Il bonus ristrutturazione nel 2019 è ancora valido. Con la Legge di Bilancio, infatti, è stata prorogata fino al 31 dicembre 2019 la detrazione Irpef del 50% per interventi di ristrutturazione edilizia fino a un massimo di 96 mila euro.
Chi ha l’intenzione di effettuare dei lavori in casa propria, può avere notevoli vantaggi di tipo economico, grazie alla proroga dei cosiddetti bonus casa, per tutti il 2019.
Tutti sappiamo che, gli edifici in cui viviamo necessitano di una manutenzione periodica, per essere sempre sicuri, e per permettere uno stile di vita dignitoso. Spesso, però, rimandiamo i lavori continuamente, perchè si tratta di spese a volte molto elevate, che non sempre ci possiamo permettere.
In questo senso, con l’approvazione della Legge di Bilancio, lo Stato ha voluto dare un’ulteriore possibilità a tutti coloro che non hanno potuto sfruttare i benefici negli anni passati.
E’, infatti, possibile effettuare interventi di recupero edilizio, cioè manutenzioni, ristrutturazioni restauri, risanamento, usufruendo di una detrazione fiscale del 50% fino a un tetto massimo di spesa pari a 96 mila euro. Quindi si possono detrarre dalla tasse fino a 48 mila euro, suddivisi in 10 quote in un anno.
Gli interventi che rientrano tra quelli previsti dal Governo sono molteplici, ma è necessario far fronte ad alcuni adempimenti burocratici per ottenere l’agevolazione.
Vediamo allora di capire quali sono le detrazioni fiscali prorogate per tutto il 2019, chi ne ha diritto e come di deve fare per richiederle.
Il bonus ristrutturazione per il 2019 è pressoché identico a quelle valido l’anno scorso, perciò le regole da seguire non sono cambiate, fatta eccezione per l’obbligo di comunicazione ENEA in merito alle spese sostenute per avere i benefici previsti.
Le agevolazioni consistono in una detrazione fiscale del 50%, fino a un massimo di 96 mila euro di spesa per quanto riguarda le ristrutturazioni edilizie. I rimborsi Irpef vengono erogati attraverso 10 rate annuali di pari importo, ma per potere beneficiare di questa misura prevista dallo Stato è necessario rispettare alcune regole specifiche e avere i requisiti necessari.
E’ utile ricordare che, prima di tale iniziativa era prevista una detrazioni Irpef del 36%, fino a una spesa massima di 48 mila euro. La differenza è davvero notevole, per questo, chi ha intenzione di effettuare dei lavori in casa, può sfruttare tale possibilità, valida fino al 31 dicembre 2019.
Ma non è l’unico beneficio che è stato prorogato. I contribuenti, infatti, hanno la possibilità di ottenere diversi vantaggi, secondo quanto previsto dalla Legge di Bilancio.
In particolare sono stati prorogati di un anno:
Abbiamo detto che i contribuenti possono beneficiare di svariate agevolazioni per sistemare la loro abitazione, rendendola più sicura, a norma di legge, e più comoda per la vita di tutti i giorni.
Per quanto riguarda il bonus ristrutturazione 2019, i lavori che rientrano tra quelli che danno il diritto a un rimborso sono:
Il bonus ristrutturazione 2019 può essere richiesto da tutti i coloro che sono soggetti al pagamento di imposte sui redditi, residenti in Italia o altrove.
Non si tratta sempre del proprietario dell’immobile in questione, ma anche di individui o società che si fanno carico delle spese relative ai lavori.
Quindi, hanno il diritto alla detrazione Irpef del 50% le seguenti categorie di persone:
La possibilità di ricevere i benefici scade il 31 dicembre 2019, quindi chi ha l’intenzione di fare dei lavori di ristrutturazione deve approfittare di tale periodo, in quanto non c’è alcuna certezza di un ulteriore futuro rinnovo dei bonus.
Per riuscire ad ottenere i vantaggi previsti dalla legge, in alcuni casi bisogna inviare una notifica preliminare all’Asl, per comunicare i lavori che si intendono svolgere.
Per capire se è necessario intraprendere questa strada si può consultare il Testo Unico sulla Sicurezza, che generalmente prevede questa opzione per quanto riguarda:
All’Asl competente nel territorio deve essere inviata una PEC o una raccomandata, contenente i seguenti dati:
Per l’esecuzione dei lavori, a volte è necessario essere in possesso di un’abilitazione amministrativa, data dal Comune.
In altri casi, invece, è sufficiente una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, in particolare per manutenzioni ordinarie e interventi minori.
Il pagamento deve essere fatto attraverso il cosiddetto “bonifico parlante”, nel quale devono essere indicati la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione, partita iva o codice fiscale del beneficiario del pagamento.
Nella dichiarazione dei redditi devono essere inseriti i dati catastali dell’immobile, e la quota di detrazione prevista, divisa in 10 rate, prevista per l’anno successivo a quello dei lavori.
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