La consulenza legale viene prestata da un professionista, esperto in diritto, e non solo da un avvocato iscritto all’albo. Esistono infatti due diversi tipi di attività: quella stragiudiziale, che si svolge al di fuori delle aule dei tribunali, e quella giudiziale.
Quando un soggetto ha un problema di natura legale, spesso non sa a chi rivolgersi. A tal proposito è utile chiarire alcuni concetti.
Il primo aspetto da analizzare riguarda proprio il significato di “consulenza”, ovvero una prestazione di consigli e pareri data da un esperto in una particolare materia.
Ciò avviene in diversi ambiti, ad esempio medico, finanziario, aziendale, psicologico, informatico, lavorativo, e anche giuridico.
In poche parole, quando una persona non ha sufficienti conoscenze per fare qualcosa, si affida ad un professionista.
Dal punto di vista del diritto, tuttavia, è necessario fare una distinzione tra la consulenza legale stragiudiziale e giudiziale. Nel primo caso si tratta di attività svolte al di fuori dalle aule dei tribunali, e possono essere svolte anche da laureati in giurisprudenza che non hanno svolto l’esame di stato e quindi non sono iscritti all’albo. Nel secondo caso, invece, l’attività viene svolta in tribunale esclusivamente da avvocati.
Detto ciò, risulta evidente che, è possibile rivolgersi a professionisti diversi, a seconda del problema da risolvere.
La consulenza legale, ma anche inerente ad altri ambiti, è una prestazione di consigli data da un esperto in una determinata materia.
In pratica il consulente ha il compito di chiarire la questione al cliente, rispondendo a tutte le domande, cercando di chiarire la situazione.
Si tratta di un’attività fondamentale per consentire a tutti coloro che non hanno conoscenze specifiche in particolari ambiti di acquisire le informazioni e le nozioni necessarie per prendere decisioni e risolvere problemi.
La questione diventa particolarmente importante quando si parla di settore medico, bancario, finanziario, ma anche legale.
Avere dei consigli da parte di esperti è particolarmente importante, quindi, per riuscire ad affrontare una situazione nel migliore dei modi, prendendo le decisioni più adeguate.
Un avvocato, o un professionista del diritto, si occupa principalmente di:
Lo scopo di una consulenza legale, come abbiamo visto, è quindi quello di fornire dei chiarimenti in merito a problematiche giuridiche, e trovare soluzioni per risolvere il caso nel migliore dei modi.
In genere, le persone sanno che è indispensabile richiedere una consulenza legale prima di affrontare una causa in tribunale. In realtà spesso lo scopo è proprio cercare di evitarla ricorrendo ad attività diverse.
Ad esempio il professionista può aiutare il cliente a trovare un accordo con la controparte, attraverso la cosiddetta mediazione. Si tratta di una attività stragiudiziale, che si svolge al di fuori dalle aule di un tribunale, con lo scopo di evitare di intasare la macchina della giustizia, ma anche per consentire all’interessato di risolvere il problema in modo più veloce ed efficace. Le cause civili, sono spesso molto lunghe, e comportano un grande dispendio di tempo, energie e denaro, considerando anche che la parte soccombente deve sostenere le spese legali di quella vincitrice.
Grazie al mediatore, infatti, è possibile individuare delle soluzioni ad hoc, e aprire un utile dialogo con la controparte, per analizzare a fondo le reciproche volontà ed interessi.
Va detto, comunque che in alcuni casi la legge impone di agire in tal senso prima di proseguire con il processo vero e proprio, si parla infatti di mediazione obbligatoria.
In alcuni casi, comunque, il cliente può chiedere una consulenza legale soltanto per avere delle informazioni e dei chiarimenti in merito alle conseguenze di determinate azioni.
Le attività che si svolgono al di fuori dalle aule del tribunale, ad ogni modo, vengono definite come stragiudiziali, invece quelle che si svolgono dinanzi agli organi giurisdizionali sono definite giudiziarie.
