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Sanzione amministrativa: cos’è e quando viene applicata?

La sanzione amministrativa rappresenta la punizione prevista quando viene violata una norma di diritto amministrativo. Lo scopo è quello di proteggere l’ordine pubblico, proprio come avviene nel diritto penale, anche se ci sono delle differenze.

Il sistema giuridico italiano è caratterizzato da tre settori principali, con finalità differenti.
Quindi, a fronte di un illecito ci potranno essere delle conseguenze in base al tipo di norma che regola quel determinato comportamento. In particolare possiamo distinguere:

  • illeciti civili: in riferimento a questioni tra privati, che prevedono un risarcimento dei danni
  • reati: lo scopo è punire il colpevole di comportamenti ritenuti particolarmente gravi. Lo Stato interviene in prima persona per garantire la sicurezza dei cittadini. Le punizioni possono essere molto severe e implicano la limitazione della libertà personale.
  • illeciti amministrativi: riguardano sempre fatti di interesse pubblico, ma meno gravi dei precedenti, per i quali è prevista una sanzione amministrativa, cioè una multa da pagare, ed eventuali sanzioni accessorie, come vedremo.​
    Ma, procediamo con ordine cercando di analizzare in modo dettagliato la questione e capire esattamente quando vengono applicate le sanzioni amministrative.

Cos’è un illecito amministrativo?

Quando si parla di illeciti amministrativi, si parla di particolari comportamenti, per i quali lo Stato, o gli enti predisposti, intervengono in prima persona, per punire eventuali violazioni delle norme.

Va subito sottolineato che a differenze di illeciti civili o reati, in questo caso non è necessario un processo per determinare il colpevole, in quanto solitamente il fatto viene riscontrato da organi di polizia stradale, ad esempio dalla polizia stradale se si tratta di violazioni al Codice della Strada o dall’Agenzia delle Entrate se si tratta del mancato pagamento delle tasse.
Ovviamente il cittadino potrà poi fare ricorso in merito e contestare l’atto ricevuto.

Come prima cosa va detto che illeciti di questo tipo rientrano nel cosiddetto diritto punitivo, composto per buona parte anche da reati penali, considerati più gravi. 

Dal punto di vista del diritto amministrativo possiamo individuare due diverse categorie, inerenti a:

  • la prevenzione: ad esempio la diffida, il rimpatrio, la sorveglianza speciale, etc, attuate per controllare soggetti pericolosi ed evitare che compiano dei reati
  • le azioni disciplinari: con lo scopo di punire chi non rispetta le norme

In realtà alcuni esperti di giurisprudenza ritengono che in sostanza non esiste una differenza tra diritto penale e amministrativo, ma cambiano solo le conseguenze per i colpevoli, che nel primo caso vengono puniti con la limitazione della libertà personale, come il carcere, mentre nel secondo con una sanzione amministrativa.

Volendo fare una distinzione generale, possiamo dire che solitamente i reati corrispondono a comportamenti più gravi, per i quali sono necessarie pene più severe, mentre gli illeciti amministrativi possono essere semplicemente multati.

Le differenze tra illecito amministrativo e reato

Come abbiamo accennato nei paragrafi precedenti se vengono violati interessi di natura privata, la legge italiana prevede delle sanzioni che non hanno nessuna ripercussione sul profilo pubblico.

Proviamo a pensare ad esempio a liti tra vicini di casa in merito a rumori fastidiosi emessi in orari protetti. In questo caso le norme del codice civile prevedono la possibilità per la parte lesa di ottenere un risarcimento danni, se riesce a dimostrare che ha avuto dei problemi proprio a causa di tale situazione.

Lo Stato non interviene quando si tratta di problematiche legate a soggetti privati, che possono decidere liberamente se intervenire o meno per sistemare la questione.

