

In alcune situazioni, infatti, il destinatario ha ricevuto una multa, una richiesta di pagamento del bollo auto, o un accertamento dell’Agenzia delle Entrate.

L’aspetto importante da evidenziare, ad ogni modo, è che ci sono 30 giorni di tempo per ritirare l’atto se si tratta di una raccomandata, o 180 giorni se si tratta di un atto giudiziario.

Compiuta giacenza atti giudiziari 786

Come abbiamo accennato all’inizio di questo articolo, non ritirare la busta non è una buona idea, dato che gli effetti della comunicazione si avvieranno in ogni caso.

La cosiddetta compiuta giacenza si verifica quando il plico non viene ritirato entro i termini utili.

Per legge, quindi, se il documento non viene ritirato, pur essendo stato consegnato correttamente, si ritiene come effettivamente conosciuto dal destinatario, con tutte le conseguenze che ne derivano.
La compiuta giacenza, perciò è una vera e propria finzione di conoscenza, dato che si attuano gli stessi effetti previsti in caso di ricezione del documento.

Non viene giustificata una mancata presenza presso l’indirizzo di domicilio o residenza, senza un valido motivo. Infatti presso tali luoghi il cittadino deve essere reperibile.

Ad ogni modo, il destinatario ha sempre l’opportunità di contestare l’atto stesso, se ci sono dei vizi sia formali che sostanziali, ovvero sia per quanto riguarda i contenuto, che la notifica effettuata.

Tassazione atti giudiziari codice 786

Gli atti in questione, come abbiamo visto, si riferiscono quasi sempre a comunicazioni inerenti a processi civili, penali o amministrativi.

In merito a tali atti è importante sapere che, nel momento in cui vengono registrati, si deve pagare la cosiddetta imposta di registro.

In pratica i documenti vengono depositati presso la cancelleria del tribunale e in seguito trasmessi all’Agenzia delle Entrate, rispettando i termini perentori, ovvero:

  • 5 giorni dalla pubblicazione della sentenza, per le cause civili
  • 5 giorni dal passato in giudicato per le sentenze inerenti a cause penali
  • 20 giorni dalla pubblicazione di provvedimenti esecutivi
  • 20 giorni per decisioni prese dal cancelliere

Ad ogni modo, dopo avere ricevuto i documenti, l’Agenzia delle Entrate provvede alla tassazione degli atti giudiziari chiedendo il pagamento entro 60 giorni.

In alcuni casi, comunque, non si deve pagare l’imposta di registro, data la presenza di esenzioni fiscali, in particolare per quanto riguarda interdizioni e inabilitazioni, il recupero crediti professionali, ingiusta detenzione, Legge Pinto, procedimenti con valore inferiore a 1033 euro, omologazione del concordato fallimentare.

Gli altri codici identificativi per gli atti di tipo giudiziario

Il codice identificativo 786, è solamente uno dei tanti codici di identificazione che gli atti possono avere. Per sapere chi è il mittente di una raccomandata e quindi capire a quale atto giudiziario corrisponde, si può fare riferimento al sito di Poste Italiane oppure potete dare uno sguardo al nostro articolo dedicato proprio ai codici identificativi degli atti giudiziari.

Chi può consegnare gli avvisi relativi agli atti giudiziari?

La consegna di suddetti atti avviene a mezzo posta, ma può essere operata da soggetti che non appartengano al fornitore del servizio postale universale (ossia "Poste italiane SPA"); ciò a seguito di un'apertura mostrata in merito al mercato della comunicazione a mezzo posta degli atti di tipo giudiziario, prevista dagli artt. 149 e 151 c.p.c. e art. 170 c.p., nonché disciplinata dalla legge 20 novembre 1982, n. 890l’art. 1, comma 57, della legge 4 agosto 2017, n. 124 “Legge annuale per il mercato e la concorrenza” che ha abrogato l’art. 4 del decreto legislativo 22 luglio 1999, n. 261 (“Attuazione della direttiva 97/67/CE concernente regole comuni per lo sviluppo del mercato interno dei servizi postali comunitari e per il miglioramento della qualità del servizio”).

L'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni ha deliberato e autorizzato la distribuzione di licenze per il servizio di notificazione anche ad altri operatori del servizio postale, ovvero corrieri e/o servizi postali privati, che devono però seguire dei corsi dedicati, promossi ed erogati dal Ministero della Giustizia, e sostenere delle prove d'esame finali per la concessione della licenza speciale.

Fonti normative:

Art. 149 Codice di Procedura Civile  

Art. 170 Codice Penale

Legge n°890 del 20 Novembre 1982

Legge n°124 del 4 Agosto 2017

Decreto legislativo n°261 del 22 Luglio 1999

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