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Divorzio in Comune: come si fa?

Due coniugi possono divorziare attraverso richiesta in Tribunale, negoziazione assistita di un avvocato divorzista per parte, e separate dichiarazione in Comune. Il divorzio in Comune può essere richiesto solo in alcuni casi, in questo articolo spiegheremo come si fa per ottenerlo, e parleremo dei tempi, delle procedure e dei costi.

​Divorzio in Comune

Da qualche anno è stata introdotta la possibilità di poter divorziare davanti il Sindaco, ovvero presso il Comune competente. Questo procedimento permette ai coniugi di poter ridurre le spese dovute all'assistenza di un avvocato divorzista.

Tuttavia il divorzio in Comune può avvenire solo se ci sono determinate condizioni.

Se le condizioni non dovessero sussistere, rivolgersi ad un avvocato divorzista è fondamentale, al fine di evitare liti e tutelare al meglio la prole. Per questo motivo, noi di Avvocato360 ti mettiamo a disposizione l'elenco di tutti gli avvocati esperti in separazioni e divorzi presenti sul portale che possono essere successivamente filtrati per città per permettere agli utenti di trovare sempre l'avvocato divorzista migliore per qualsiasi esigenza legale.

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Quali sono le condizioni?

Il divorzio in Comune si può richiedere solo nei seguenti casi:

  • non vi sono figli minori;
  • non vi sono figli maggiorenni portatori di handicap grave o incapaci;
  • non vi sono figli maggiorenni non economicamente autosufficienti;
  • l’accordo di separazione non contiene patti di trasferimento patrimoniale come la divisione dei beni mobili e immobili acquistati durante il matrimonio ecc.., ad eccezione dell’assegno di mantenimento che invece può essere corrisposto al coniuge con il reddito più basso.

Se non è possibile richiedere il divorzio in Comune, i coniugi possono procedere attraverso la richiesta in Tribunale o la negoziazione assistita di un avvocato divorzista per parte.

Come si fa?

Per richiedere il divorzio in Comune bisogna presentarsi all'Ufficio di Stato Civile, ovvero presso il Comune dove è stato celebrato il matrimonio o presso il Comune di residenza di uno dei due coniugi o di entrambi.

I documenti necessari per ottenere il divorzio in Comune sono i seguenti:

  • documento di identità dei coniugi;
  • l’autocertificazione contenente le dichiarazioni su  residenza, luogo e data di matrimonio, assenza di figli.
  • copia della sentenza di separazione giudiziale, in caso di separazione giudiziale, o del decreto di omologa di separazione, in caso di separazione consensuale in Tribunale, o l’originale dell’accordo di separazione, in caso di separazione consensuale tramite negoziazione assistita.

Quanto costa il divorzio in Comune?

Il costo del divorzio in Comune è di soli 16 euro, pari ai diritti da versare all’Ufficio di Stato Civile. Ciò è dovuto al fatto che si può ottenere il divorzio in Comune senza l'assistenza di un avvocato divorzista.

Infatti, in caso di negoziazione assistita, i costi dovuti alla parcella dell'avvocato divorzista oscillano tra i 1.000 e i 3.000 euro.

​La procedura

L'avvio del procedimento riguardante il divorzio in Comune varia in relazione al Comune stesso. In alcuni Comuni vi è un incontro per analizzare i documenti e valutare se vi sono le condizioni richieste, in altri Comuni si fissa un incontro per avviare direttamente il procedimento del divorzio tramite colloquio telefonico.

In genere la procedura del divorzio in comune si svolge in due incontri:

  • durante il primo incontro, l’Ufficiale di Stato Civile compila l’accordo di divorzio congiunto, raggiunto dai coniugi, e fissa la data del secondo incontro che non può essere prima di 30 giorni;
  • durante il secondo incontro, i coniugi devono ribadire e confermare l’intenzione di divorziare. Il tempo trascorso tra il primo e secondo incontro serve ai coniugi per riflettere sulla loro scelta.

