Molto cibi rischiano di diventare oggetto di frodi alimentari, che oltre a provocare danni economici (frodi commerciali) possono arrecare danni alla salute pubblica e del consumatore (frodi sanitarie). Vediamo nel dettaglio cosa sono e come difendersi.
Si verifica una frode alimentare quando si produce o si commercia un alimento non corrispondente alla normativa in vigore, oppure attuando comportamenti illeciti che alterano le informazioni su provenienza, qualità, composizione e caratteristiche di un prodotto alimentare.
Le frodi alimentari possono essere di due tipi:
Molto cibi rischiano di diventare oggetto di queste frodi: in particolare, quelle più diffuse riguardano alcuni prodotti italiani d'eccellenza come vino, mozzarelle, latte, carni, pesce, pane e pasta.
Lo scopo delle frodi è infatti abbattere i costi di produzione, spesso mettendo a rischio la nostra salute.
Ma come possiamo fare a riconoscerle? Scopriamolo.
La Polizia Sanitaria, il Ministero della Salute Italiana e la UNC (Unione Nazionale Consumatori) hanno individuato 4 categorie per riconoscere le frodi alimentari:
Si tratta della modifica di un alimento scadente per renderlo simile ad un prodotto di ottima qualità. Per ottenere questi risultati si ricorre spesso all’aggiunta di sostanze chimiche non consentite che mascherano colori o sapori degli alimenti.
Alcuni esempi sono l’aggiunta di anidride solforosa alla carne macinata per renderla di colore rosso, l’aggiunta di coloranti alla pasta per farla sembrare all’uovo o l’addizione di perossido di benzoile alla mozzarella per renderla più bianca.
Comporta la modifica significativa della composizione originale di un alimento; generalmente si tratta di una sostituzione operata con ingredienti di qualità inferiore. Il valore nutrizionale e le sue caratteristiche igienico-sanitarie del cibo adulterato subiscono variazioni che mettono a rischio la salute umana.
Per questo motivo, oltre a configurarsi come una frode commerciale, l’adulterazione può rappresentare anche una frode di tipo sanitario.
Nelle adulterazioni rientrano casi come la produzione di formaggi con sottoprodotti della lavorazione, l’aggiunta di metanolo al vino per aumentarne la gradazione alcolica o l’aggiunta di olio di semi all’olio di oliva (poi etichettato come olio di oliva puro al 100%).
Avviene quando si conferisce al prodotto una denominazione che invece dovrebbe appartenere a un prodotto più pregiato, attribuendovi così caratteristiche diverse da quelle reali. In realtà, l’alimento è prodotto inserendo sostanze diverse da quelle che normalmente sono previste.
Sono un esempio di contraffazione i prodotti scongelati e poi venduti come se fossero dei cibi freschi, oppure un formaggio comune che viene marchiato con il simbolo di un prodotto a denominazione di origine controllata.
Avviene quando si smerciano come regolari alimenti che hanno subito delle modifiche nei componenti o nutrienti, come il processo naturale di degenerazione dell'alimento. Spesso queste modifiche alla composizione e alle caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche del prodotto sono dovute ad una scorretta conservazione o gestione.
L’esempio tipico è quello della modifica della data di scadenza posta sulla etichetta o del risanamento di prodotti ammuffiti per metterli in vendita come freschi.
Come difendersi dal rischio di incorrere in frodi alimentari? Il "rischio zero" non esiste, tuttavia ci si può avvicinare notevolmente seguendo alcuni consigli:
Per essere consapevoli di ciò che si acquista, il consiglio è di leggere attentamente l’etichetta: grazie a questa potrete sapere l’esatta composizione dell’alimento (ingredienti, additivi, conservanti, ecc.), le modalità di conservazione, la scadenza, il nome del produttore, il lotto di produzione e recentemente anche l’origine delle materie prime.
È buona regola anche diffidare dei prezzi estremamente bassi. In alcuni prodotti come l’olio extravergine d’oliva, un prezzo troppo basso è sintomo di olio di bassa qualità perché importato o addizionato con olio di semi.
In questa materia molte novità sono state introdotte con la pubblicazione del regolamento UE 1169/2011 sulle informazioni alimentari ai consumatori, che introduce l’obbligo di indicare le informazioni nutrizionali fondamentali e di impatto sulla salute (obbligatorie a partire dal 13 dicembre 2016), impone l’evidenziazione della presenza di allergeni, prevede il divieto di indicazioni fuorvianti e una dimensione minima dei caratteri per rendere le etichette più facilmente leggibili.
Viene inoltre esteso l’obbligo di indicare in etichetta l’origine delle carni suine, ovine, caprine e del pollame, siano esse fresche, refrigerate o congelate. Il regolamento si applica a tutti i prodotti destinati e somministrati al consumatore finale, ma non ai prodotti pre-imballati nei punti vendita.
Le informazioni obbligatorie in etichetta sono quindi:
Inoltre vanno dichiarate:
Nel caso di irregolarità, la prima cosa da fare è rivolgersi al rivenditore per segnalare il prodotto irregolare (muniti di copia dello scontrino). Nella maggior parte dei casi, sarà il rivenditore stesso a rivalersi sul fornitore.
In caso di polemiche, invece, si può semplicemente richiedere l’intervento della Polizia locale, che applicherà eventualmente le sanzioni previste dalla Legge.
Nei casi, invece, di alimenti che provocano danni alla salute (intossicazioni alimentari, forme allergiche da istamina, rottura di denti da corpi estranei, ecc.) la situazione è ovviamente più grave e complessa. La prima cosa da fare è rivolgersi al proprio medico, chiedendo un’analisi approfondita di quanto riscontrato.
In questi casi non sarà sufficiente rivolgersi al rivenditore, in quanto le malattie potrebbero essere provocate da varie cause. Di conseguenza, soltanto le autorità sanitarie avranno le competenze per risolvere il caso.
Le principali autorità competenti in materia di tutela del cittadino dalle frodi alimentari sono:
Per segnalazioni ci si può rivolgere anche al Call Center anti-contraffazione attivato dal Ministero dello Sviluppo economico (tel. 06-47055800), che dopo la valutazione della denuncia farà scattare i controlli. Infine, ci si può anche rivolgere ad associazioni dei consumatori come l’UNC (Unione Nazionale Consumatori) o il Movimento Difesa del Cittadino che si occupa con particolare attenzione delle frodi alimentari.
art. 442 del Codice Penale
art. 444 del Codice Penale
art. 515 del Codice Penale
Regolamento (UE) 1169/2011
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