Informatica e nuove tecnologie: la democrazia digitale

In ambito di informatica e nuove tecnologie è importante comprendere il concetto di democrazia digitale che viene utilizzato per descrivere quello che è sempre più diffusamente l'utilizzo delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione negli ambiti di politica e che ha lo scopo di sperimentare e portare alla luce nuove forme di democrazia diretta.

Quella che viene comunemente chiamata democrazia digitale è, in realtà, un termine antecedente al termine anglosassone di e-democracy. Si tratta di uno strumento o il concetto con il quale il singolo cittadino diventa parte decisionale e responsabile della cosa pubblica attraverso l'uso di nuove tecnologie che lo mettono in contatto con le amministrazioni.

Il Copyright nell'informatica e nuove tecnologie

Gli obiettivi della riforma copyright, in ambito di informatica e nuove tecnologie, sono: 

  • dare un maggiore accesso transfrontaliero ai contenuti online;
  • migliorare il funzionamento del mercato del diritto d’autore;
  • favorire l’equilibrio finanziario tra i creatori di opere e gli editori di siti web ed i fornitori di piattaforme online.

La direttiva 0593/2016 si inserisce in un più ampio progetto di mercato unico digitale, uno spazio economico comune senza barriere, così come già avviene per le barriere fisiche. La nuova misura, in sostituzione di quella precedente del 2000, estende l’applicazione del diritto d’autore anche alla piattaforme online (quali Facebook, Google News e Youtube) e mira a fissare a livello europeo delle linee guida per lo sfruttamento economico delle opere dell’ingegno. Ciò consentirà quindi ai titolari dei diritti (editori di notizie, artisti e musicisti) di negoziare accordi migliori sulla remunerazione che deriva dall’utilizzo delle loro opere presenti sulle piattaforme online e in generale, di tutelare i contenuti impiegati in nell'informatica e nuove tecnologie.

Intelligenza artificiale e giurisdizione

In ambito di informatica e nuove tecnologie, oggi, rispetto al passato, non risulta particolarmente strano pensare ad un mondo regolato dal cosiddetto machine learning. In sostanza previsioni o decisioni possono essere valutate attraverso specifici algoritmi. Tecnologie di questo tipo possono essere molto utili in diversi campi, ad esempio in medicina, nei trasporti, ma anche nel diritto.

La carta etica europea del 2018 ha stabilito proprio i concetti chiave per l’utilizzo dell’AI nella giustizia. Il 4 febbraio 2018 la Commissione europea per l'Efficacia della Giustizia ha emanato il sopracitato documento che sancisce i seguenti principi:

  • rispetto dei diritti fondamentali;
  • evitare la discriminazione;
  • rispetto della qualità e sicurezza;
  • trasparenza;
  • garanzia dell’intervento umano.

In modo particolare l’ultimo principio è molto interessante dato che sottolinea l’importanza di un controllo nel campo dell'informatica e nuove tecnologie. Ovvero l’obiettivo è quello di evitare un approccio deterministico, assicurando dei controlli sulle scelte effettuate attraverso il machine learning.