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Separazione fittizia per la pensione sociale: è un reato?

La separazione fittizia per avere la pensione sociale è una pratica purtroppo molto diffusa in Italia, ma non tutti sanno che si tratta di un reato, dato che lo Stato viene truffato. Vediamo quando si verifica e come viene punito tale comportamento

In Italia esiste un pratica illecita, purtroppo molto diffusa, utilizzata dai coniugi per potere ottenere dei benefici dallo Stato anche se in realtà non ne hanno il diritto.
Nel nostro Paese, per aiutare i soggetti senza reddito o con delle entrate basse, è stata istituita la pensione sociale, ora conosciuta come assegno sociale.

Per potere ricevere tale aiuto, viene conteggiato il reddito complessivo, quindi del marito e della moglie. Detto ciò, alcune coppie effettuano una separazione fittizia per la pensione sociale, ovvero fanno la richiesta per separarsi anche se di fatto vanno d’amore e d’accordo.

Un atteggiamento di questo tipo rappresenta una frode nei confronti dello Stato, ed è considerato un reato.

Vediamo quindi di chiarire nelle prossime righe cosa può accadere, e come i coniugi possono essere scoperti.

Cos’è la pensione sociale?

Prima di analizzare cosa accade in merito alla separazione fittizia per la pensione sociale, è giusto fare una piccola parentesi, per descrivere come funziona tale aiuto economico, erogato a favore di chi ha un reddito particolarmente basso.

Si tratta di una prestazione di assistenza economica erogata dall’Inps, ma è più corretto parlare di assegno sociale, dato che dal 1996 viene definito in tal modo.

L’importo attuale è pari a 458 euro, erogati per 13 mensilità, per una cifra totale di 5.954 euro in un anno.
Per essere dei beneficiari, comunque, è necessario possedere alcuni requisiti particolari, come:

  • avere 67 anni di età
  • avere la cittadinanza italiana o di un Paese europeo, o il permesso di soggiorno CE per chi ha la cittadinanza di un Paese terzo
  • residenza in Italia, effettiva, continuativa e stabile per almeno 10 anni
  • reddito annuale non superiore a 5.954 euro, per quanto riguarda soggetti non sposato o separati
  • reddito non superiore a 11.908 ero, per quanto riguarda le coppie sposate

Nel conteggio si devono tenere in considerazione redditi di qualsiasi nature, al netto di eventuali imposte e contributi, ma vengono inseriti i redditi esenti da imposte, e gli assegni alimentari corrisposti secondo quanto prevedono le norme del codice civile.

Sono, invece, esclusi: 

  • il Tfr
  • gli arretrati soggetti a tassazione separata
  • il reddito della casa di abitazione
  • gli assegni per l’assistenza personale per inabilità e invalidità erogati dall’Inps
  • indennità di accompagnamento

L’Inps, comunque, effettua dei controlli ogni anno per verificare che non vengano superati i limiti di reddito che abbiamo specificato sopra. In tal caso l’erogazione viene sospesa, per riprendere nel momento in cui l’Isee torna ad essere inferiore al limite massimo prestabilito dalla legge.

Quindi, risulta facile capire per quale motivo alcuni coniugi optano per una separazione fittizia per la pensione sociale. Valutando il reddito separatamente, essi possono beneficiare di una cifra più elevata.

L’importo, ad ogni modo, dipende dall’effettivo ammontare del reddito.

Se il soggetto è divorziato, separato o single, la pensione, o assegno sociale, viene erogata:

  • in misura intera se il reddito è pari a zero
  • in misura ridotta se non supera i 5.954 euro annui.

Se, invece, si tratta di soggetti sposati:

  • in misura intera, in rapporto al reddito del coniuge, se questo è pari a zero
  • in misura ridotta fino a 11.908 euro annui

Separazione fittizia per ottenere la pensione sociale

Dopo avere analizzato, nel paragrafo precedente, i requisiti necessari per potere ottenere il beneficio dell’assegno sociale, risultano essere più chiari i motivi che spingono alcune coppie ad effettuare una separazione fittizia per la pensione.

Chi è separato, infatti, ha maggiori probabilità di potere ricevere un aiuto economico dallo Stato, visto che, in caso contrario, l’assegno viene erogato in misura piena soltanto se il reddito di entrambi i coniugi è pari a zero.

Come abbiamo accennato, sono sempre più frequenti i casi di separazioni fittizie per la pensione. In particolare le coppie che intendono perseguire questa pericolosa strada, decidono quasi sempre di optare per la separazione consensuale, dato che le modalità oggi sono molto semplici, veloci e meno costose rispetto al passato.

Le varie possibilità sono:

  • fare ricorso al tribunale
  • la negoziazione assistita
  • la procedura in comune

Si tratta, in ogni caso, di un comportamento illecito. In particolare la legge vieta l’intento fraudolento, dato che lo scopo è quello di frodare lo Stato, per ottenere un beneficio di cui non si ha diritto.

Ma come è possibile scoprire tale comportamento? I soggetti sono liberi di separarsi quando vogliono, e nessuno controlla se effettivamente la loro relazione è davvero in crisi. A volte, comunque, i coniugi possono commettere degli errori, ad esempio prevedere una coabitazione provvisoria in attesa di trovare una nuova sistemazione.

In tal caso verranno fatti controlli più approfonditi per accertarsi che non si tratti di una separazione fittizia.

Separazione fittizia pensione: in tribunale

La separazione fittizia per la pensione può essere fatta in modo consensuale dai coniugi. Ciò significa che essi dovranno accordarsi in merito alle questioni più significative inerenti alla rottura del matrimonio come l’assegnazione della casa familiare, o altro.

Per fare ciò ognuno può nominare il proprio avvocato divorzista di fiducia, oppure possono scegliere un unico professionista che li difenda in modo congiunto.

Il legale deve preparare un atto, o meglio un ricorso, nel quale vengono riportare le volontà dei soggetti. In pratica vengono messe nero su bianco le decisioni che la coppia ha preso in merito all’affidamento dei figli, all’assegnazione della casa, ecc.

Il ricorso deve essere, poi, depositato in tribunale, allegando l’atto di matrimonio, lo stato di famiglia, la dichiarazione dei redditi e altri documenti utili.

Il giudice fisserà ad ogni modo un’udienza per tentare una conciliazione, che in questo caso avrà ovviamente esito negativo, dato che si tratta di una separazione fittizia per la pensione sociale.

Come ultimo step c’è l’omologazione dell’accordo, ovvero il benestare del tribunale. Ciò significa che a partire da tale momento i coniugi sono effettivamente separati e può iniziare a decorrere il termine di 6 mesi per potere effettuare il divorzio breve.

Separazione fittizia pensione: negoziazione assistita

La negoziazione assistita dagli avvocati divorzisti è una procedura molto semplice, attraverso la quale le parti hanno la possibilità di discutere in merito alla situazione, trovando degli accordi grazie all’aiuto dei professionisti.

Si tratta di una modalità molto più veloce e flessibile di quella precedente, dato che non è necessario recarsi in tribunale.

Una volta redatto il verbale contenente l’accordo, comunque, gli avvocati devono spedirlo in tribunale per attendere l’omologazione.

Separazione fittizia pensione: in comune

La procedura in assoluto più semplice e meno costosa è quella in Comune, di fronte ad un ufficiale di stato civile.

Tuttavia è una scelta possibile soltanto per le coppie che non hanno figli, e non possono essere prese decisioni di carattere economico o patrimoniale.

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