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Maternità Surrogata come reato universale: cosa dice la legge?

Attualmente proibita entro i confini nazionali, la maternità surrogata è al centro di un vivace dibattito in Italia, un dibattito che va ben oltre le sole questioni legali per abbracciare complesse e profonde questioni etiche.


Maternità surrogata nel contesto legale italiano

Nel contesto del diritto italiano, la questione della maternità surrogata sta emergendo come un argomento di notevole rilevanza giuridica e sociale. Con la crescente globalizzazione e l'evoluzione delle pratiche di procreazione assistita, l'Italia si confronta con la necessità di adeguare le sue leggi alle realtà contemporanee. La maternità surrogata, attualmente vietata all'interno dei confini nazionali, è oggetto di un intenso dibattito che si estende oltre le questioni di legalità, toccando sfere etiche profonde e complesse. La proposta di trattare la maternità surrogata come un "reato universale" rappresenta un importante punto di svolta in questa discussione, proponendo un approccio legislativo che va oltre i confini nazionali e solleva questioni significative riguardanti la sovranità, l'etica e i diritti umani.

Tipologie di maternità surrogata: tradizionale e gestazionale​

Esistono fondamentalmente due principali tipologie di surrogazione di maternità: la surrogazione tradizionale e quella gestazionale.

​Maternità surrogata tradizionale

La maternità surrogata tradizionale, nota anche come surrogazione di maternità genetica o parziale, prevede la gestazione per altri attraverso l'inseminazione naturale o artificiale della madre surrogata. Questa forma di surrogazione si caratterizza per:

  • Ovulo della madre surrogata: L'ovulo che darà vita all'embrione appartiene alla madre surrogata.
  • Spermatozoi del genitore designato o di un donatore: Gli spermatozoi possono provenire dal genitore designato o da un donatore esterno.
    Se gli spermatozoi sono del genitore designato, il nascituro sarà geneticamente correlato sia a questo genitore sia alla madre surrogata.
    Se si utilizzano spermatozoi di un donatore, il nascituro non avrà legami genetici con i genitori designati, ma sarà correlato alla madre surrogata e al donatore.
  • Procedura di inseminazione: Può essere eseguita privatamente senza intervento medico o può richiederne uno a seconda della giurisdizione.
  • Diritti genitoriali: Nel caso di gameti da donatori, i genitori richiedenti potrebbero dover affrontare un processo di adozione per ottenere i diritti genitoriali sul bambino.

​Maternità surrogata gestazionale

Nella maternità surrogata gestazionale, invece, si osservano le seguenti caratteristiche:

  • Assenza di correlazione genetica: La madre surrogata non è geneticamente correlata al nascituro.
  • Utilizzo di gameti maschili e/o femminili: Si utilizzano i gameti degli aspiranti genitori o di donatori, con fecondazione in vitro.
  • Bambini non geneticamente correlati alla madre surrogata: I bambini nati non sono geneticamente correlati alla madre surrogata, consentendo agli aspiranti genitori di avere un bambino geneticamente loro, anche se è stato portato in grembo da un'altra donna.

Questa distinzione tra le due forme di surrogazione è cruciale per comprendere le diverse dinamiche e implicazioni legali, etiche e sociali che accompagnano ciascuna pratica. La scelta tra una tipologia e l'altra dipende spesso da fattori personali, medici e legali, riflettendo la complessità e la sensibilità delle decisioni associate alla maternità surrogata.

​Le differenze con la Fecondazione Eterologa

È importante sottolineare che la maternità surrogata si distingue dalla fecondazione eterologa, dove i gameti (ovociti o spermatozoi) di donatori esterni vengono utilizzati per fecondare ovociti o fecondare l'ovocita della donna all'interno della coppia. 

Mentre la fecondazione eterologa si concentra sulla soluzione di problemi legati alla sterilità, la surrogazione affronta situazioni in cui la gravidanza non è possibile o non è consigliabile per motivi medici o personali. 

In entrambi i casi, queste pratiche sollevano questioni etiche, legali e sociali significative, essendo al centro di dibattiti sulle implicazioni morali, sui diritti dei bambini nati da queste tecniche e sul ruolo della donna nel processo di procreazione assistita. Questa distinzione è fondamentale per la valutazione normativa e giuridica della maternità surrogata, particolarmente nel contesto della proposta di renderla un reato universale.

​Tutela dei minori nati da Maternità Surrogata

La tutela dei minori nati tramite la maternità surrogata è un argomento di fondamentale importanza, come ribadito costantemente dalla Suprema Corte. La Corte Costituzionale italiana, attraverso le sue sentenze n. 32/2021 e n. 272/2017, ha sottolineato l'essenzialità di proteggere l'identità affettiva e relazionale dei bambini, a prescindere dalla loro origine biologica. Queste sentenze hanno messo in luce l'importanza di garantire che il diritto dei minori di mantenere il loro legame affettivo e relazionale sia tutelato al di sopra delle questioni biologiche, affermando che l'interesse superiore del bambino deve sempre essere la priorità principale.

