Presentare una busta paga falsa è un reato, quindi chi cerca di fare il furbo ingannando una banca per ottenere un prestito o un padrone di casa per affittare un locale rischia di essere denunciato e di dovere affrontare una causa in tribunale.
Parlare di busta paga falsa purtroppo non è un'opzione così remota o folle, a volte infatti accade che alcuni soggetti usino questo escamotage per sopperire all'assenza di documentazioni reali e necessarie in alcune situazioni.
Al giorno d’oggi è sempre più difficile riuscire a trovare un lavoro soddisfacente, soprattutto dal punto di vista economico. La pesante crisi che ci ha colpito negli ultimi anni ha messo in ginocchio diverse realtà produttive, causando una drastica diminuzione dei posti di lavoro e licenziamenti per motivi aziendali.
In uno scenario di questo tipo, chi è rimasto senza una occupazione non solo non ha molte opportunità per trovare un nuovo lavoro, ma incontra diversi ostacoli anche se cerca di ottenere dei prestiti in banca, o per affittare una casa, dato che non è in grado di offrire molte garanzie.
In certi casi, per poter disporre di una maggiore liquidità o per potere sottoscrivere un contratto di locazione alcuni soggetti forniscono documentazione falsa, forse ignari del fatto che si tratta di un reato
Ottenere un prestito da una banca non è sempre semplice. L’istituto di credito, infatti, prima di concedere dei soldi effettua una serie di controlli per verificare se il cliente ha la possibilità di potere restituire la cifra. Finanziare soggetti senza un lavoro o con redditi scarsi comporterebbe dei rischi troppi grossi da sostenere, dato che non ci sono delle reali garanzie che il credito possa essere recuperato.
Per questo motivo, alcuni individui disoccupati per riuscire ad ottenere liquidità a volte presentano dei documenti falsi, mentendo sulla loro reale situazione economica, ad esempio attraverso una busta paga falsa.
In alcuni casi, si tratta di documenti che a primo impatto possono sembrare originali, in quanto vengono realizzate ad arte attraverso un computer. Ma, attenzione, nessuna banca procede con l’erogazione di un prestito o mutuo senza effettuare controlli approfonditi, quindi il responsabile di tale gesto rischia davvero molto.
Soprattutto negli ultimi anni, gli Istituti di credito svolgono indagini approfondite in merito ai loro clienti, quindi per verificare se un documento è autentico essi possono:
Quindi, non è così semplice imbrogliare una banca, e anche se dovesse accadere, una volta scoperto il raggiro le conseguenze per il responsabile potrebbero essere davvero serie.
Innanzitutto il prestito verrebbe interrotto, con l’obbligo di restituire quanto già erogato, compresi gli interessi, ma scatterebbe anche una denuncia penale per reato di truffa.
Il pensiero di potere ingannare qualcuno presentando documenti falsi può venire in mente anche quando si tratta di dovere fornire delle valide garanzia per potere affittare un appartamento.
Chi è stato licenziato o non riesce a trovare un lavoro serio, infatti, incontra molte difficoltà quando si tratta di sottoscrivere dei contratti. In modo particolare il proprietario di una casa difficilmente concede in affitto il locale a chi non fornisce delle garanzie.
Le procedure di sfratto per inquilini morosi sono a volte molte complesse, per questo prima di concedere in locazione un immobile il padrone di casa cerca di capire la reale situazione economica del soggetto, verificando se quest’ultimo ha delle fonti di reddito.
Detto ciò va precisato che, in alcuni casi nemmeno un lavoro a tempo indeterminato costituisce una reale garanzia, tanto che, sempre più spesso viene richiesta una fideiussione bancaria per coprire eventuali canoni non pagati dall’inquilino.
Ad ogni modo i privati cittadini non possono effettuare gli stessi controlli di un istituto di credito, quindi non possono chiedere l’estratto contributivo all’Inps o l’estratto conto bancario all’inquilino, dato che a fronte di tale richiesta scapperebbe il più lontano possibile.
L’unica opzione a disposizione del proprietario è quella di chiedere una fideiussione, come anticipato, ma difficilmente un soggetto senza lavoro e con scarse possibilità economiche potrebbe accettare.
Ma, anche in questo caso il responsabile sta commettendo il reato di truffa, e può andare incontro a serie conseguenze.
Lo abbiamo accennato più volte nei paragrafi precedenti, ma è utile ribadire che produrre e presentare documenti falsi è un reato. Il responsabile, infatti, può essere accusato di truffa e false dichiarazioni.
Per chiarire il concetto ricordiamo che il reato di truffa è previsto dall’art. 640 del codice penale, che afferma quanto segue:
Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da cinquantuno euro a milletrentadue euro
Viene considerato il dolo generico, ovvero la volontà del soggetto di trarre in errore qualcuno, spingendolo a compiere un atto di disposizione patrimoniale, con lo scopo di arricchirsi in modo illegittimo.
Come è possibile leggere nell’articolo del codice penale, si definisce come truffatore colui che pone in atto artifici o raggiri idonei a indurre in errore una persona.
Una semplice menzogna quindi non rappresenta un reato, in quanto è proprio necessario che il responsabile metta in atto una vera e propria macchinazione nei confronti della vittima, attraverso una messa in scena preparata ad hoc, come preparare e presentare una busta paga falsa.
In altre parole il colpevole deve alterare la realtà esterna facendo apparire come esistente qualcosa che invece non esiste.
Il responsabile quindi, può essere denunciato dalla vittima, e nei suoi confronti può iniziare un procedimento penale per accertare i fatti. Il Pubblico Ministero non avrà difficoltà a indagare in merito e a rinviare a giudizio l’imputato, che dovrà quindi subire un processo in Tribunale.
Dopo avere visto che presentare una busta paga falsa per ottenere un finanziamento o altri benefici può essere davvero molto rischioso, dato che si tratta di un reato, vediamo ora di capire quali sono le garanzie che possono offrire anche i soggetti che non hanno un lavoro a tempo indeterminato.
Spesso infatti, studenti, disoccupati, casalinghe e lavoratori autonomi hanno l’esigenza di ottenere dei prestiti o di dare certezze per poter sottoscrivere un contratto di locazione. Come possono agire legalmente?
In modo particolare è possibile procedere cercando delle forme di garanzia alternative, ad esempio ipotecarie o pignoratizie su beni immobili o mobili registrati come conti correnti, titoli, ecc. Ma dato che con molta probabilità chi richiede un prestito non dispone di tali beni, la forma più utile è la fideiussione, ovvero una garanzia data da persona di fiducia, che si sostituisce al debitore principale nel caso quest’ultimo non riesca a fare fede all’obbligazione presa. Può accadere ad esempio che i genitori diventino fideiussori del figlio, per consentirgli di affittare un appartamento o di chiedere un prestito in banca.
Chi si macchia di un simile reato, che ricordiamo è punibile penalmente, va incontro anche ad altre spiacevoli conseguenze che non migliorano la situazione in cui si trova già. Una persona che presenta una documentazione falsa e viene scoperto, non potrà più nemmeno richiedere ulteriori prestiti per molto tempo, in quanto viene segnalato dalle autorità agli Istituti creditizi.
Inoltre, quei soggetti che si ritrovano ad ottenere un prestito con documentazione falsa, una volta che vengono scoperti, sono tenuti a restituire tutto il denaro ottenuto in maniera illegittima, compreso di interessi; questo anche nel caso in cui si sia comportato da pagatore esemplare, non saltando mai il pagamento di alcuna rata.
Fonti normative:
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