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Compiuta giacenza: cos’è e quali sono gli effetti?

La compiuta giacenza si verifica quando una raccomandata, un atto giudiziario, una cartella esattoriale, non vengono ritirati dal destinatario entro i termini stabiliti per legge. Ciò significa che verranno considerati a tutti gli effetti notificati.

A volte un soggetto potrebbe avere un po’ di ansia controllando la propria cassetta delle lettere. Infatti, la paura di avere ricevuto una multa, una cartella esattoriale o un atto giudiziario, è sempre in agguato. In particolare se è presente un avviso di giacenza, le preoccupazioni iniziano ad affollare la mente.

In preda al panico o alla paura, alcuni pensano di non ritirare la comunicazione presso l’indirizzo indicato, ignorando il tutto. Beh si tratta di un comportamento che non produce gli effetti desiderati, anzi è pericoloso in quanto il soggetto non conosce il contenuto della lettera e non può adottare le misure necessarie per difendersi.

Vediamo quindi di fare un po’ di chiarezza in merito, descrivendo come deve essere notificata una comunicazione importante, entro quanti giorni è possibile ritirarla, e cosa succede in caso di mancato ritiro.

Cos’è la compiuta giacenza?

La compiuta giacenza è prevista dalla legge italiana, per quanto riguarda la spedizione di raccomandate, di cartelle esattoriali e di atti giudiziari, che non vengono ritirati dai destinatari.
Per evitare che le comunicazioni siano inefficaci, infatti, il legislatore ha stabilito che, entro un termine temporale si possano considerare ad ogni modo ricevute.

Questo accade perché ogni individuo deve fornire obbligatoriamente un indirizzo di residenza o domicilio, ovvero dei luoghi dove sia possibile rintracciarlo per potere effettuare delle comunicazioni. Non essere presenti presso gli indirizzi indicati, è una responsabilità del destinatario e non del mittente. In altre parole l’ente pubblico o privato che spedisce una raccomandata non può pagare le spese per il mancato ritiro della comunicazione.

Perciò, anche se l’individuo decide di ignorare il tutto, sperando così di vivere più tranquillo senza subire delle conseguenze, si sbaglia di grosso.

Se il postino sta cercando di consegnare una raccomandata, il consiglio è quello di ricevere la comunicazione e capire di cosa si tratta. Se, invece, viene lasciato il cartoncino di avviso di giacenza, è necessario attendere il giorno seguente per ritirare la lettera presso l’ufficio indicato.

In questo secondo caso è possibile capire quale potrebbe essere il contenuto della comunicazione analizzando attentamente l’avviso lasciato.
In particolare una prima distinzione può essere fatta dal colore:

  • verde: indica atti giudiziari provenienti da un tribunale o da un avvocato, vengono consegnati da un ufficiale giudiziario
  • bianco: lettere raccomandate semplici, diffide, contestazioni, richieste di pagamento.

Di recente, però, solitamente arriva uno scontrino, sempre di colore bianco, nel quale è possibile individuare alcuni codici, ad esempio:

  • 05: raccomandata veloce
  • 12, 13, 14, 15: raccomandata indescritta
  • 75, 76, 77, 78, 79: atti giudiziari
  • 608, 609: atti della P.A.
  • 665: assicurazioni e sinistri stradali
  • 63, 65: Inps
  • 67, 68: cartelle di pagamento

Ad ogni modo esiste un limite di tempo per potere ritirare la comunicazione, in particolare:

  • 10 giorni se si tratta di atti giudiziari
  • 30 giorni se si tratta di una raccomandata semplice

Se il destinatario non ritira la busta entro i termini elencati, scatterà la compiuta giacenza, e potranno attuarsi eventuali effetti e conseguenze nei suoi confronti, anche se non conosce quanto sta accadendo.

Gli effetti di una compiuta giacenza

Possiamo dire che la compiuta giacenza rappresenta una vera e propria finzione di conoscenza”, nel senso che, per la legge si potranno attuare gli stessi effetti previsti in caso di ricezione del plico da parte del destinatario.

Come accennato ogni cittadino deve, obbligatoriamente stabilire il proprio domicilio e residenza, che in alcuni casi possono anche corrispondere allo stesso indirizzo, ma deve trattarsi del luogo in cui vive abitualmente o dove hanno sede gli affari.
Ad esempio un professionista potrebbe avere il domicilio presso lo studio, mentre la residenza presso l’abitazione nella quale vive con la famiglia.