Tra le due fattispecie esistono notevoli differenze, innanzitutto:
Detto ciò, significa che la consulenza legale può essere prestata anche da un giurista esperto, ovvero da un laureato in giurisprudenza o da un praticante avvocato non abilitato al patrocinio.
Il presupposto fondamentale, in ogni caso, è la laurea in giurisprudenza.
Da quanto abbiamo detto, risulta evidente che quando di parla di consulenza legale, si può fare riferimento ad attività diverse, troppo spesso confuse tra loro.
L’avvocato che deve rappresentare un cliente in un processo, infatti, necessita della procura generale o della procura speciale, per potere rappresentare il soggetto in un tribunale, mentre se si tratta di dare consigli o di effettuare attività stragiudiziali è sufficiente un incarico informale.
Fino ad ora abbiamo sottolineato che, quando si parla di consulenza legale, non sempre di fa riferimento allo stesso tipo di attività, ed essa può essere svolta di professionisti diversi.
Per diventare un avvocato in Italia è necessario superare un esame di Stato, dopo avere conseguito la laurea in giurisprudenza. Solo in questo modo il professionista può iscriversi regolarmente all’Albo professionale, e in seguito rappresentare i propri clienti come procuratore, nelle cause in tribunale.
Il cittadino che deve risolvere problemi legali, nella maggior parte dei casi necessita di una consulenza legale. La legge prevede la possibilità di difendersi da soli soltanto per le cause di importo molto basso, anche se per evitare di commettere errori, è sempre consigliabile chiedere il parere ad un esperto.
Detto ciò, è importante chiarire che, l’assistenza di un avvocato non è obbligatoria soltanto quando si tratta di essere difesi in giudizio, ma anche quando si devono svolgere attività collegate, ad esempio la redazione di atti giudiziari, o l’assistenza per la mediazione, come abbiamo visto.
Per quanto riguarda le attività stragiudiziali, quindi svolte al di fuori delle aule di un tribunale, la consulenza legale può essere svolta anche da non esperto di diritto, laureato in giurisprudenza, ma non iscritto all’Albo.
La Corte di Cassazione, a tal proposito, ha chiarito la situazione con la sentenza n. n°12840/2006, sottolineando che:
la prestazione d’opera intellettuale nell’ambito dell’assistenza legale è riservata agli iscritti agli albi forensi solo nei limiti della rappresentanza, assistenza e difesa delle parti in giudizio e, comunque, della diretta collaborazione con il Giudice nell’ambito del processo. Al di fuori di tali limiti, l’attività di assistenza e consulenza legale non può considerarsi riservata agli iscritti agli albi professionali.
Nella maggior parte di casi, quando un soggetto necessita di una consulenza legale, non sa a chi rivolgersi. Certamente consigli e suggerimenti di amici e parenti possono essere utili, ma il web offre gli strumenti migliori per individuare il professionista più adatto in base a specifiche competenze.
In modo particolare su Avvocato360 è possibile individuare diversi profili di avvocati in base agli ambiti di competenze e alle zone di riferimento. Il cliente può, quindi, mettere a confronto i vari professionisti presenti nel territorio, e contattare direttamente chi sembra essere il più adeguato.
Anche se chi fornisce una consulenza legale non è avvocato e pertanto non è iscritto all'ordine degli Avvocati ha diritto a essere remunerato per il servizio prestato. L'iscrizione all'ordine degli avvocati è obbligatoria solo nel momento in cui è necessario prestare assistenza di tipo legale nelle fasi di giudizio.
Tuttavia, per poter esercitare questo tipo di professione, e far sì che non si venga accusati di esercizio abusivo della professione, è necessario essere iscritti ad un ordine professionale. Insomma, bisogna essere dei professionisti.
A questo link trovi le informazioni e la possibilità di attivarla con lo sconto del 50% ovvero 60€ + iva anziché 120€.
Scopri l'AcademyA questo link trovi le informazioni e la possibilità di attivarla con lo sconto del 75% ovvero 90€ + iva anziché 360€.
Scopri il servizio Premium