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Sicurezza sul lavoro: gli adempimenti aziendali

La sicurezza del lavoro rappresenta uno degli adempimenti più importanti che un’azienda deve assolvere nel momento in cui stipula un contratto con un lavoratore. In altre parole deve garantire al dipendente di potere svolgere il proprio lavoro in un luogo sicuro.

Nel momento in cui un’azienda decide di assumere dei lavoratori dipendenti o collaboratori, deve farsi carico di determinati obblighi volti a mettere in atto le misure di sicurezza necessarie per tutelare la salute dei soggetti.

La normativa di riferimento è rappresentata dal Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, che ha subito negli anni diverse modifiche e correzioni, anche ultimamente.

Detto ciò, in base al tipo di attività lavorative che devono essere svolte e dal grado di rischio correlato ad esse, ci sono alcune regole da rispettare. Quindi gli obblighi di un cantiere non sono gli stesso di una società di consulenza.

Quindi pur trattandosi di adempimenti necessari, le norme per la sicurezza possono variare a seconda del singolo contesto aziendale.

Di seguito illustreremo i concetti fondamentali per fornire delle linee guida utili ai datori di lavoro che vogliono capire quali azioni devono intraprendere per rispettare le normative in materia.

La sicurezza sul lavoro riguarda tutti i lavoratori?

Quando di parla di sicurezza sul lavoro, spesso si commette l’errore di considerare soltanto i lavori dipendenti, escludendo i lavoratori con contratti diversi, come gli autonomi, i tirocinanti, le prestazioni occasionali, il telelavoro e lo smart working. In realtà l’azienda è responsabile nei confronti di chiunque presti un servizio lavorativo.

L’art. 2087 del codice civile, infatti, sottolinea che :

L'imprenditore è tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro

Quindi, indipendentemente dal tipo di rapporto sottoscritto, il datore di lavoro è il garante dell’incolumità dei soggetti, ed è obbligato a comunicare loro quelli che sono i rischi potenziali derivanti dall’attività svolta.

Il riferimento normativo è dato dal Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, che contiene tutte le disposizioni utili in materia, recentemente aggiornato con alcune novità, come vedremo a breve.
In tale decreto sono raccolte tutte le norme specifiche riguardanti gli adempimenti obbligatori che deve sostenere un titolare d’impresa per operare nel rispetto della legge.

Adempimenti aziendali per la sicurezza sul lavoro

Non sempre un’azienda ha le idee chiare in merito agli step da seguire per “essere in regola” con i vari adempimenti in materia di sicurezza sul lavoro.

I vari obblighi da sostenere sono raccolti nel Testo Unico, redatto nel 2008 e successivamente corretto e aggiornato più volte, anche recentemente. Gli obblighi più importanti in tema di sicurezza sono i seguenti:

  • redarre il Dvr, cioè il Documento di Valutazione dei Rischi, per individuarli e cercare di ridurli quasi completamente
  • nominare un Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, Rspp, e assicurarsi che frequenti i corsi obbligatori. Il datore di lavoro può scegliere anche se stesso per tale ruolo.
  • nominare anche altre figure come il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, Rls, e gli addetti alle emergenze, ad esempio per il primo soccorso e antincendio
  • nominare un medico competente che dovrà occuparsi di monitorare la salute dei dipendenti
  • organizzare i corsi obbligatori per i lavoratori, sia per le sicurezza generale che per i rischi specifici alla tipologia di mansione svolta
  • fornire i Dispositivi di Protezione Individuale, DPI, cioè i prodotti in grado di proteggere la persona da eventuale rischi, ad esempio le scarpe antinfortunistiche.
  • se sono presenti lavoratori di ditte esterne, ad esempio una ditta per le pulizie, deve essere redatto un ulteriore documento chiamato Duvri, utile per valutare i rischi da interferenze.
  • effettuare le comunicazioni all’Inail in caso di infortuni in azienda, come stabilito dalla legge.