Il divorzio in Comune è legittimo se entrambi i coniugi si presentano al secondo incontro, in caso contrario il l'accordo riguardante il divorzio non ha validità e decade. Se i coniugi vogliono riprovare in futuro, questi ultimi possono richiedere nuovamente il divorzio in Comune, ricominciando dall'inizio una nuova procedura.

Quando si richiede il divorzio in Comune, non è necessaria la presenza di un avvocato divorzista. Tuttavia, se uno dei due coniugi o entrambi lo desiderano, è possibile avvalersi dell'assistenza di un professionista.

​Le tempistiche

Secondo la legge sul divorzio breve, il divorzio in Comune può essere richiesto dopo:

  • sei mesi, in caso di separazione consensuale, che può avvenire tramite richiesta in Tribunale, separate dichiarazioni in Comune o negoziazione assistita di un avvocato divorzista per parte;
  • un anno, in caso di separazione giudiziale.

L’accordo

Per procedere con il divorzio consensuale in Comune i coniugi devono trovare un accordo in merito alle questioni più importanti inerenti alla fine del loro matrimonio. Non devono essere presenti, comunque, patti per il trasferimento patrimoniale, quindi della proprietà di un bene, mentre possono essere indicate disposizioni circa il rapporto obbligatorio tra le parti.

In modo particolare l’accordo può contenere:

  • L’obbligo di pagare periodicamente una somma in qualità di assegno divorzile;
  • La voltura del contratto di affitto della casa coniugale.

Va precisato, ad ogni modo, che l’ufficiale di stato civile non può pronunciarsi in merito alla somma pattuita, quindi le parti possono liberamente scegliere l’importo senza temere il controllo da parte delle autorità. 

Il nostro consiglio, tuttavia, è quello non farsi prendere dal desiderio di risparmio in questi casi, visto che si tratta di prendere decisioni delicate che potrebbero avere delle conseguenze per il futuro. È sempre utile farsi affiancare da un avvocato esperto in diritto di famiglia, separazioni e divorzi quando si sceglie di intraprendere questo percorso, anche se consensuale e in Comune.

Come modificare gli accordi?

Anche le modifiche degli accordi raggiunti in sede di separazione o divorzio, posso essere effettuate recandosi in Comune.

Le modifiche di tali accordi possono essere richieste al verificarsi delle stesse condizioni, previste per la procedura del divorzio in Comune:

  • non vi sono figli minori;
  • non vi sono figli maggiorenni portatori di handicap grave o incapaci;
  • non vi sono figli maggiorenni non economicamente autosufficienti;
  • l’accordo di separazione non contiene patti di trasferimento patrimoniale come la divisione dei beni mobili e immobili acquistati durante il matrimonio ecc.., ad eccezione dell’assegno di mantenimento che invece può essere corrisposto al coniuge con il reddito più basso.

I procedimenti, i documenti e i costi sono gli stessi che abbiamo visto per il divorzio in Comune.

Conclusioni

Il divorzio in Comune è stato introdotto negli ultimi anni per agevolare i coniugi che vogliono fare a meno dell'assistenza di un avvocato divorzista. In questo modo il costo del procedimento è irrisorio, infatti sono dovuti solo 16 euro all'Ufficio di Stato Civile.

Inoltre i tempi sono brevi, infatti il procedimento del divorzio in Comune si svolge in due incontri, intervallati da un periodo di 30 giorni. Tale termine viene stabilito per permettere ai coniugi una profonda riflessione sull'intenzione di divorziare.

Tuttavia, oltre all'accordo tra i due coniugi che è fondamentale, il divorzio in Comune può essere richiesto solo in alcuni casi, legati principalmente all'assenza di figli e di accordi su trasferimenti patrimoniali.

​Fonti normative

  • ​Legge 55/2015
  • Legge 162/2014
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