Ad ogni modo tali indirizzi devono essere validi, nel senso che, il soggetto deve davvero essere reperibile presso tali luoghi. Per questo motivo il legislatore non giustifica la mancata presenza, o il mancato ritiro di una comunicazione se questa è stata correttamente spedita, seguendo la procedura prevista.

Trascorsi i termini per il ritiro, quindi, possono avviarsi eventuali procedimenti, quali il pignoramento di beni, il fermo amministrativo o altri atti, anche se il soggetto non ha mai letto la comunicazione in merito e non ha potuto difendersi in modo accurato.

A volte, infatti, è possibile contestare un atto giudiziario, in quanto presenta dei vizi, nel senso che può contenere informazioni errate. Se il destinatario attende troppo tempo, però, potrebbe non avere più tale possibilità in quanto è scaduto il termine utile per la contestazione.

Compiuta giacenza di cartelle esattoriali

Dopo avere visto in modo generico come funziona la compiuta giacenza, proviamo ora ad analizzare un caso concreto, cercando di capire come viene notificata una cartella dell’Agenzia Entrate Riscossione. 

Le cartelle di pagamento, sono senza dubbio gli avvisi più temuti dagli italiani, assieme agli atti giudiziari. Esse possono essere notificate in tre diverse modalità:

  • a mano direttamente al destinatario, o lasciata a familiari conviventi, o a un portiere. ​Se il diretto interessato è presente ma rifiuta di ricevere il plico, l’atto risulta ad ogni modo come consegnato e potranno iniziare eventuali effetti.
    Se il destinatario è assente e non è possibile consegnare la comunicazione ad altri la busta viene depositata presso il Comune, comunicando tale informazione con una seconda raccomandata. La compiuta giacenza si verifica dopo 10 giorni dalla consegna di quest’ultima.
  • tramite postino: anche in questo caso ci possono essere due situazioni.​Se il soggetto rifiuta il plico, esso viene notificato ugualmente e iniziano a decorrere i termini per eventuali ricorsi.
    Se il destinatario non è presente e non è possibile lasciare la busta ad altri, essa viene depositata presso l’ufficio postale e viene spedita una seconda raccomandata. 
  • tramite PEC: ovvero con la posta elettronica certificata. In questo caso la notifica avviene nel momento in cui viene spedita la comunicazione e risulta recapitata nella casella di posta dell’interessato, senza valutare se è stato effettivamente aperto da quest’ultimo.

Compiuta giacenza di atti giudiziari

Gli atti giudiziari sono comunicazioni importanti inviate da un tribunale o da un avvocato e possono riguardare:

  • sentenze: cioè le decisioni di un giudice in merito a una causa, che possono essere successivamente impugnate in secondo grado di giudizio
  • ordinanze: utili per regolare questioni tra due parti con una efficacia provvisoria, in attesa della sentenza
  • decreti: attività inerenti a un processo, ad esempio provvedimenti cautelari.
  • citazioni: convocazioni in tribunale
  • precetti: avviso di avvio del pignoramento, con relativa intimazione a pagare entro 10 giorni
  • intimazioni a testimoni

Come anticipato, quando si tratta di atti giudiziari, il termine utile per potere ritirare il plico è di 10 giorni, anche se bisogna considerare anche altri aspetti, ad esempio:

  • se il ritiro avviene nei termini previsti: la notifica risulta effettuata il giorno stesso del ritiro
  • se avviene dopo 10 giorni, ma entro 6 mesi: la notifica risulta essere fatta al decimo giorno e l’avviso di ricevimento viene spedito al mittente specificando la compiuta giacenza 
  • se dopo 6 mesi nessuno ha ritirato il plico: la raccomandata in originale viene restituita al mittente, annotando il mancato ritiro.

Generalmente gli atti vengono consegnati da un ufficiale giudiziario, che deve provvedere a notificare la comunicazione presso:

  • l’abitazione
  • nel comune di residenza
  • del comune di domicilio

Se il destinatario non è presente, la busta può essere lasciata a una persona di famiglia se ha più di 14 anni, a un addetto alla casa o all’ufficio, al portiere, a un vicino di casa, In questo caso l’interessato riceverà in seguito una comunicazione di avvenuta notifica, Can.

Se non è possibile consegnare a nessuno la lettera, ci sarà una compiuta giacenza, proprio come precisato nel paragrafo precedente.

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