Sembra quasi scontato dirlo, ma purtroppo non è così, prima di procedere con le azioni necessarie che abbiamo elencato è necessario mettere a norma gli impianti, i locali e le attrezzature che devono essere utilizzate, compresi gli estintori.

Alcune di queste attività possono essere delegate a terzi, mentre la redazione del Dvr e la nomina del Rspp devono essere necessariamente svolti dal datore di lavoro.

Una figura importante è quella del medico competente, che ha il compito di collaborare con l’azienda per valutare i rischi inerenti alla salute dei dipendenti, attuando la cosiddetta sorveglianza sanitaria. In pratica vengono monitorare le condizioni di salute dei soggetti, anche quelli che lavorano al videoterminale per almeno 20 ore a settimana. 

La corretta formazione degli addetti alle emergenze è, poi, indispensabile per potere attuare misure di prevenzione di incendi, evacuazioni in caso di pericoli gravi, e primo soccorso.

La legge prevede che il datore di lavoro possa ricoprire i ruoli di addetto antincendio e primo soccorso, se l’azienda ha fino a 5 lavoratori, frequentando i relativi corsi di formazione.

I rischi in caso di inadempienza

Per scongiurare incidenti gravi, che ancora oggi accadono troppo spesso, vengono effettuati dei controlli in materia di sicurezza sul lavoro. Le varie figure nominate hanno il compito di controllare la situazione dall’interno, ma ci possono essere anche ispezioni esterne da parte dei seguenti enti:

  • Asl
  • ispettorato del lavoro territoriale
  • vigili del fuoco
  • Inail
  • Polizia giudiziaria

Nel caso in cui l’azienda non risultasse a norma, durante un controllo, cosa può accadere?

La violazione a un determinato obbligo può determinare diversi tipi di responsabilità:
  • contrattuale: il datore di lavoro non rispetta le regole che ha accettato firmando il contratto di lavoro con il dipendente, e quest’ultimo può chiedere il risarcimento dei danni
  • amministrativa: alcune violazioni determinano il pagamento di sanzioni pecuniarie amministrative
  • penale: se a causa delle inadempienze si verificano incidenti, infortuni o malattie professionali, il datore di lavoro può essere accusato penalmente, in modo particolare se avviene un decesso egli rischia un processo per omicidio colposo.

Da un punto di vista penale, i fatti possono essere giudicati in base a quanto previsto dall’art. 589 del cp:


Chiunque cagiona per colpa la morte di una persona è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni.​Se il fatto è commesso con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro (2) la pena è della reclusione da due a sette anni.
Se il fatto è commesso nell'esercizio abusivo di una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato o di un'arte sanitaria, la pena è della reclusione da tre a dieci anni

E dall’art. 590 del cp:

Chiunque cagiona ad altri per colpa una lesione personale è punito con la reclusione fino a tre mesi o con la multa fino a euro 309.
Se la lesione è grave la pena è della reclusione da uno a sei mesi o della multa da euro 123 a euro 619, se è gravissima, della reclusione da tre mesi a due anni o della multa da euro 309 a euro 1.239.
Se i fatti di cui al secondo comma sono commessi con violazione delle norme [sulla disciplina della circolazione stradale o di quelle] per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena per le lesioni gravi è della reclusione da tre mesi a un anno o della multa da euro 500 a euro 2.000 e la pena per le lesioni gravissime è della reclusione da uno a tre anni.

In ogni caso va sottolineato che, se un soggetto intende fare causa all’azienda per chiedere i danni, deve dimostrare le prove in merito. In particolare deve:

  • provare di avere subito un danno biologico, depositando in giudizio la perizia del medico legale in grado di dimostrare il peggioramento delle condizioni di salute. In base alla punteggio relativo al danno subito, è possibile chiedere il risarcimento
  • dimostrare un comportamento illegittimo dell’azienda, fornendo le prove degli inadempimenti e della violazione dei regolamenti
  • fare apparire un nesso di causa effetto tra il danno subito e il comportamento illegittimo del datore di lavoro.
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