Parallelamente, a livello europeo, vi è un chiaro consenso sulla necessità di riconoscere legalmente i legami di filiazione tra i minori e i genitori intenzionali. Questa esigenza è sottolineata anche nei paesi che proibiscono la pratica della maternità surrogata, dimostrando un impegno comune a garantire che i bambini nati attraverso questa modalità abbiano gli stessi diritti legali e affettivi di tutti gli altri bambini.

In conclusione, la protezione dei minori nati da maternità surrogata richiede un approccio giuridico equilibrato che ponga al centro il loro benessere e i loro diritti fondamentali. L'enfasi posta sia dalla giurisprudenza italiana che dalle decisioni europee sulla necessità di tutelare i legami affettivi e il riconoscimento giuridico dei minori contribuisce a garantire la loro stabilità emotiva e sociale, sottolineando l'importanza di un ambiente familiare stabile e amorevole per il loro sviluppo.

​Maternità surrogata: la legge per il reato universale

La legge 19 febbraio 2004, n. 40, che regola la procreazione medicalmente assistita, stabilisce all'articolo 12, comma 6, delle specifiche sanzioni per chi si impegna nella maternità surrogata. Questa normativa prevede che chiunque realizza, organizza o pubblicizza la surrogazione di maternità è soggetto a pene detentive e a multe pecuniarie. Tuttavia, la legge attuale non considera le azioni compiute all'estero da cittadini italiani.

Il disegno di legge 306 propone un'importante modifica a questa normativa, aggiungendo che il reato di surrogazione di maternità sarà perseguibile anche se commesso all'estero da un cittadino italiano. Questa modifica mira a colmare una lacuna legislativa che attualmente permette ai cittadini italiani di evitare il divieto nazionale, recandosi in paesi dove la maternità surrogata è legale. In questi paesi, le coppie possono stipulare contratti di maternità surrogata e, successivamente, richiedere il riconoscimento dei minori in Italia.

La proposta di legge è motivata anche dalle considerazioni espresse dalla Cassazione e dalla Corte Costituzionale, che hanno espresso pareri negativi sulla maternità surrogata, evidenziando questioni di dignità della donna e impatto sulle relazioni umane. Di conseguenza, diventa essenziale rivedere l'attuale normativa per garantire che anche le azioni compiute all'estero siano in linea con i principi etici e legali italiani.

La proposta mira a garantire che la legge italiana sia applicata uniformemente, indipendentemente dal luogo in cui il reato viene commesso, e a proteggere i diritti dei minori nati da tali pratiche, in linea con i principi di protezione dell'infanzia. In definitiva, questa iniziativa riflette un crescente riconoscimento dell'importanza di armonizzare le leggi nazionali con le realtà globali e di affrontare le complesse questioni etiche e legali che emergono nel contesto della maternità surrogata.

Maternità Surrogata come "reato universale": il dibattito

La proposta di classificare la maternità surrogata come reato universale ha generato un ampio dibattito, sollevando diverse critiche e considerazioni. Questa proposta, sebbene miri a un approccio più severo e globale, si scontra con diverse questioni legali e sovranazionali.

Uno dei principali punti di discussione è relativo alle questioni di sovranità. Designare la maternità surrogata come reato universale potrebbe essere percepito come un'intromissione nei diritti sovrani degli Stati in cui questa pratica è legale e regolamentata. Questa percezione potrebbe creare tensioni internazionali, in quanto si tratterebbe di un'imposizione di norme legali italiane su pratiche ammesse in altre giurisdizioni.

Un altro aspetto significativo è la difficoltà di accertamento del reato. In molte situazioni, gli Stati in cui la maternità surrogata è legale potrebbero non essere disposti a collaborare con le autorità italiane per l'accertamento di un reato che nel loro ordinamento non è considerato tale. Questa mancanza di cooperazione internazionale potrebbe portare a significativi ostacoli nell'efficacia dell'applicazione della legge.

Inoltre, la definizione stessa di reato universale solleva questioni importanti. Attualmente, l'articolo 7 del codice penale italiano categorizza come universali solo i delitti di eccezionale gravità, come i crimini contro l'umanità. La maternità surrogata, benché eticamente e legalmente controversa, non si equipara, in termini di gravità, a questi crimini. Questo solleva interrogativi sulla pertinenza di includerla in una categoria legale riservata a reati di assoluta e indiscussa gravità internazionale.

In sintesi, l'introduzione della maternità surrogata come reato universale nel codice penale italiano richiede un'approfondita riflessione non solo sulle implicazioni legali interne ma anche sulle sue ripercussioni a livello internazionale e sulla sua effettiva attuabilità in un contesto globale. Queste considerazioni evidenziano la complessità di bilanciare il desiderio di una legislazione più rigida con il rispetto delle normative e delle sovranità internazionali.

In definitiva, definire la maternità surrogata come reato universale richiede un'attenta valutazione delle sue implicazioni a livello sia nazionale che internazionale. La proposta rappresenta un tentativo di affrontare una pratica complessa e controversa in un contesto globale, cercando di equilibrare il rispetto per le normative internazionali e la sovranità degli Stati con il desiderio di una legislazione più rigorosa che rispecchi i valori etici e sociali dell'Italia.

MATERNITÀ SURROGATA REATO UNIVERSALE
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