Il deposito degli atti giudiziari telematico rappresenta una vera rivoluzione per il sistema giuridico italiano. Le nuove procedure permettono di velocizzare i tempi dei processi, sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie.
La macchina della giustizia italiana è troppo spesso “intasata” da numerose cause, e non sempre è possibile arrivare ad una sentenza prima della prescrizione di un determinato diritto civile o di un reato.
Il problema principale riguarda le varie formalità necessarie per avviare le varie fasi dei procedimenti, tra i quali anche la notifica di atti giudiziari alle parti interessate.
L’utilizzo dei sistemi informativi, per depositare e inviare le comunicazioni più importanti rappresenta senza dubbio un passo in avanti per migliorare la gestione delle pratiche connesse al mondo giuridico.
Vediamo, quindi, quali sono le novità introdotte dalla nuove leggi in materia, analizzando le varie fasi necessarie per depositare i documenti e gli strumenti da utilizzare.
Prima di procedere descrivendo come avviene il deposito di atti giudiziari telematico, è utile fare una premessa per capire esattamente la portata del cambiamento introdotto dal 30 giugno 2014, ovvero la data in cui è diventato obbligatorio il Processo Civile Telematico, PCT.
La novità è stata introdotta con lo scopo di rendere più efficiente e celere lo svolgimento dei processi, utilizzando gli strumenti informatici per velocizzare procedure burocratiche come l’invio e l’archiviazione di documenti.
Si tratta di un percorso iniziato nel 2001, quando è stato approvato il d.p.r. 123 ovvero il “Regolamento recante disciplina sull'uso di strumenti informatici e telematici nel processo civile, nel processo amministrativo e nel processo dinanzi alle sezioni giurisdizionali della Corte dei Conti” per completarsi con la Legge di Stabilità 2013 che ha sancito l’obbligatorietà dei sistemi telematici a partire dal 30 giugno 2014.
Ma quali sono le principali funzionalità del PCT?
Sono 4 le macro aree interessate dalle nuove norme, ovvero:
Ma cosa sono esattamente gli atti giudiziari, che ora devono essere depositati obbligatoriamente in modo telematico?
Con tale termine ci si riferisce a tutti i documenti che provengono da organi del tribunale, ovvero da giudici,o cancellerie. Ma, un atto giudiziario può essere inviato anche da un avvocato, per decide di avvalersi di un ufficiale giudiziario per notificare una comunicazione.
Per quanto riguarda il contenuto, può trattarsi di informazioni molto diverse tra loro. Quindi, se il postino ci consegna una busta verde, colore caratteristico di tali comunicazioni, non è possibile determinare a priori di cosa si tratti, senza aprire direttamente la busta in questione.
Ad ogni modo i più comuni sono i seguenti:
Come abbiamo detto l’introduzione del Processo Civile Telematico, PCT, obbligatorio ha determinato una vera e propria rivoluzione nel sistema giuridico italiano, che necessitava da tempo di alcuni cambiamenti con lo scopo di iniziare un percorso per un graduale rinnovamento in ottica di maggiore flessibilità e rapidità dei procedimenti.
Ma come funziona esattamente il deposito degli atti giudiziari telematici? Vediamo insieme le varie fasi, e le varie ricevute che il sistema rilascia a seguito delle operazioni effettuate:
Dopo avere spiegato nei paragrafi precedenti l’importanza delle nuove procedure telematiche per velocizzare i tempi e rendere più efficace il sistema giuridico italiano, vediamo ora quali sono gli strumenti necessari per potere depositare gli atti secondo le nuove modalità.
Gli addetti i lavori, quindi gli avvocati che seguono i clienti, devono possedere un computer con un sistema operativo aggiornato e un collegamento ad internet stabile, meglio se a banda larga.
Oltre a ciò è sufficiente avere un normale programma di videoscrittura e uno scanner per potere allegare al fascicolo i file necessari.
Detti ciò è obbligatorio avere a disposizione anche:
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