Per quanto riguarda, invece le sanzioni amministrative e penali, è lo Stato a intervenire per punire i colpevoli, in quanto si tratta di un interesse per la collettività. In caso contrario molti comportamenti gravi come violenze personali o l’omicidio rischierebbero di non venire puniti, in quanto per timore od omertà le vittime potrebbero non agire, lasciando campo libero a criminali e mafiosi.Per questo motivo le forze dell’ordine hanno il compito di vigilare e segnalare situazioni anomale, in contrasto con le norme vigenti.

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La differenza tra illecito amministrativo e reato non è sempre ben definita, in genere non esiste un metodo per interpretare a priori un comportamento, ma è necessario fare riferimento al contenuto delle leggi. Il legislatore, infatti, ha stabilito per ogni singola situazione se si tratta di reato o meno.

Ad ogni modo è sempre valido il principio della legalità della pena, sancito dalla Costituzione Italiana, secondo il quale è possibile essere puniti soltanto se stabilito da una legge.

A tale proposito dobbiamo distinguere le sanzioni previste. 

Quando si parla di reati è possibile suddividere i comportamenti in:

  • delitti: considerati i più gravi e puniti molto severamente, con l’ergastolo, la reclusione, o una multa.
  • contravvenzioni: meno gravi dei precedenti, e punibili con l’arresto o l’ammenda.

Per le violazioni alle norme di diritto amministrativo sono previste, invece, delle sanzioni pecuniarie.

Cos’è una sanzione amministrativa?

Fino ad ora abbiamo visto che gli illeciti amministrativi e penali, spesso non sono facili da distinguere, se non consultando le leggi di riferimento.

In entrambi i casi, infatti, si tratta di tutelare l’interesse pubblico, ma punendo i trasgressore in modo diverso, dato che la gravità dei comportamenti può essere differente. Risulta ovvio che superare i limiti di velocità è meno grave di una aggressione violenta. 

Quindi una sanzione amministrativa viene applicata se non si tratta di un reato, e quindi non si deve riportare il fatto sul casellario giudiziario del colpevole. 

Come anticipato, in tal caso, non avviene mai una restrizione della libertà personale, ma la punizione è collegata quasi sempre al pagamento di una cifra, e da eventuali sanzioni accessorie.

Va sottolineato che, non è necessario affrontare una causa in tribunale per dichiarare la trasgressione, in quanto viene segnalata dagli organi competenti, e solo successivamente il responsabile può fare ricorso per chiedere l’annullamento dell’atto giudiziario

Quando viene applicata una sanzione amministrativa?

Una sanzione amministrativa viene applicata solitamente per:

  • violazione di norme tributarie, quando non si verifica il reato di evasione fiscale
  • igiene sul luogo di lavoro e prevenzione degli infortuni
  • tutela dell’ambiente e dell’inquinamento
  • flora e fauna protetta
  • igiene di alimenti e bevande
  • antiriciclaggio
  • violazioni al codice della strada, ad esclusione della guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti

Il cittadino può presentare ricorso contro l’illecito a lui imputato, che a differenza del reato, non cade mai in prescrizione.

A tal proposito, va ricordato che a partire dal 2018 è obbligatorio il Procedimento Amministrativo Telematico, PAT, che prevede il deposito degli atti attraverso il portale dedicato..

Si tratta di un cambiamento iniziato alcuni anni fa, e reso poi obbligatorio in maniera graduale, per migliorare la burocrazia del nostro Paese. La gestione cartacea degli archivi, infatti, oltre ad essere tendenzialmente poco sicura in quanto i documenti potrebbero essere danneggiati o persi, richiede molto tempo e spazio, quindi elevate risorse economiche.

La digitalizzazione consente, invece, di gestire al meglio i vari archivi, minimizzando i rischi potenziali e occupando il personale in altri lavori di segreteria più utili per gli utenti. 

Inoltre, le varie parti coinvolte nel procedimento, possono consultare gli atti in qualsiasi momento, collegandosi al portale.

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